Il re è nudo,
come avevamo sostenuto in varie udienze, questo processo è nato
dalle esigenze da parte delle istituzioni di mettere alla berlina le
tante lotte nella logistica che hanno caratterizzato questi ultimi
cinque anni.
Il teorema
accusatorio mirava a mettere in discussione gli scioperi che i
lavoratori del settore stanno portando avanti ed i loro successi che
si basano sull’allargamento ed unità del fronte contro un
padronato che utilizza le cooperative per avere una forza lavoro a
basso prezzo e ricattata e “schiavizzata”.
La
testimonianza della Digos, carabinieri, le ore di riprese delle
telecamere aziendali le testimonianze nelle varie udienze hanno
smontato il piano accusatorio contro i compagni del nostro sindacato
e i tanti accorsi a sostenere questi scioperi che hanno costretto la cooperativa coadiuvata dalla Bennet a concedere sostanziosi aumenti
salariali, creare condizioni lavorative meno gravose nel magazzino e
far rientrare il delegato Dixon del S.I. Cobas licenziato perché
sosteneva in prima persona questa lotta.
Niente che
poteva aver riferimento a questioni di ordine pubblico, nessuna
coalizione di militanti atti a creare episodi di violenza gratuita,
ma forza militante atta a creare una condizione favorevole affinchè
i diritti contrattuali dei lavoratori fossero affermati con la lotta.
Non trovando
niente su cui far leva per dar seguito all’atto accusatorio non gli
è restato che al giudice dare, oggi 7 luglio, una sentenza
assolutoria verso l’insieme dei compagni messi alla gogna in
questo processo e per dimostrare che le tante udienze fatte non
avevano invanamente sperperato migliaia di euro dei contribuenti si è
cercato di trovare tre capri espiatori su cui addossare una colpa mai
commessa dando loro due mesi di condanna.
Una giustizia
borghese che nell’insieme ha fatto in questo processo cilecca e che
nelle intenzioni iniziali tendeva a contrastare sul piano giudiziaro
un movimento che non può essere arrestato con atti repressivi e che
in questi anni ha messo alla berlina il sistema delle cooperative e
dei committenti della logistica che si avvale di partiti, sindacati
governativi, mafiosi, poliziotti al proprio servizio.
S.I.Cobas
Nazionale
Milano
07-07-2014
LA
SENTENZA
Presidio Bennet, quasi tutti
assolti
Su ventuno imputati, solo quattro hanno
subito condanne a due mesi (pena sospesa) e multe
lievi
Origgio - Diciassette assoluzioni e
quattro condanne a due mesi, ma con sospensione della pena e per reati
come le minacce e le ingiurie, ma non per i picchetti non autorizzati. E’ questo
l’esito del processo per le manifestazioni dei dipendenti delle cooperative
davanti al deposito Bennet di Origgio a più di cinque anni dai fatti.
Come detto, minime le condanne: due mesi con pena sospesa, multa complessiva di
settemila euro per quattro persone.
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