Il gruppo di operai dello
stabilimento Fiat di Termini Imerese in cassa integrazione,
attualmente in contatto con lo Slai Cobas s.c., ieri ha protestato davanti
la sede della Presidenza della Regione Siciliana dove si trovava un
altro gruppo di operai rappresentato dai sindacati confederali, per
un incontro che era stato fissato alle 13 con il presidente della
Regione Crocetta, il quale invece di rispettare l'impegno assunto e
dare risposta agli operai, secondo quanto circolava in piazza, era a
fare l'ennesima trasmissione televisiva come la“star” di turno.
Il nervosismo tra gli operai era
palpabile nell'aria, ma è stato vergognosamente inasprito
dall'osceno comportamento del delegato Fiom, Mastrosimone, che al suo
arrivo, secondo quanto raccontato da alcuni operai, ha cercato di
provocare un operaio tra quelli critici verso l'andazzo della
vertenza da cui è scaturita una lite in cui al delegato e a chi gli
faceva da “guardiaspalle” è stato risposto per le rime...
Ma vergognoso anche dividere, come sono sempre soliti fare i confederali,
gli operai portando il grosso del gruppo in una piazzetta di fronte
per cercare di isolare gli operai “incriminati” (perché critici
verso i modi in cui è stata gestita la vertenza che nella sostanza
li ha portati a questo punto); questi operai, in compagnia della
delegata Slai ora vengono addirittura accusati, traducendo dal
dialetto, di “voler rovinare il gioco con i cobas che sono
terroristi e vogliono solo fare vucciria ostacolando il dialogo”;
mentre gli
operai “critici” hanno invece tranquillamente continuato a
presidiare la piazza stando sempre di fronte al cordone di polizia a
protezione dell'atrio del palazzo.
Dopo che
Mastrosimone ha tenuto
una discussione con i suoi, un operaio rsu Fiom ha tenuto
successivamente a riferire alla delegata Slai che “per
Mastrosimone/Fiom noi e voi in fondo abbiamo la stessa ideologia
(!??)... ogni lotta che si aggiunge può essere anche di aiuto ma la
legittimità della vertenza è dei confederali (???)... ma noi siamo stati
ostacolati sempre da
Fim/Cisl e Uilm....”. A queste parole, la delegata Slai ha
risposto che è inammissibile il comportamento di un delegato
sindacale che dice di volere rappresentare gli interessi degli operai ma
che attacca e provoca gli operai, come se si trattasse di un fatto
personale,
perché critici sull'operato della Fiom e perché cercano di pensare
da sé e provare a fare da sé; che il vero terrorismo è quello di
chi minaccia gli operai quando decidono di prendere nelle loro mani
la vertenza e di chi divide gli operai in una sterile guerra tra
poveri; che è un gioco troppo scoperto quello di cercare di spostare
l'attenzione degli operai sul fatto che “ora appaiono i cobas a
rompere i giochi” per distrarli in realtà dal vero problema che è
quello della difesa del posto di lavoro, visto che con il loro agire
negli anni a suon di “prendere tempo”, di firmare qualsiasi
accordo a perdere a livello nazionale e locale, deviando gli operai
dal vero obiettivo della lotta, il padrone della fabbrica.
Mentre le ore passavano ma neanche
l'ombra di una notizia dal palazzo, i confederali erano saliti già
da più di un'ora, dal palazzo giungeva conferma alla delegata
dello Slai che anche la lettera dello Slai era sul tavolo del Capo di
Gabinetto, Dott. Silvia.
Gli
operai, quindi, hanno
aspettato invano fino al tardo pomeriggio fino a quando “Abbiamo
acceso la scintilla che aspettavano gli altri...” come ha detto un
operaio riferendosi al blocco stradale che è partito su niziativa della
nostra delegata e di alcuni operai contro la vergognosa attesa.
L'appello abbastanza energico: “ora basta! l'altra volta in piazza
con i precari e donne dello Slai abbiamo sbloccato la situazione…”,
al blocco di Piazza Indipendenza, strada molto trafficata antistante
il palazzo della Regione, è stato rivolto anche ad un altro folto
gruppo di operai dell'Ansaldo Breda, anch'essi presenti nel
pomeriggio per manifestare contro il rischio di licenziamento che si
sono uniti in strada con apprensione della Digos, mentre gli operai
che Mastrosimone aveva distaccato rimangono fermi sul marciapiede.
Il blocco della strada produce
subito l'effetto: scende immediatamente tra gli operai il Capo di
gabinetto, Dott Silvia, il quale rassicura gli operai dell'Ansaldo
che sarebbero stati ricevuti dopo la Fiat, e mentre stava per
andarsene la delegata Slai, contrastando la digos che voleva
impedirle di parlargli, ricorda decisamente al Capo di gabinetto
dell'incontro intercorso con il Dott. Nicolosi, capo di gabinetto
dell'assessorato alle attività produttive, e della richiesta di
incontro già inoltrata; il Dott. Silvia dice che la lettera dello
Slai l'ha letta ma si trincera dietro un “voi non siete firmatari!”
ma vista l'incazzatura degli operai si allontana “aprendo” ad un
possibile incontro da concordare a partire della prossima settimana.
L'incontro con la delegazione dei
sindacati confederali è terminato meno di un'ora dopo. I delegati
hanno riferito agli operai che nella sostanza la risposta è stata
negativa e cioè che per quanto riguarda l'accordo di programma siamo
ancora fermi alle tre proposte, Biogen ecc. che ancora non si
concretizzano realmente. E il tutto è rinviato alle prossime
settimane...
Per quanto riguarda il gruppo di
operai che si è avvicinato allo Slai si farà una riunione nei prossimi giorni...
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo
Nessun commento:
Posta un commento