martedì 8 luglio 2014

pc 8 luglio - Contro la repressione degli operai della logistica - Comunicato sulla sentenza del processo di Origgio

Il re è nudo, come avevamo sostenuto in varie udienze, questo processo è nato dalle esigenze da parte delle istituzioni di mettere alla berlina le tante lotte nella logistica che hanno caratterizzato questi ultimi cinque anni.
Il teorema accusatorio mirava a mettere in discussione gli scioperi che i lavoratori del settore stanno portando avanti ed i loro successi che si basano sull’allargamento ed unità del fronte contro un padronato che utilizza le cooperative per avere una forza lavoro a basso prezzo e ricattata e “schiavizzata”.
La testimonianza della Digos, carabinieri, le ore di riprese delle telecamere aziendali le testimonianze nelle varie udienze hanno smontato il piano accusatorio contro i compagni del nostro sindacato e i tanti accorsi a sostenere questi scioperi che hanno costretto la cooperativa coadiuvata dalla Bennet a concedere sostanziosi aumenti salariali, creare condizioni lavorative meno gravose nel magazzino e far rientrare il delegato Dixon del S.I. Cobas licenziato perché sosteneva in prima persona questa lotta.
Niente che poteva aver riferimento a questioni di ordine pubblico, nessuna coalizione di militanti atti a creare episodi di violenza gratuita, ma forza militante atta a creare una condizione favorevole affinchè i diritti contrattuali dei lavoratori fossero affermati con la lotta.
Non trovando niente su cui far leva per dar seguito all’atto accusatorio non gli è restato che al giudice dare, oggi 7 luglio, una sentenza assolutoria verso l’insieme dei compagni messi alla gogna in questo processo e per dimostrare che le tante udienze fatte non avevano invanamente sperperato migliaia di euro dei contribuenti si è cercato di trovare tre capri espiatori su cui addossare una colpa mai commessa dando loro due mesi di condanna.
Una giustizia borghese che nell’insieme ha fatto in questo processo cilecca e che nelle intenzioni iniziali tendeva a contrastare sul piano giudiziaro un movimento che non può essere arrestato con atti repressivi e che in questi anni ha messo alla berlina il sistema delle cooperative e dei committenti della logistica che si avvale di partiti, sindacati governativi, mafiosi, poliziotti al proprio servizio.
S.I.Cobas Nazionale

Milano 07-07-2014


LA SENTENZA
Presidio Bennet, quasi tutti assolti
Su ventuno imputati, solo quattro hanno subito condanne a due mesi (pena sospesa) e multe lievi

Origgio - Diciassette assoluzioni e quattro condanne a due mesi, ma con sospensione della pena e per reati come le minacce e le ingiurie, ma non per i picchetti non autorizzati. E’ questo l’esito del processo per le manifestazioni dei dipendenti delle cooperative davanti al deposito Bennet di Origgio a più di cinque anni dai fatti. Come detto, minime le condanne: due mesi con pena sospesa, multa complessiva di settemila euro per quattro persone.

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