Il “cambio di passo” è una esigenza che è richiesta dalla realta’, dal “cambio di passo” della borghesia, col governo fascista Meloni, con la partecipazione, sia pure indiretta, alla guerra.
Il “cambio di passo” deve essere della lotta di classe tra proletari e Stato, governo. Questo non c’è ancora. Ma sta ai comunisti mlm, a noi, preparare le condizioni e prepararci.
In alcuni compagni e compagne, in alcune realta' rivoluzionarie, di lotta, del sindacalismo di base e di classe difetta ancora la comprensione di questa necessita’ oggettiva e soggettiva, che pone un’urgenza, perchè come si vede il governo, l’imperialismo italiano ogni giorno ne fa una per rendere concreto il moderno fascismo, in termini di interventi politici, di campagne ideologiche, di "occupazione" di ogni della cultura, della scuola, della Rai, ecc. perchè, come ha detto la Meloni, ora loro hanno il "potere".
I comunisti, i rivoluzionari, le realta' sociali e sindacali di classe non possono agire come prima, per
quanto riguarda il rapporto sindacale/politico, il peso della battaglia politica nel sindacale, i tempi, modalita' e determinazione che la situazione richiede.Nel necessario lavoro quotidiano, di organizzazione delle lotte sui problemi delle condizioni di lavoro, di vita dei lavoratori, delle masse, in cui i comunisti si pongono al servizio dei proletari e si occupano del “grano e del sale”, si occupano della lotta e organizzazione sindacale, aiutano (come dice Lenin) i lavoratori a farla, come primo livello di unita’, presa di coscienza della lotta di classe, di antagonismo con i padroni, il governo e il loro sistema, la situazione attuale della collina della borghesia è una opportunita' per chiarire tra i lavoratori, le masse proletarie che la lotta rivendicativa non basta, che occorre elevare la lotta a lotta politica contro il governo, lo Stato, il sistema capitalista, per rovesciare con la rivoluzione proletaria il potere sempre più barbaro, marcio, reazionario della borghesia che schiaccia e distrugge le vite dei proletari, per il potere nelle mani degli operai e delle masse popolari, per una nuova societa', socialista, che metta al centro gli interessi dei proletari e non l'interesse dei profitti di un "pugno" di padroni e ricchi.
Tra le masse, i giovani, tra gli operai, sia pure ancora in forme minoritarie e disunite, cresce l’indignazione, la denuncia, e anche un’iniziale volonta’ di fare; noi dobbiamo essere la “scintilla”, perchè questa volonta' diventi il fuoco di una lotta ampia, forte, irriducibile.
Noi siamo comunisti e dobbiamo guardare e aiutare tutte le lotte, dobbiamo dare la “parola giusta al momento giusto”, dobbiamo fare la lotta contro il riformismo e le altre deviazioni presenti nelle direzioni di queste lotte quotidiane ma anche tra i lavoratori che le conducono. Ma l’azione dei comunisti nella lotta sindacale deve essere in funzione dell’avanzamento dello scontro di classe generale, della guerra di classe, in funzione del potere.
E la prima questione è che i proletari, le masse vedano in noi comunisti i primi eintransigenti “odiatori” della borghesia.
proletari comunisti/Pcm Italia
26 maggio 2023
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