Tragedia sul lavoro a Novi Ligure, muore un operaio di 37 anni
Incidente sul lavoro a Novi Ligure: un operaio di 37 anni ha perso la vita mentre lavorava alla ristrutturazione di Palazzo Durazzo, storico edificio cittadino. Al momento sono in corso le indagini dei carabinieri per ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. Ma sarebbe stata fatale una ferita all’arteria femorale, provocata probabilmente da un vetro.
Pra', incidente sul lavoro al terminal Nuovo Borgo: grave un operaio
Sono in corso le operazioni di soccorso all'operaio rimasto ferito questo pomeriggio al Terminal Nuovo Borgo. Ancora non si conosce la dinamica dell'accadutoSono in corso le operazioni di soccorso dell'operaio che questo pomeriggio è rimasto ferito nell'incidente
sul lavoro che si è verificato al terminal Nuovo Borgo di Pra'.Sul posto sono presenti i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco.
Secondo le prime informazioni, sembra che l'operaio sia stato schiacciato da un carrello riportando gravi ferite agli arti inferiori.
Sul luogo dell'incidente è atterrato anche l'elicottero dei Vigili del Fuoco.
Il varco portuale è stato chiuso.
Al terminal Nuovo Borgo, in via dei Canottieri, i contenitori vengono stoccati e puliti.
Tragedia alle cave, sciopero di 8 ore. Tutti sotto choc per la morte del 55enne
Lucca, 15 maggio 2023 – Un paese attonito, smarrito, avvolto dal dolore per la tragica scomparsa di Ugo Orsi, il cavatore 55enne che ha perso la vita sabato mattina, nella “cava F“, di Orto di Donna nel comune di Minucciano.
Ecco come si presenta in queste ore Gorfigliano, luogo nativo della vittima, dove aveva sempre abitato e dove tutti si conoscono. Una morte del genere, in un paese che dall’inizio del 1900 è legato all’estrazione del marmo, è qualcosa che unisce ancora di più in solidarietà e vicinanza. Intanto oggi scattano 8 ore di sciopero in tutto il distretto del marmo Apuano Versiliese.
«E’ da ieri mattina – ci dice una signora di Gorfigliano – che in paese è calato un silenzio incredibile. Anche le automobili vanno più piano, forse proprio in segno di rispetto, quasi non volessero fare rumore. Dopo venti anni stiamo rivivendo una nuova tragedia di un giovane cavatore deceduto sul lavoro. In cuore nostro pensavamo che mortalità in cava non ce ne fossero più e invece ecco di nuovo un lutto. Sicuramente tutto il paese si stringerà intorno alla famiglia Orsi e cercherà di aiutarla nel miglior modo possibile".
Risaliva a quasi venti anni fa, all’ottobre 2003, il precedente infortunio mortale in cava. Allora era stato Domenico Orsi, anche lui 55 anni, sposato e padre di tre figli, a perdere la vita nella cava di Bacolaio sopra la località Acquabianca, ai piedi delle Apuane.
Sabato, appena recuperata sotto il colmo dei detriti di marmo, la salma di Ugo Orsi era stata portata a Lucca dall’agenzia Casotti Carolina di Gorfigliano, in attesa dell’autopsia, che verrà effettuata appena possibile. Il magistrato di turno intende prima valutare la documentazione dei carabinieri e dell’Asl. Per il funerale, dunque, bisognerà aspettare l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Anche il parroco don Alessandro Gianni è molto addolorato di fronte a questo dramma famigliare e paesano.
«E’ la prima volta - afferma don Alessandro - che mi trovo di fronte a una tragedia in cava, sia quando ero ad Arni che in questi ultimi anni a Gorfigliano. Si respira un autentico, grande dolore comunitario e tante persone si stanno già dando da fare per essere d’aiuto alla famiglia Orsi".
Tragedia in una cava: operaio muore schiacciato da una lastra di marmo
E’ successo poco prima delle 8 a Minucciano, nei pressi del rifugio Orto di Donna. Purtroppo per il cavatore non c’è stato niente da fare: nonostante il massiccio dispiegamento di soccorritori, il 55enne è morto sul colpo.
A dare l'allarme, secondo quanto appreso, sono stati i colleghi dell'uomo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, il Pegaso e gli operatori del Dipartimento della prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Stava intervenendo anche l'ambulanza infermieristica ma è tornata indietro perché il personale dell'elisoccorso ha purtroppo constatato il decesso del 55enne. L'area dell'incidente dove l'operaio è stato schiacciato da un masso è stata sequestrata, inoltre, sempre secondo quanto si apprende, potrebbe essere disposta l'autopsia la prossima settimana.
Ugo Antonio Orsi viveva a Gorfigliano, frazione del comune di Minucciano (Lucca). Il 55enne, secondo quanto si apprende, lascia la compagna e tre figli, il più grande dei quali è anche lui un cavatore. L'incidente è avvenuto in un punto impervio della cava e a staccarci è stato un masso di marmo. L'uomo lavorava nella cava da circa otto anni.
Intanto la procura di Lucca ha aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla morte del cavatore.
Incidente sul lavoro al Porto di Pra’, amputate entrambe le gambe dell’operaio rimasto schiacciato da una semovente
La Procura ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime. Sequestrato il telefonino del conducente del mezzo
Genova. È stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per l’amputazione di entrambi gli arti inferiori Nicola Magno, 41 anni, sposato con due figli, vittima di un gravissimo incidente sul lavoro ieri pomeriggio al porto di Pra’. Lo comunica la direzione sanitaria dell’ospedale San Martino.
Il paziente, sedato e intubato, è ricoverato nella rianimazione del pronto soccorso sotto l’egida di Giacomo Bacigalupi. La prognosi resta riservata. Stamattina sarà sottoposto a tac di controllo, per valutare un eventuale intervento neurochirurgico. I familiari sono entrati in contatto con il paziente e sono in costante contatto con l’équipe del San Martino.
L’incidente è avvenuto nell’area in concessione a Nuovo Borgo Terminal.
Dipendente di una ditta esterna, Magno è stato schiacciato da un cosiddetto “angioletto”, adibito al trasporto di container e altri pesi, e ha riportato un trauma cranico e traumi gravi agli arti inferiori.
Ancora da capire quale sia stata l’esatta dinamica dell’incidente, che si è verificato sull’estremità Est della fascia di rispetto, che risulta essere via Dei Canottieri. Secondo i primi rilievi Magno stava camminando in una zona di carico e scarico container. Il conducente del mezzo, che pure avrebbe avuto la visuale libera (la semovemente era scarica e nulla avrebbe ostruito la visuale) sembrerebbe averlo visto solo all’ultimo momento. Infatti sull’asfalto, prima dell’impatto sono presenti tracce di frenata. Il cellulare del conducente, sotto choc dopo quanto accaduto, è stato sequestrato dagli investigatori, così come le telecamere di sicurezza del terminal che avrebbero ripreso chiaramente il grave incidente. Il sostituto procuratore Giuseppe Longo è in attesa di ricevere i primi atti da parte dello Psal, poi aprirà un fascicolo per lesioni colpose gravissime.
“Questo grave incidente rende necessario e impellente un intervento dell’Adsp del porto di Genova per definire regole − hanno spiegato in una nota Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti − sia in materia di salute e sicurezza che sui temi dell’organizzazione del lavoro, che siano analoghe a quelle previste nell’ambito del porto di Genova In tal senso avevamo già richiesto in data 28 aprile 2023 un incontro, che si terrà il giorno 24 maggio presso la stessa Adsp, per discutere dei problemi emersi in un’area di cantiere all’interno dello scalo. Visto quanto accaduto oggi e visto la quantità di attività propedeutiche sia ai cantieri per le opere infrastrutturali riteniamo fondamentale mettere in atto urgentemente quanto qui espresso”.
La Fiom di Genova aggiunge: “Ci associamo alla richiesta dei sindacati del settore trasporti per un intervento urgente della Adsp per regolamentare le operazioni come in ambito portuale. Condanniamo con forza quanto accaduto come denunciamo da tempo una situazione in cui crescono i cantieri e conseguentemente i rischi per i lavoratori”.
Il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro commenta: “Basta vite spezzate o completamente stravolte a causa di incidenti sul lavoro. Questione salute e sicurezza sia priorità. Servono azioni concrete. Servono più controlli, più prevenzione e formazione ma anche un nuovo sistema di classificazione delle imprese con cui premiare chi segue le regole ed investe in sicurezza e penalizzare chi non lo fa”.
La Camera del Lavoro di Genova chiede ai soggetti competenti di fare chiarezza. “Salute e sicurezza sul lavoro sono temi sui quali evidentemente non si fa abbastanza. La Cgil sostiene la richiesta di un incontro sul tema con l’Autorità di Sistema Portuale avanzata dalle categorie dei trasporti e dei metalmeccanici. La commistione di lavorazioni nelle aree portuali e nelle sue adiacenze impone regole comuni e condivise per assicurare la massima sicurezza a tutti coloro che vi operano”.
Sbarra (Cisl): “Reato di omicidio sul lavoro? Si faccia tutto il necessario per fermare la carneficina”
Il segretario nazionale a Genova dopo il gravissimo incidente nel porto di Pra': "È una vera e propria strage silenziosa, si mettano in campo tutti gli strumenti possibili"
Genova. Introdurre il reato di omicidio sul lavoro? “Si faccia tutto ciò che è necessario per impegnare il sistema delle imprese al rispetto rigoroso delle normative in materia, soprattutto dell’applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi. Dobbiamo fermare questa carneficina e bisogna mettere in campo tutti gli strumenti necessari per realizzare questo obiettivo”. Parole nette quelle di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a Genova per promuovere la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori ai Cda delle aziende, proprio all’indomani del gravissimo incidente nel porto di Pra’, con un operaio che ha subito l’amputazione di entrambe le gambe e rischia ancora la vita.
“Confermiamo l’impegno del sindacato confederale italiano – spiega Sbarra – e consideriamo questa una grande priorità che abbiamo posto nel confronto col governo, col ministero del lavoro c’è un tavolo aperto. Bisogna fermare questa scia di sangue, una vera e propria strage silenziosa: mediamente ci sono 3-4 persone che ogni giorno escono di casa per andare al lavoro e non fanno più ritorno e questo è inaccettabile”.
La strategia, secondo la Cisl, si articola in due grandi interventi. Da un lato “maggiori controlli, vigilanza, ispezioni nei luoghi di lavoro. Bisogna accelerare l’azione di reclutamento di nuovi ispettori, di nuovi medici del lavoro. Bisogna coordinare il lavoro tra gli enti e le amministrazioni preposti ai controlli sia a livello nazionale, che regionale. Fare un grande e potente investimento sulla qualità delle imprese. Qualità delle imprese e qualità del lavoro sono facce della stessa medaglia”. Quindi “maggiore azione repressiva e, se occorre, maggiori sanzioni per chi non applica la legislazione in materia e per chi non rispetta rigorosamente i contenuti dei contratti”.
Dall’altra parte “bisogna legare una strategia che faccia leva sulla prevenzione, sulla formazione, sulla informazione. Si cominci a parlare di sicurezza e salute sul lavoro, già sui banchi di scuola, adeguando e integrando i programmi scolastici. Poi serve una forte assunzione di responsabilità del sistema delle imprese: tante ancora continuano a ritenere il tema della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro un costo e non un grande investimento. Chi investe sulla sicurezza, investe su efficienza, sulla competitività, sull’innovazione, sulla produttività e la qualità del lavoro. Su questi due grandi temi sfidiamo il governo e il sistema delle imprese a mettere in campo una vera, grande strategia nazionale”.
Intanto il 41enne Nicola Magno, rimasto schiacciato da un mezzo sulla banchina del terminal Nuovo Borgo a Pra’, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per l’amputazione di entrambi gli arti inferiori. La prognosi resta riservata. Adesso si valuta un eventuale intervento neurochirurgico. I familiari sono entrati in contatto con il paziente e sono in costante contatto con l’équipe del San Martino. Ancora da capire quale sia stata l’esatta dinamica dell’incidente, che si è verificato sull’estremità Est della fascia di rispetto.
Dal segretario nazionale della Cisl anche un commento a difesa dei lavoratori di Ansaldo Energia denunciati per l’occupazione dell’aeroporto dello scorso 13 ottobre. “Sul problema dei lavoratori sottoposti a indagini, noi confermiamo la massima collaborazione per l’azione della magistratura, però ricordiamo che si tratta di lavoratori che erano impegnati nella difesa e nella salvaguardia dell’occupazione, del lavoro che era messo a rischio. Penso che anche grazie a quella mobilitazione oggi quella prospettiva sia ritornata su un binario positivo che assicura a questa città una continuità e un rilancio delle produzioni, una tutela e un rilancio dei posti di lavoro”.
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