F-35 e reazioni a Cameri - dove gli F35 si fanno
CAMERI. Di fronte alle ultime notizie, con tutta la flotta degli F-35 messa a
terra dal Pentagono dopo che un velivolo ha preso fuoco in pista, «ho notevole
difficoltà ad essere ottimista», dice il neosindaco di Cameri Valeria Galli, del
Pd. «La settimana prossima - aggiunge - avrò un incontro con i vertici della
base, già previsto per allacciare i rapporti come sindaco, e sarà l’occasione
per sentire gli umori di chi lavora al progetto. Ma questo non è il primo stop a
causa di criticità tecniche. E allora mi chiedo: vale realmente la pena di
investire somme così forti per un prodotto con così tanti problemi? È un
discorso di rapporto tra costi e ricadute, che non è proporzionato». Quale può
essere lo sbocco? «Un annullamento del progetto per me non è più possibile. Ma
ne auspico una revisione, una rimodulazione, valutando quali sono le reali
esigenze di difesa nazionale. In questa prospettiva credo che il Governo, con il
Libro Bianco, si stia muovendo bene».
Chi invece ripete che «è ora di dire basta» è il parroco di Cesara don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi: «È brutto dirlo perché sembra di fare i primi della classe. Ma le notizie di questi giorni non fanno che confermare amaramente quanto abbiamo sempre sostenuto. Sono la ciliegina che non cambia il piatto. Spero prevalga il buon senso, se non per le ragioni etiche che sosteniamo noi pacifisti, almeno per quelle tecniche che oggi sollevano gli americani. Chiediamoci: qual è oggi il nemico da combattere? E ascoltiamo le parole del Papa, che alla scomunica per i mafiosi ha associato quella per i costruttori di armi».
L’ex presidente della Provincia e neo consigliere regionale Diego Sozzani invece non si sorprende dell’incidente capitato in Florida: «Non parlo da politico ma da ingegnere. Quando un velivolo è così sperimentale può succedere. Speriamo che ne capiscano al più presto le cause in modo da poter riprendere un progetto che, al di là degli aspetti bellici, ha contenuti di cui potrà beneficiare tutta la società civile. Non dimentichiamo che internet era stato inventato per impieghi militari. Anni fa capitò che una Mercedes in fase di collaudo si capottasse. Hanno fermato tutto, risolto il problema e poi ne hanno venduto milioni di esemplari. Ora la sospensione è doverosa, ma la scelta va mantenuta. Mi sembra che la conferma degli impegni sia anche la linea del Pd».
Chi invece ripete che «è ora di dire basta» è il parroco di Cesara don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi: «È brutto dirlo perché sembra di fare i primi della classe. Ma le notizie di questi giorni non fanno che confermare amaramente quanto abbiamo sempre sostenuto. Sono la ciliegina che non cambia il piatto. Spero prevalga il buon senso, se non per le ragioni etiche che sosteniamo noi pacifisti, almeno per quelle tecniche che oggi sollevano gli americani. Chiediamoci: qual è oggi il nemico da combattere? E ascoltiamo le parole del Papa, che alla scomunica per i mafiosi ha associato quella per i costruttori di armi».
L’ex presidente della Provincia e neo consigliere regionale Diego Sozzani invece non si sorprende dell’incidente capitato in Florida: «Non parlo da politico ma da ingegnere. Quando un velivolo è così sperimentale può succedere. Speriamo che ne capiscano al più presto le cause in modo da poter riprendere un progetto che, al di là degli aspetti bellici, ha contenuti di cui potrà beneficiare tutta la società civile. Non dimentichiamo che internet era stato inventato per impieghi militari. Anni fa capitò che una Mercedes in fase di collaudo si capottasse. Hanno fermato tutto, risolto il problema e poi ne hanno venduto milioni di esemplari. Ora la sospensione è doverosa, ma la scelta va mantenuta. Mi sembra che la conferma degli impegni sia anche la linea del Pd».
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