Tre giorni di sciopero dichiarati nei siti di estrazione del petrolio dell'ENI a Tataouine
La UGTT ( Unione Generale dei Lavoratori Tunisini) ha proclamato 3 gorni di sciopero nei campi di estrazione petrolifera di Wadi Zar, Djebel krouz e El Borma, collocati nella regione sudorientale di Tataouine. I lavoratori rivendicano miglioramenti delle condizioni di lavoro, dei salari e dell'organizzazione dei turni. Recentemente ENI e Shell avevano minacciato di fermare le loro attività nel paese lamentando l'alto numero di scioperi.
Des affrontements ont eu lieu à Tataouine, mardi 30 et mercredi 31 mars, opposant de jeunes sans-emplois aux forces de l’ordre. Mercredi, des manifestants ont mis le feu à des pneus et bloqué le carrefour Ennour, alors que des heurts avaient eu lieu la veille au niveau de la route principale reliant Tataouine et Médenine. Les forces de l’ordre s’étaient déployées autour du siège du gouvernorat afin
d’empêcher les manifestants d’y accéder. Ils ont eu recours au gaz lacrymogène pour disperser les protestataires qui ont répondu à l’appel de la coordination du sit-in Al Kamour. Les manifestants demandent au gouvernement de respecter les accords de novembre 2020 pour mettre fin à une crise sociale qui dure depuis trois ans. Ils réclament surtout l’application de tous les points de l’accord signé avec le gouvernement et le départ du gouverneur de Tataouine. Dix jeunes ont été arrêtés et cinq autres blessés. Deux agent de la Garde nationale ont, également, été blessés.La polizia attacca un sit-in di ricercatori universitari tunisini
Il 24 marzo un sit-in organizzato dai ricercatori uni versitari tunisino di fronte il Ministero dell'Istruzione Superiore e Ricerca Scientifica è stato attaccato dalla poliziam che ha fatto largo uso di gas lacrimogeni per sgomerare la strada.
I icercatori, a conclusione del loro ciclo di studi, rivendicano un osto di lavoro nell'università e da luglio assediavano il ministero con un sit-in permanente; i questi mesi ci sono state organizzate numerose manifestazioni e sit-in anche preso la Casbah (sede del governo).
Il 5 marzo il primo ministri e ministro degli interni ad interim Hichem Mechici aveva incontrato si era recato al Ministero dell'Istruzione Superiore e Ricerca Scintifica oer incontrare una delegazione di ricercatori cui aveva promesso di reclutare 2.400 nei prossimi 3 anni, a partire da quest'anno (i ricercatori richiedevano l'assunzione di almeno 3.000). Va sottolineato che le università tunisine impiegano centinaia di docenti senza contratto in condizioni di lavoro assai precari.
Dopo queste promesse, il sit-in non è stato sciolto, provocando la “protesta” del ministro dell'Istruzione Superiore Olfa Houda, specie dopo la decisione di trasdormarlo in blocco, trascorsi 10 giorni dall'incontro senza nessun fatto cncreto da parte del governo.
Ancora una volta il governo di Hichem Mechichi ha scelto la voa della repressione invece di soddisfare le richieste economiche e sociali, lo stesso Mechichi himself ha mostrato una doppia faccia: da una parte le promesse che lo impegnano in prima persona in quanto primo ministro, cercando di fare propagamda a sostegno del suo governo, dall'altra la repressione che ha ordinato quale ministro degli interni, che mostra come in realtà il gverno intende rispondere alle richieste dei ricercatori…
Sull'ultimo numero di proletari comunisti - speciale Tunisia - che esamina la prima fase della lotta e pubblica la linea e i testi dei compagni tunisini marxisti-leninisti-maoisti
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