Dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Con questa sentenza la suprema Corte stabilisce che uccidere i lavoratori in nome del profitto non è un grave reato e che la legge non è uguale per tutti.
Le 32 vittime sono state uccise due volte, dai dirigenti delle ferrovie che le hanno mandate a morte, perchè non hanno rispettato, nè fatto rispettare, le misure di sicurezza e da una giustizia che concede per l'ennesima volta nell'Italia delle stragi senza colpevoli l'impunità ai responsabili di una strage annunciata che si è portata via 32 persone, bambini, giovani, anziani, donne e uomini, italiani e stranieri.
Le 32 vittime sono state uccise due volte, dai dirigenti delle ferrovie che le hanno mandate a morte, perchè non hanno rispettato, nè fatto rispettare, le misure di sicurezza e da una giustizia che concede per l'ennesima volta nell'Italia delle stragi senza colpevoli l'impunità ai responsabili di una strage annunciata che si è portata via 32 persone, bambini, giovani, anziani, donne e uomini, italiani e stranieri.
Ora i responsabili sono stati assolti per prescrizione, come se non fosse successo nulla.
La giustizia è riservata solo ai manager, ai padroni, ai potenti; l'uguaglianza davanti alla legge è più uguale per alcuni e non per altri.
La giustizia è riservata solo ai manager, ai padroni, ai potenti; l'uguaglianza davanti alla legge è più uguale per alcuni e non per altri.
Una giustizia che punisce le vittime del profitto e premia i colpevoli; una giustizia riservata a chi ha i soldi; una giustizia di classe.
Fiducia nello Stato non ne abbiamo mai avuta, ma forse è arrivato il momento di non limitarci ad andare davanti ai palazzi del potere per chiedere una giustizia che non arriva mai, ma di accerchiarli e di gridare forte, dappertutto, con manifestazioni di protesta, che non ne possiamo più, non possiamo più tollerare di essere carne da macello per il capitale.
Un altro Delitto Perfetto nelle aule dei tribunali.
In sede penale i crimini ambientali sono cause perse per le Vittime. Viareggio è l’ennesimo degli esempi (chiedi
“Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza prefazione di Giorgio Nebbia). Nel lontano 29 giugno 2009 persero la vita 32 persone, oltre a 17 feriti orribilmente ustionati, investite dalle fiamme mentre stavano dormendo nelle loro case: il deragliamento di un treno merci con 14 carri pieni di gas gpl aveva provocato l’esplosione. Anche a Viareggio i treni con carichi pericolosi viaggiavano ad alta velocità anche in prossimità di centri densamente popolati, in violazione di norme sulla sicurezza pur risalenti agli anni ’30, senza vero piano di rischio, i macchinisti sprovvisti di allerta antincendi, le carrozze senza carri scudo. Soprattutto questi immani rischi ruotavano intorno alla carenza di manutenzione (infatti fu un perno arrugginito dell’assile, più volte riverniciato invece che sostituito ad avviare la tragedia): figlia delle politiche di risparmio di Ferrovie dello Stato, cioè di un sistema di compressione dei costi e parcellizzazione della manutenzione comune a tutte le società italiane ed estere (vedi sempre il citato libro). Ebbene, la Corte di Cassazione ha fatto cadere, per Ferrovie e società collegate, l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro per far sì che le accuse per omicidio colposo siano tutte prescritte, come restano comunque prescritte le pur miti condanne per disastro ferroviario. Le accuse di incendio doloso e lesioni gravissime erano già state prescritte in appello. Ripetiamo di nuovo: in sede penale i crimini ambientali sono cause perse per le Vittime: questi processi infatti si rivelano utili solo per le parcelle di avvocati e consulenti. Della difesa, ma anche dell’accusa: su ogni processo sistematicamente si gonfia un mucchio di associazioni ed enti lucrando come parti civili per danni inesistenti (ha fatto eccezione questa sentenza di Cassazione che ha annullato le statuizioni civili per le 22 organizzazioni condannandole a pagare le spese processuali). Così tacitamente è accettata la macchina della giustizia di classe con tutti i suoi costi di strutture e stipendi, e di ingiustizie.Dal sito RETE Ambientalista
Nessun commento:
Posta un commento