Report assemblea 28/03 Patto d'azione anticapitalista per un fronte unico di classe
Dentro l’analisi condivisa del quadro generale e particolare, è emersa la necessità di rilanciare l’attività del Patto così come è stata concepita nelle sue origini. Tanto più a fronte dell’escalation repressiva in corso, è necessario serrare le fila in un percorso ulteriore che veda collegamenti sempre più stretti tra le lotte sui luoghi lavoro e le lotte che vanno sviluppandosi nei restanti ambiti del dominio capitalistico (inclusi quelli, al momento deboli, sul terreno ecologico).
Bisogna affrontare insieme la sfida per rilanciare un fronte unitario delle lotte costruito attorno a obiettivi chiari e puntuali e invitare chi realmente condivide questa sfida ad unirsi a noi. In queste settimane lo Stato sta allargando il suo attacco repressivo, come dimostrato dalle ennesime misure restrittive contro militanti No Tav, dalle inchieste sul Collettivo dei portuali di Genova o dalle pressioni e provocazioni incessanti contro gli operai della Texprint di Prato e gli occupanti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, che dopo 36 giorni di resistenza sono stati brutalmente sgomberati. Le politiche repressive e securitarie si stringono sempre più attorno ai processi di precarizzazione e di peggioramento generalizzato delle condizioni di vita: nelle periferie l’azione repressiva delle forze dello stato è fatta di abusi, multe e anche morti.
Per questo rilanciamo una battaglia di autodifesa complessiva dalla repressione delle istituzioni statali che si intrecci anche con le lotte di tutti e tutte le detenuti/e che in questi mesi si sono ribellati nelle carceri. Di fronte a questa accelerazione repressiva, il Patto d’azione intende promuovere la costituzione di una Cassa di Resistenza Nazionale, strumento rivolto a tutti i soggetti colpiti da misure repressive in questi mesi (multe, denunce, arresti, ritiri dei permessi di soggiorno, fogli di via).
Nonostante la pandemia sia in corso da più di un anno, sul fronte della salute continuano i contagi e le morti, mentre il piano vaccinale si sta dimostrando quantomeno insufficiente, se non disastroso. Per questo, come Patto d’azione, ci impegnamo alla massima riuscita dell’incontro promosso dalla Assemblea delle Lavoratrici e dei Lavoratori combattivi per il 17 Aprile.
L’incontro si occuperà delle cause, degli effetti e della prospettiva di evoluzione dell’attuale pandemia, nonché delle resistenze e delle lotte che vi sono state e vi sono contro il suo uso capitalistico; si occuperà, al contempo, in modo strettamente intrecciato, delle vecchie e nuove malattie, dei vecchi e nuovi fattori di nocività, sui luoghi di lavoro e nella vita sociale. La massima riuscita significa, per noi, l’allargamento al più ampio numero possibile di lavoratori e lavoratrici, avendo ormai piena consapevolezza che di fronte alla colpevole disorganizzazione e al criminale cinismo dell’asse capitale/stato, dobbiamo costruire l’autotutela della nostra salute con le nostre forze, ed una mobilitazione eccezionale che punti al coinvolgimento degli operatori della sanità, dei lavoratori delle fabbriche e dei magazzini, e di ampi strati di popolazione – come è già avvenuto là dove si è saputo operare con continuità e metodo, come a Sesto San Giovanni o a Napoli.
Da questo incontro dovrà uscire un’ulteriore precisazione ed un ulteriore rafforzamento della nostra piattaforma di intervento sui luoghi di lavoro e nei territori.
Questi sono gli obiettivi specifici su cui rilanciare l’allargamento del raggio d’azione sociale del Patto, che rimane la priorità delle priorità. Gli ultimi scioperi, tra cui quello del 26 marzo, raccontando di un allargamento della combattività ad altri settori lavorativi, pongono l’ulteriore compito di riallacciare le fila con questi settori.
Per procedere in questa direzione, il Patto d’azione lancerá un appello generale e appelli specifici, a singoli e ad organizzazioni, su questo fitto piano di iniziative:
- Un’iniziativa nazionale di sostegno e solidarietà alla lotta alla Texprint di Prato (giorno da definire);
- Un’iniziativa di lotta sui territori davanti a Questure e Prefetture sul tema delle politiche migratorie, in primo luogo per il permesso di soggiorno incondizionato a tutti/e gli immigrati/e – è stato indicato orientativamente il giorno 12 aprile, ma è necessario verificare a breve se è il giorno più adatto in tutte le città disponibilità per la partecipazione dei lavoratori;
- L’assemblea nazionale del 17 aprile sull’autodifesa della salute sui luoghi di lavoro e nella società, nei confronti della pandemia e degli altri storici fattori di nocività e di morte (per il profitto); il 17 dovrà essere un momento di confronto sulle cause della pandemia e sulle condizioni imposte dal capitalismo al suo decorso per arrivare a dare ulteriori indicazioni di intervento politico e sindacale sull’intera questione della auto-difesa della salute da parte della classe lavoratrice.
- Sostegno all’Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi (prevista per il 18 aprile) che organizzi un 1 Maggio di lotta internazionalista nelle più importanti città, come momento di raccolta e sintesi di tutte le tematiche concernenti la condizione degli sfruttati e il loro processo internazionale di liberazione – preparata con un appello rivolto a tutto il sindacalismo di base e combattivo e a tutte le realtà politiche e sociali per le quali l’anti-capitalismo e l’internazionalismo non sono solo slogan della domenica;
- Un incontro internazionale – il 2 maggio – che avvii un confronto con organismi di classe operanti in altri paesi del Nord e del Sud del mondo che si muovono su coordinate di analisi e d’azione vicini a quelle del nostro Patto d’azione;
- Nei mesi di maggio-giugno organizzare un dibattito finalizzato a definire la nostra linea d’azione contro lo sblocco dei licenziamenti dei lavoratori a tempo indeterminato e la dilagante disoccupazione e precarizzazione, con la messa a fuoco degli obiettivi del salario garantito e della riduzione generalizzata dell’orario di lavoro intesa in tutta la sua più ampia valenza politica, oltre che rivendicativa e sindacale.
Per rafforzare la funzionalità delle assemblee del Patto è necessario combinare discussione politica e valorizzazione delle realtà di lotta, senza sacrificare né l’una né l’altra. Per questo sarà necessario combinare la riduzione del numero di interventi per organizzazione – già avviata nell’ultima assemblea- con l’apertura di uno spazio specifico di confronto sul sito del Patto, che possa ospitare contributi alla discussione collettiva.
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