sabato 20 maggio 2017

pc 20 maggio - Una corrispondenza da Genova sul carcere

A GENOVA SI PARLA DELLE CAYENNE DI ITALIA
Sono le ore 18:00 di venerdì diciannove maggio quando, presso la libreria “L’amico ritrovato” di via Luccoli 98 rosso, si tiene la presentazione del libro – a cura di Pasquale De Feo, un detenuto con ergastolo ostativo – «Le Cayenne italiane. Pianosa e Asinara: il regime di tortura del 41 bis».
Ad organizzare l’incontro – al quale partecipa il fiorentino Giuliano Capecchi, un insegnante membro dell’associazione Liberati – sono i militanti dello Spazio di documentazione Il Grimaldello di via della Maddalena 81 rosso, che lo inseriscono nella campagna “Pagine contro la tortura”.
Questo è un progetto che fa parte della più ampia battaglia per l’abolizione del 41 bis: il regime, che attualmente interessa oltre settecento prigionieri nelle carceri dello Stato borghese, che prevede l’isolamento del soggetto in custodia per ventidue ore al giorno, escluse quelle d’aria e di socializzazione.
Come è evidente, si tratta di un sistema volto a fiaccare la resistenza del detenuto, in modo da indurlo a collaborare; altro non è che una forma di vendetta dello Stato che, contrariamente al comune sentire, non riguarda soltanto gli appartenenti alle grandi organizzazioni criminali, ma colpisce diverse tipologie di prigionieri, tra cui gli ultimi irriducibili delle formazioni armate degli anni settanta: di questi, sono attualmente sottoposti al 41 bis due uomini e una donna.
Genova, 20 maggio 2017


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