domenica 22 dicembre 2013

pc 22 dicembre - "JOB ACT" DI RENZI/ICHINO: I PADRONI RINGRAZIANO


Quindi un "Job Act" pensato per le aziende e che mantiene tutta la precarietà, altro che la sua eliminazione! Per tre anni il contratto di un lavoratore è permanentemente precario, visto che può interrompersi in qualsiasi momento.
Per questo Renzi nelle interviste sta dicendo che non vuole parlare sull'art. 18, o di modifiche della riforma Fornero (che continua pietosamente a chiedergli Maurizio Landini); infatti di cosa dovrebbe parlare se con questo piano l'art.18 è bello che sparito, almeno per i primi tre anni, poi...
La proposta del piano Renzi, con il suo effettivo mentore, Ichino, di un contratto unico, per - si dice - eliminare i contratti a termine che si susseguono, quelli interinali, ecc., in realtà è l'unificazione al livello più basso (anche a livello di inquadramento contrattuale e quindi retributivo), sarebbe l'unificazione di tutte le forme di precarietà in una sola, senza più limiti e rischio di vertenze per i padroni.

Altro aspetto del piano riguarda i lavoratori flessibili, per cui il progetto prevede l'estensione delle tutele: dalla maternità alla malattia... Ma questa, che non è affatto una proposta nuova, lascerebbe sempre intatta tutta l'illegalità di rapporti di lavoro dipendenti, come e più di quelli effettivi, spacciati, anche con Renzi/Ichino, come rapporti parasubordinati.

Infine, l'altra "vecchia novità" del sussidio di disoccupazione universale al posto dell'attuale cassa integrazione, che dovrebbe essere uguale per tutti, senza distinzione in base alle dimensioni dell'azienda, all'area geografica, all'età anagrafica. Anche qui ci troviamo all'unificazione delle condizioni di coloro che hanno perso il lavoro, ma al più basso livello. Gli operai attualmente in cassintegrazione ci perderebbero due volte, per l'entità e la durata del sussidio, ma soprattutto perchè verrebbe immediatamente interrotto ogni rapporto con l'azienda, senza alcuna possibilità, come ora, di rientro.
Inoltre questo sussidio di disoccupazione è condizionato all'obbligo di frequentare un percorso di formazione - che se fosse legato ad una riqualificazione per un effettivo sbocco occupazionale potrebbe anche essere utile, ma in realtà, come alcune esperienze già mostrano, si tratta solo di ore di tempo sprecate, inutili, senza prospettiva, usate di fatto in forme ricattatorie.

QUINDI, RENZI PUO' ANCHE USARE FORMULE "NUOVE", MA SEMPRE DI VECCHIE POLITICHE, A FAVORE DELLE AZIENDE E CONTRO I LAVORATORI, SI TRATTA!

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