venerdì 26 giugno 2015

pc 26 giugno - Renzi da moderno fascista impone la fiducia per la "buona scuola": Milano gli manda a dire che non sarà una passeggiata. Le barricate sono iniziate. Report di una compagna dello Slai Cobas sc dal presidio di piazza Scala


Al presidio di ieri in piazza Scala in concomitanza con la fiducia al Senato del Ddl “buona scuola” si sono alternati interventi dal microfono, brevi cortei, la trasmissione della diretta dal Senato, con le dichiarazioni di voto. Per la minoranza Pd “Servi di Confindustria e padroni”.
Appena sentito il risultato della votazione è partito un blocco del traffico davanti a piazza Scala che si è protratto per oltre venti minuti. Gli slogan hanno ben rappresentato il dolore e la rabbia, palpabili durante il presidio, ma durante i mesi della mobilitazione contro la Buona scuola: Le nostre scuole non sono aziende via Renzi e i compagni di merende; No al preside-padrone, via il governo dimissioni; Se la merda fosse oro sai Renzi che tesoro; Siamo contro i presidi-padroni, non vogliamo nuovi Faraoni. 
Rabbia e determinazione a continuare perché “Questo governo se ne deve andare”; la consapevolezza che con la fiduca al Senato si è consumato un altro attacco alla democrazia in questo Paese, avvenuto nell’anniversario dell’insediamento della Consulta il 25 giugno 1946 che ha redatto la Costituzione.
Se l’ingiustizia si fa legge resistere è un dovere, in alcuni interventi si è detto che a settembre ogni scuola sarà una barricata, noi e in tanti, invece, pensiamo che da oggi bisogna moltiplicare la lotta.
Sebben che siamo donne paura non abbiamo per amor dei nostri alunni in piazza noi scendiamo! 
In prima fila, le più determinate e combattive.

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