I migranti e le migranti vanno bene quando si può "parlare di loro, su di loro", quando permettono ad alcuni giornalisti di mostrare la loro anima "solidale", "democratica"; mentre spariscono quando prendono la lotta nelle loro mani, quando fanno sentire con forza e orgoglio la loro voce di protesta, quando sbattono in faccia a tutti i reazionari, razzisti, ma anche agli ipocriti, la loro dignità e mostrano che "gratta gratta" sotto tanti "democratici" si nasconde una vena di razzismo imperialista.
Questo assordante silenzio c'è stato sulla recente manifestazione nazionale a Roma dei migranti del 12 novembre scorso.
Una manifestazione che ha denunciato le condizioni in Italia dei migranti che riescono ad arrivare vivi nel nostro paese, dallo schiavismo nelle campagne nel sud, allo sfruttamento razzista nei magazzini della logistica del nord, fino alle violenze e torture negli hotspot, come quello di Taranto; una manifestazione che nelle richieste ha posto anche soluzioni ai tanti drammi dei migranti, dal permesso di soggiorno umanitario al diritto d'asilo per tutti, ecc., ha mostrato l'abisso tra la civiltà, l'umanità dei migranti, contro l'inciviltà, la barbarie di uno Stato, come il nostro, che sta sulla riva del mare a contare i morti.
NON FAR MORIRE UNA SECONDA VOLTA I MIGRANTI, RENDERE GIUSTIZIA AI LORO FRATELLI E SORELLE MORTE E' ANCHE, PER I GIORNALI, DARE VOCE ALLA LORO LOTTA!
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