I giuristi lanciano l’allarme sulle misure repressive preventive
In
previsione del G7 a Taormina, fioccano le misure repressive preventive
contro attivisti politici e sociali impegnati nelle mobilitazioni di
contestazione del vertice. Su questo sta circolando un appello al
rispetto della Costituzione sottoscritto per ora da una ventina di
avvocati e giuristi. Misure come avvisi del Questore, divieti di dimora e altri provvedimenti sono stati emessi per decine di attivisti da questure siciliane e del centro e nord Italia per rispetto dell’ordine pubblico in vista del prossimo G7 di Taormina. Solo a Catania sono già otto gli avvisi del Questore notificati, mentre ad attivisti palermitani sono stati notificati dieci divieti di dimora per un anno nella città di Catania.
“I dati destano ampie perplessità –
è scritto nell’appello lanciato dai giuristi – sono provvedimenti di
natura amministrativa, posti in essere senza alcun controllo
giurisdizionale, che limitano di fatto la libertà di cittadini. Adottati
discrezionalmente, senza il vaglio della magistratura. In quanto
avvocati e giuristi – scrivono i firmatari – sentiamo il bisogno di
esprimere la nostra più viva preoccupazione perché il tema in questione
ha una portata più ampia della prossima manifestazione ed investe la
tenuta democratica del Paese”. L’appello definisce inaccettabile
che valutazioni discrezionali degli organi di polizia possano
spingersi, in ragione di un’asserita preventiva tutela dell’ordine
pubblico, fino al punto di comprimere senza controllo i diritti
fondamentali della persona e che “questo si traduca, come avviene, nella
repressione preventiva di un legittimo dissenso politico”.
L’appello
segnala che “il grave e concreto pericolo che al momento esiste è
quindi l’interruzione dell’ordinarietà giuridica e la limitazione
dell’agibilità politica di chi ha espresso opinioni diverse da quelle di
chi esercita il potere”. Coerente appare il richiamo ad una
Costituzione che è stata difesa anche nel referendum dello scorso 4
dicembre battendo coloro che intendevano depotenziarla. Da qui l’appello
“Per il rispetto e la salvaguardia dei principi Costituzionali”.
“Chiediamo a tutti gli attori sociali democratici, e in particolare alla
stampa, di esercitare tutta la critica necessaria perché possa
ristabilirsi l’equilibrio del diritto. Il rischio di un punto di non
ritorno è davvero prossimo. Noi, dal canto nostro – concludono i
giuristi firmatari - faremo la nostra parte e chiediamo a tutti e a tutte
di fare altrettanto”.
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