Da un Appello del Coordinamento Internazionale dei Lavoratori dell’Automobile
.....Ci sono anche iniziative importanti per portare avanti rivendicazioni offensive, come i lavoratori indiani della Suzuki Maruti che hanno lottato per i loro diritti sindacali e per porre termine al sistema del subappalto di manodopera. La multinazionale Suzuki, insieme al governo indiano, ha portato avanti la sua attività criminale antisindacale con l’arresto per oltre due anni di più di cento lavoratori e la condanna all’ergastolo per 13 lavoratori, oltre a lunghi anni di detenzione per altri 18.....
Facciamo appello a tutti i lavoratori dell’Auto, uomini e donne, e a tutti i lavoratori in lotta negli altri settori, per lottare contro la criminalizzazione degli scioperi in molti paesi del mondo, e in particolare in India.
Chiediamo l’immediata liberazione dei lavoratori della Maruti Suzuki incarcerati, essendovi stato un processo senza prove e una sentenza politica contro la giusta lotta del Sindacato Maruti Suzuki.
Proponiamo una campagna di raccolta fondi a sostegno delle loro famiglie tra il 1° Maggio e l’1 giugno 2017...
Segue il testo integrale
I capitalisti vogliono rovesciare le conquiste dei lavoratori, e lanciare sempre nuovi attacchi per massimizzare i profitti con il supersfruttamento. L’intensificarsi della concorrenza tra i monopoli multinazionali e il caos del mercato capitalistico conducono a crisi economiche e politiche, peggiorando le condizioni dei lavoratori e le condizioni di vita delle loro famiglie. Ciò porta anche a guerre che provocano l’emigrazione di milioni di persone e le crisi dei profughi. È iniziata una corsa al riarmo, un processo di crescente militarizzazione e di diffusione dei focolai di guerra.
In molti
paesi i gruppi multinazionali dell’auto stanno licenziando lavoratori o
perfino chiudendo stabilimenti. La sovrapproduzione generata dalle
multinazionali dell’auto negli ultimi anni provoca ora ristrutturazioni
con migliaia di posti di lavoro a rischio, per esempio in Brasile.
Nella concorrenza tra le case
automobilistiche, la fusione di due società come Opel e PSA costituisce
una nuova concentrazione del mercato e della potenza economica in poche
mani. Noi respingiamo ogni tipo di ricatto in termini di perdita di
posti di lavoro e peggioramento delle condizioni lavorative quale
conseguenza di questa fusione. Facciamo appello alla solidarietà di
tutti i lavoratori delle due società a difesa dei loro diritti, dei
salari e dei posti di lavoro.
La scandalosa truffa da parte
della direzione VW mostra che i padroni non rifuggono da ogni tipo di
crimine nella loro lotta distruttiva; siamo tuttavia certi che anche
tutte le altre multinazionali possano essere coinvolte nella medesima
truffa. Si tratta di un problema globale che ha effetti criminali sulla
salute di milioni di persone. Respingiamo il patto segreto “per il
futuro” stretto tra i vertici VW e il Consiglio di Fabbrica per
nascondere questo scandalo e far pagare i lavoratori con la perdita di
non meno di 30 mila posti di lavoro e una ristrutturazione, mentre i
vertici aziendali ottengono premi e retribuzioni scandalosamente
elevate. Chiediamo le dimissioni dei responsabili nel management e nel
governo e che essi siano puniti.
Possiamo inoltre vedere come la
concorrenza stia provocando anche una continua aggressione ai lavoratori
che si ammalano o si sono infortunati a seguito degli alti ritmi di
lavoro e delle condizioni di semi-schiavitù. I licenziamenti alla GM in
Colombia, i lavoratori di VW mandati sulle catene di montaggio
nonostante gravi infermità, azioni persecutorie da parte della Sicurezza
Sociale e dei governi in molti paesi, devono avere una risposta
importante di mobilitazione per il 28 aprile, giornata internazionale
della salute sul lavoro. Facciamo appello per azioni di sciopero e di
resistenza in tutti gli stabilimenti dell’auto.
In quanto lavoratori dell’auto ci
sentiamo fortemente indignati per questi fatti. In molti stabilimenti i
lavoratori stanno opponendo resistenza e hanno deciso di non lasciarsi
ricattare, di non accettare la tesi che “non c’è alternativa”: ad
esempio alla GM in Argentina e Brasile alla Opel, VW, Hyundai ecc.
Ci sono anche iniziative
importanti per portare avanti rivendicazioni offensive, come i
lavoratori indiani della Suzuki Maruti che hanno lottato per i loro
diritti sindacali e per porre termine al sistema del subappalto di
manodopera. La multinazionale Suzuki, insieme al governo indiano, ha
portato avanti la sua attività criminale antisindacale con l’arresto per
oltre due anni di più di cento lavoratori e la condanna all’ergastolo
per 13 lavoratori, oltre a lunghi anni di detenzione per altri 18.
I lavoratori dell’Auto partecipano
anche a grandi movimenti di massa, ad es. nella Corea del Sud e in
Brasile, in prima fila nella lotta contro quei governi. Salutiamo la
risposta di tutti i sindacati in Brasile, che hanno proclamato uno
sciopero generale per il 28 aprile per le dimissioni del governo Temer e
contro le riforme antioperaie!
Non accetteremo la logica
capitalistica per cui l’aumento della produttività comporta riduzioni
dei posti di lavoro. Oltre a questi attacchi ai lavoratori si prevedono
conseguenze occupazionali negative a seguito della necessaria
trasformazione dagli inquinanti motori a combustione interna alle
tecnologie dell’elettromobilità, della digitalizzazione e robotizzazione
detta industria 4.0. Noi chiediamo: riduzione della settimana
lavorativa a 30 ore con il medesimo salario! E riduzione dell’età di
pensionamento!
Tutte queste esperienze richiedono
rapporti internazionali tra di noi Lavoratori dell’Auto in tutti i
paesi e gruppi automobilistici e il coordinamento delle nostre lotte,
superando le divisioni. Con la costituzione del Coordinamento
Internazionale dei Lavoratori dell’Auto facciamo un passo in questa
direzione.
Utilizziamo il Primo Maggio per
mobilitare la classe lavoratrice, per elevare il livello di coscienza e
di unità internazionale, necessarie per opporci ai nostri oppressori.
Noi siamo contro il razzismo e il social
sciovinismo, per la libertà di movimento e il diritto di insediamento
per tutti gli immigrati e i rifugiati in particolare e chiamiamo i
lavoratori a opporsi a ogni azione militare e alla corsa al riarmo dei
nostri governi.
Facciamo appello a tutti i
lavoratori dell’Auto, uomini e donne, e a tutti i lavoratori in lotta
negli altri settori, per lottare contro la criminalizzazione degli
scioperi in molti paesi del mondo, e in particolare in India.
Chiediamo l’immediata liberazione
dei lavoratori della Maruti Suzuki incarcerati, essendovi stato un
processo senza prove e una sentenza politica contro la giusta lotta del
Sindacato Maruti Suzuki.
Proponiamo una campagna di raccolta fondi a sostegno delle loro famiglie tra il 1° Maggio e l’1 giugno 2017.
Facciamo appello a tutti i
lavoratori dell’auto e ai solidali in tutti i paesi perché si uniscano
al Coordinamento Lavoratori Auto e diano forza al nostro movimento
aderendovi.
La
data del 28 aprile ebbe origine in Canada, per iniziativa del movimento
sindacale, in commemorazione delle vittime degli infortuni sul lavoro,
ed è stata diffusa in diversi paesi da sindacati, leghe e altre
coalizioni internazionali. La data venne scelto a seguito di un
incidente nel quale furono uccisi 78 lavoratori in una miniera in
Virginia (USA) nel 1969. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro
(OIL) ha dedicato questo giorno alla riflessione sulla sicurezza e
salubrità del lavoro a partire dal 2003.
In tutto il mondo milioni di
lavoratori subiscono infortuni e centinaia di migliaia muoiono sul
lavoro. Secondo stime OIL si hanno circa 270 milioni di infortuni sul
lavoro e circa 160 milioni di casi di malattie professionali ogni anno.
Inoltre, sempre secondo l’OIL, ogni giorno muoiono per infortuni o
malattie dovute al lavoro 5 mila lavoratori in media, più di 3 ogni
minuto. Tra i lavoratori morti sul lavoro 22 mila sono bambini, vittime
del lavoro minorile.
COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI DELL'AUTO.
COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DEI LAVORATORI DELL'AUTO.
International Coordinating Group
Internationale Koordinierungsgruppe
Grupo Internacional de Coordinación
Grupo Internacional de Coordenação
Groupe de coordination internationale
Gruppo di coordinamento internazionale
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