sabato 12 luglio 2014

pc 12 luglio - Brasile: la lotta non si ferma!

In attesa di un'altra manifestazione che si terrà domani pubblichiamo l'editoriale che fa il punto fino a questo momento di uno dei giornali del movimento di lotta
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Editoriale – E la protesta popolare non tace
A nova democracia
Anno XIII, n ° 133, 1a metà di luglio, 2014


Si stima che più di 200 mila soldati sono coinvolti nella “sicurezza” per la Coppa del Mondo FIFA, per lo più volti a reprimere la parte del popolo che protesta contro l’evento. Sono ufficialmente 60.000 uomini delle forze armate, 10 000 della Forza di Sicurezza Nazionale, un migliaio della polizia federale; il resto si riferisce a polizia militare degli stati che ospitano i giochi.
Circa 1,9 miliardi di reais [circa 600 milioni di euro] sono stati spesi dal governo federale in attrezzature e logistica per tale truppa, oltre a ciò che è stato speso dai governi statali. Il sistema che integra i comandi delle forze di “sicurezza” è stato acquistato da Israele.
La Polizia Militare ha comprato armature da robocop, blindati, veicoli con cannoni ad acqua, pistole stordenti, hanno ampliato l’arsenale di armi con proiettili di gomma, gas lacrimogeni di vario tipo. I battaglioni sono stati addestrati dai militari francesi e mercenari della Blackwater, che ora va sotto il nome di Accademia.
Tutta questa operazione di guerra messa su per impedire che si portassero avanti le proteste “la coppa non ci sarà!”. L’intero apparato per garantire i profitti finanziari della FIFA e i dividendi elettorali dell’opportunismo. Gli utili della Fifa e delle multinazionali “sponsor” della manifestazione, così come i privilegi della Rede Globo, sono stati garantiti. Già, i voti, la maggior parte di essi è finita nello scarico grazie alla vittoriosa lotta popolare che ha percorso il paese con proteste militanti dal giugno 2013 e ha buttato acqua nella birra della campagna vanagloriosa che i governi  hanno provato a mettere su in questi giorni.
I gestori del vecchio Stato non sono riusciti a fermare le proteste con la repressione e comprando le organizzazioni dei loro “movimenti sociali” ufficiali. Così hanno troncato il diritto di manifestare attraverso tattiche militari per evitare perfino la concentrazione di manifestazioni politiche in strada, come le operazioni di “kettling” [manovra della polizia per confinare/accerchiare in una piccola area i manifestanti], o “avvolgimento”, create dalle SS di Hitler, soprannominate “Calderone di Amburgo.”
La PM circonda le manifestazioni con effettivi molto maggiori del numero di manifestanti. Si avvicinano e impediscono alla manifestazione di spostarsi. Procedono a degradanti e continue perquisizioni, spesso verso la stessa persona. Cercano di scoraggiare le persone che desiderano unirsi all’evento. Fermano indiscriminatamente durante le manifestazioni e perseguitano i manifestanti che alla fine rimangono isolati.
Tutte quelle stronzate che “le proteste pacifiche sono legittime” e che le forze di repressione combattono solo i “teppisti e vandali” non possono più essere nascoste, perché l’ordine è quello di prevenire qualsiasi manifestazione contro l’abbuffata della Coppa. Inoltre, posizionano posti di blocco ogni tanti chilometri intorno agli stadi e agli eventi esterni della FIFA, impedendo anche ai residenti di circolare nel perimetro.
È un elenco enorme di arbitrarietà e diritti revocati dalla direzione opportunista, che si affanna per mantenere la bella vita dei capi della FIFA e impedire che le proteste contro il governo si espandono. Tutte queste persone che difendono il vecchio Stato si sforzano di brandire la “costituzione cittadina”, lo “Stato democratico di diritto”, ma inferocite con le masse ribelli non fanno alcuna cerimonia mentre si strappano le vesti, di mandare a picchiare chi vuole prendersi le briciole del diritto di libera espressione e quello, tanto sbandierato come sacro da loro, di “andare e venire”.
Il problema per loro è che il diritto di protestare è garantito dal popolo stesso per le strade, e non da lettere scritte su carta. Le proteste seguono per tutta la Coppa del Mondo, praticamente in tutte le capitali, maggiori o minori, ma seguono, di fronte alla repressione, denunciando la sua brutalità, difendendo i propri prigionieri politici e mobilitando i lavoratori e sfruttati del mondo, che manifestano la loro solidarietà.
Questo è un diritto fondamentale e la sua rimozione dimostra solo il grado di degenerazione del vecchio Stato e dei suoi attuali dirigenti di turno. Questo dimostra che non ci si può aspettare la democrazia per il popolo in nessun paese in questa situazione e che anche la “protestare nelle urne”, come questa canaglia che governa il paese ama dire, non è possibile cambiare la società.
E se oggi la repressione può “avvolgere” le proteste, lo fa perché ora abbiamo più poliziotti che manifestanti, in una operazione di guerra mai vista in qualsiasi evento sportivo, da nessuna parte, in nessun momento. Ma verrà il giorno in cui saremo milioni di nuovo e sarà impossibile fermare la forza del popolo. Nel frattempo, i rivoluzionari e democratici si organizzano e si preparano per le grandi battaglie a venire.
E per quanto riguarda la “Coppa delle Coppe”, vinca chi vinca, ciò che è certo è che, come rappresentanti di questo vecchio ordine qui e nel mondo, il signor Blatter e la signora Rousseff, presenti o no, parlando o tacendo, saranno clamorosamente fischiati. E questa protesta non sarà niente rispetto alle lotte che si presenteranno con la crisi del paese.

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