Report dell’assemblea operaia del 4 Dicembre a Cassino (FR)di avanguardiaproletaria |
Report dell’assemblea operaia del 4 dicembre
“Convergere per insorgere” e “insorgere per convergere”: si può riassumere così il senso del discorso tenuto da Dario Salvetti del Collettivo di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (FI) nell’assemblea di sabato 4 dicembre a Cassino (FR), davanti a circa 70 tra operai, studenti, compagni del territorio e cittadini.
Occorre dunque radunare le forze di tutti coloro che nelle fabbriche Stellantis e dell’indotto e fuori dalle fabbriche sono decisi ad organizzarsi e combattere per cambiare rotta, per porre fine allo smantellamento dell’automotive e agli altri sgradevoli effetti che l’accompagnano. Di fronte a nemici forti quanto il gruppo Agnelli-Elkann, la finanziaria Melrose responsabile della chiusura di GKN e i loro complici e alleati nel governo Draghi il
fronte operaio deve organizzarsi per serrare i ranghi, costruire compatte linee di difesa, costituire uno spesso collegamento con il territorio.Ma per convergere occorre anche insorgere, cioè avere coscienza della posta in gioco e degli obiettivi della lotta. Lo smantellamento dell’automotive e del relativo indotto, l’emorragia di posti di lavoro che produce e il saccheggio di apparato produttivo che comporta non si fermano reclamando solidarietà per questo o quel segmento colpito, chiedendo clemenza da parte del governo per questa o quell’azienda. Sono le leggi di valorizzazione del capitale a condurre gli Agnelli-Elkann a smantellare la produzione in Italia. Queste stesse leggi rendono più profittevole per Melrose chiudere la GKN. Sempre queste supreme leggi inducono i governi ad essere indulgenti e permissivi con gli uni e con gli altri al di là degli atti di solidarietà parolaia verso gli operai gettati sul lastrico dalla fame che ha il capitale di riprodursi. Se questo è lo stato delle cose occorre allora convergere per cambiare i rapporti di forza nel paese, per spezzare il pilota automatico che deindustrializza e affama, per imporre la volontà della classe operaia sopra quella dei padroni e dei loro governi, per farsi classe dirigente della società.
Temi e parole che non potevano trovare uditorio migliore perchè Cassino è una delle città dell’ex FIAT dove l’entrata in vigore del regime Marchionne nel 2011 ha determinato un brusco peggioramento delle condizioni di lavoro e un graduale spolpamento dell’apparato produttivo. E’ in questa classe operaia che sta anche l’alleato fondamentale di cui ha bisogno la lotta degli operai GKN contro la chiusura della loro azienda (che ricordiamo è un indotto Stellantis). A Cassino gli ultimi 10 anni hanno significato la riduzione degli occupati ad appena 3200 operai (dai 4500 che erano nel 2011), salari duramente decurtati per via dell’abuso dei regimi cassa-integrazione e cassa di solidarietà, incentivi alla fuoriuscita e paradossalmente un enorme sovraccarico di lavoro sulle linee. Infatti gli scarni volumi produttivi vengono realizzati limitando al massimo l’impiego di forza lavoro, con il risultato che un operaio fa per tre. Scenario analogo a quello degli stabilimenti ex FIAT di Torino, Pomigliano, Melfi, Termoli. Scenario che si dimostra prossimo per altre diramazioni italiane del gruppo Agnelli-Elkann come la SEVEL di Atessa, ben più produttivo degli stabilimenti ex FIAT ma dove, dalla nascita di Stellantis nel 2019, sono iniziate tutte le manovre tipiche che preparano lo smantellamento (trasferimento in est Europa di volumi produttivi, licenziamenti per centinaia di operai assunti dalle agenzie interinali, ecc.).
L’assemblea del 4 dicembre è stata un punto d’inizio. E’ stato il primo approdo del Collettivo di Fabbrica GKN in un’assemblea che aveva come protagonisti operai dell’ex FIAT oggi Stellantis. Che altre assemblea come questa seguano ad Atessa, Pomigliano, Termoli, Torino, ecc. Che il movimento sindacale combattivo di queste città non esiti ad invitare il Collettivo di Fabbrica GKN e a lasciarsi contagiare da questa preziosa esperienza di lotta! Con l’auspicio che i compagni di GKN colgano quanto è oggi importante il loro impulso al rilancio del movimento operaio nell’ex FIAT.
E’ stato un primo confronto, su Cassino, tra rappresentanze operaie del sindacato confederale (FIOM) e del sindacato di base (FLMU CUB), operai Stellantis e operai degli indotti Service Key e ACS, forze solidali del territorio come la componente studentesca della Rete Studenti Medi. La venuta a Cassino del Collettivo di Fabbrica GKN e l’autorevolezza del suo percorso di lotta ha già favorito una prima convergenza delle forze organizzate che hanno la responsabilità di raccogliere l’appello ad insorgere che il CdF GKN ha portato fino a Cassino. A tutti i presenti e partecipanti adesso il compito di mettere in pratica un processo di organizzazione e mobilitazione all’insegna di “convergere per insorgere” e “insorgere per convergere”.
Esultare per l’esperienza dei compagni della GKN che tengono testa a padroni e governo è più facile che emularli e seguirne l’esempio. D’altro canto i compagni di GKN raccontando la loro ricca esperienza hanno dimostrato che i risultati che stanno raggiungendo, la loro capacità di organizzazione e di mobilitazione non nasce d’improvviso il 9 luglio, con l’arrivo delle lettere di licenziamento. Essa è frutto di un lavoro di anni durante cui gli operai GKN, agendo fuori dagli schemi politico-sindacali classici, hanno costituito una loro organizzazione operaia interna alla fabbrica (il Collettivo di Fabbrica), a partire dall’azione di una ristretta avanguardia hanno creato un collante di comunità e solidarietà all’interno della loro azienda ed hanno avuto così forza e capacità per imporre la difesa di diriti che altrove venivano distrutti. Scenario ben diverso da quello che si riscontra a Cassino e in generale nelle aziende del gruppo Agnelli-Elkann, dove, dopo la grande resistenza dei referendum di Pomigliano (2010) e Mirafiori (2011) sul piano Marchionne, a causa del battere ritirata della dirigenza FIOM, è invece iniziato il declino del movimento sindacale combattivo.
Nonostante tutto seguire l’esempio del Collettivo di Fabbrica GKN è necessario e possibile anche in Stellantis. E’ necessario perchè a fronte del procedere della situazione dell’ex FIAT le indicazioni di lotta che ci giungono dai compagni fiorentini sono obbligatorie: anche Stellantis deve insorgere! E’ possibile perchè anche a Cassino esiste chi può mettersi alla testa di costituire collettivi di fabbrica nell’ex FIAT e nell’indotto come in più compagni hanno detto in assemblea. Siamo noi che abbiamo partecipato e contribuito alla sua riuscita. A patto che siamo disposti a mettere in discussione e modificare il nostro modo d’agire. L’esperienza dei compagni di GKN dimostra che molto può essere fatto per tentare strade nuove che alimentino partecipazione, protagonismo, lotta nelle fabbriche. Partendo dalle cose semplici, l’esperienza dei GKN dimostra ad esempio l’importanza di creare momenti d’incontro tra gli operai fuori dalla fabbrica. Un iniziativa semplice su cui il Collettivo di Fabbrica GKN ha costruito molto della sua storia e del suo percorso. Ed è da indicazioni come questa che anche su Cassino possiamo partire per metterci all’opera. Indicazioni che peraltro sono confermate anche dalla storia del combattivo movimento dei Consigli di Fabbrica a Cassino negli anni ’70, di cui alcuni compagni hanno parlato in assemblea, che ebbe modo di maturare anche grazie alla creazione di spazi di discussione e organizzazione tra operai e tra operai e studenti fuori dalla fabbrica.
Al 4 dicembre seguirà nella seconda metà di gennaio una nuova assemblea operaia qui a Cassino, sempre avente come oggetto la riflessione e il dibattito sul come passare all’attacco e collegare anche questo territorio all’ “insorgiamo” dei compagni fiorentini. Altri incontri, da qui a questo prossimo appuntamento, ci impegnamo a promuovere per provare nell’immediato ad applicare gli insegnamenti dell’esperienza dei compagni di GKN.
All’opera compagni! Organizziamoci! Convergiamo per insorgere e insorgiamo per convergere!
Rilanciamo la registrazione dell’assemblea del 4 dicembre con, nell'ordine, gli interventi di Dario Salvetti del CdF GKN, Aldo Croce Cub Service Key indotto Stellantis, Rita Di Fazio Cub Stellantis, Alberto Armellino delegato del consiglio di fabbrica Fiat degli anni '70, Piero Azzoli della FIOM Stellantis e Domenico Russo dell'ACS indotto Stellantis e sul finire Luigi Sorge della FIOM Stellantis, il delegato FIOM Andrea Di Traglia, Gianmarco Tavolieri per la Rete Studenti Medi
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