Sono le ore 18:00 di venerdì diciannove maggio
quando, presso la libreria “L’amico ritrovato” di via Luccoli 98 rosso, si tiene
la presentazione del libro – a cura di Pasquale De Feo, un detenuto con
ergastolo ostativo – «Le Cayenne italiane. Pianosa e Asinara: il regime di
tortura del 41 bis».
Ad organizzare l’incontro – al quale partecipa il
fiorentino Giuliano Capecchi, un insegnante membro dell’associazione Liberati –
sono i militanti dello Spazio di documentazione Il Grimaldello di via della
Maddalena 81 rosso, che lo inseriscono nella campagna “Pagine contro la
tortura”.
Questo è un progetto che fa parte della più ampia
battaglia per l’abolizione del 41 bis: il regime, che attualmente interessa
oltre settecento prigionieri nelle carceri dello Stato borghese, che prevede
l’isolamento del soggetto in custodia per ventidue ore al giorno, escluse quelle
d’aria e di socializzazione.
Come è evidente, si tratta di un sistema volto a
fiaccare la resistenza del detenuto, in modo da indurlo a collaborare; altro non
è che una forma di vendetta dello Stato che, contrariamente al comune sentire,
non riguarda soltanto gli appartenenti alle grandi organizzazioni criminali, ma
colpisce diverse tipologie di prigionieri, tra cui gli ultimi irriducibili delle
formazioni armate degli anni settanta: di questi, sono attualmente sottoposti al
41 bis due uomini e una donna.
Genova, 20 maggio 2017
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