Corrispondenza
Un corteo antirazzista e antimperialista di duecento manifestanti partito dalla sede del Sindacato Nazionale dei Giornalisti Tunisini ha attraversato ieri il centro di Tunisi denunciando le politiche razziste de regime Saied al servizio delle politiche anti-migranti dell'imperialismo ed in particolare italiano, francese nonché dell'UE.
Nonostante negli ultimi mesi nel paese stia montando tra le masse un odio razziale verso i migranti dei paesi subsahariani, definiti paradossalmente "africani", il corteo ha raccolto sostegno durante il percorso da parte dei passanti e ovviamente degli immigrati visibilmente rincuorati da una tale manifestazione di solidarietà dopo mesi di campagna razzista contro di loro.
Molti cartelli erano branditi dai manifestanti, scritti non solo in arabo, ma anche in inglese, francese e italiano.
Tra essi figuravano: "Italian imperialism get out! No closed borders! freedom of Mouvements",
"No borders, No nations, stop deportation", "siamo tutti antifascisti" "No Racism, Tunisia is an African Country" e altri.
Un corteo vivace e combattivo in cui i manifestanti non si sono fermati un attimo nello scandire gli slogan come:
"So-so-so-solidaritè aux immigrees sans papier", "La terra africana è una e noi ne siamo parte", "Fuori gli imperialisti dalla Tunisia, Francia e Italia!". Appena è circolata la notizia che l'indomani ci sarà l'ennesima visita del primo ministro italiano Meloni e del presidente della Commissione Europea Van Der Leyen, è stato scandito più volte lo slogan: "Kais, Meloni, infami"!
Il corteo passando davanti la sede dell'ambasciata francese ha espresso solidarietà al prigioniero politico libanese e attivo per la causa palestinese George Ibrahim Abdallah rinchiuso nelle galere francesi da ormai 39 anni, è stato quindi scandito lo slogan: "Macron assassino, liberare Abdallah!"
I manifestanti hanno concluso la loro marcia davanti la scalinata del Teatro Municipale nella principale Avenue Bourghiba, uno degli organizzatori nel comizio finale ha denunciato il ruolo dell'imperialismo italiano ed europeo nell'influenzare le politiche repressive e razziste verso i migranti da parte del regime Saied-Bouden, ha inoltre denunciato l'interesse del regime tunisino di perseguire tali politiche e fomentare il razzismo tra le masse popolari con l'obiettivo di distogliere quest'ultime dai reali problemi (crisi economica, alimentare, idrica, carovita).
E' stato infine sottolineato che le masse nei quartieri popolari sono in condizioni miserabili non per colpa dei migranti, ma entrambi sono oppressi da questo sistema e Stato e devono unirsi contro il nemico comune.
Più passano i mesi è più cresce la consapevolezza in Tunisia che lo Stato italiano ed il governo Meloni lungi dall'essere "amici" rappresentano invece un nemico per il popolo tunisino.
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