domenica 22 dicembre 2013

pc 22 dicembre - FIAT TERMINI IMERESE: LO SLAI COBAS ROMPE I "GIOCHI" DELLA FIOM

Il gruppo di operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in cassa integrazione, attualmente in contatto con lo Slai Cobas s.c.,  ieri ha protestato davanti la sede della Presidenza della Regione Siciliana dove si trovava un altro gruppo di operai rappresentato dai sindacati confederali, per un incontro che era stato fissato alle 13 con il presidente della Regione Crocetta, il quale invece di rispettare l'impegno assunto e dare risposta agli operai, secondo quanto circolava in piazza, era a fare l'ennesima trasmissione televisiva come la“star” di turno.
Il nervosismo tra gli operai era palpabile nell'aria, ma è stato vergognosamente inasprito dall'osceno comportamento del delegato Fiom, Mastrosimone, che al suo arrivo, secondo quanto raccontato da alcuni operai, ha cercato di provocare un operaio tra quelli critici verso l'andazzo della vertenza da cui è scaturita una lite in cui al delegato e a chi gli faceva da “guardiaspalle” è stato risposto per le rime...
Ma vergognoso anche dividere, come sono sempre soliti fare i confederali, gli operai portando il grosso del gruppo in una piazzetta di fronte per cercare di isolare gli operai “incriminati” (perché critici verso i modi in cui è stata gestita la vertenza che nella sostanza li ha portati a questo punto); questi operai, in compagnia della delegata Slai ora vengono addirittura accusati, traducendo dal dialetto, di “voler rovinare il gioco con i cobas che sono terroristi e vogliono solo fare vucciria ostacolando il dialogo”; mentre  gli operai “critici” hanno invece tranquillamente continuato a presidiare la piazza stando sempre di fronte al cordone di polizia a protezione dell'atrio del palazzo.
Dopo che Mastrosimone ha tenuto una discussione con i suoi, un operaio rsu Fiom ha tenuto successivamente a riferire alla delegata Slai che “per Mastrosimone/Fiom noi e voi in fondo abbiamo la stessa ideologia (!??)... ogni lotta che si aggiunge può essere anche di aiuto ma la legittimità della vertenza è dei confederali (???)... ma noi siamo stati ostacolati sempre da Fim/Cisl e Uilm....”. A queste parole, la delegata Slai ha risposto che è inammissibile il comportamento di un delegato sindacale che dice di volere rappresentare gli interessi degli operai ma che attacca e provoca gli operai, come se si trattasse di un fatto personale, perché critici sull'operato della Fiom e perché cercano di pensare da sé e provare a fare da sé; che il vero terrorismo è quello di chi minaccia gli operai quando decidono di prendere nelle loro mani la vertenza e di chi divide gli operai in una sterile guerra tra poveri; che è un gioco troppo scoperto quello di cercare di spostare l'attenzione degli operai sul fatto che “ora appaiono i cobas a rompere i giochi” per distrarli in realtà dal vero problema che è quello della difesa del posto di lavoro, visto che con il loro agire negli anni a suon di “prendere tempo”, di firmare qualsiasi accordo a perdere a livello nazionale e locale, deviando gli operai dal vero obiettivo della lotta, il padrone della fabbrica.

Mentre le ore passavano ma neanche l'ombra di una notizia dal palazzo, i confederali erano saliti già da più di un'ora, dal palazzo giungeva conferma alla delegata dello Slai che anche la lettera dello Slai era sul tavolo del Capo di Gabinetto, Dott. Silvia.
Gli operai, quindi, hanno aspettato invano fino al tardo pomeriggio fino a quando “Abbiamo acceso la scintilla che aspettavano gli altri...” come ha detto un operaio riferendosi al blocco stradale che è partito su niziativa della nostra delegata e di alcuni operai contro la vergognosa attesa. L'appello abbastanza energico: “ora basta! l'altra volta in piazza con i precari e donne dello Slai abbiamo sbloccato la situazione…”, al blocco di Piazza Indipendenza, strada molto trafficata antistante il palazzo della Regione, è stato rivolto anche ad un altro folto gruppo di operai dell'Ansaldo Breda, anch'essi presenti nel pomeriggio per manifestare contro il rischio di licenziamento che si sono uniti in strada con apprensione della Digos, mentre gli operai che Mastrosimone aveva distaccato rimangono fermi sul marciapiede.
Il blocco della strada produce subito l'effetto: scende immediatamente tra gli operai il Capo di gabinetto, Dott Silvia, il quale rassicura gli operai dell'Ansaldo che sarebbero stati ricevuti dopo la Fiat, e mentre stava per andarsene la delegata Slai, contrastando la digos che voleva impedirle di parlargli, ricorda decisamente al Capo di gabinetto dell'incontro intercorso con il Dott. Nicolosi, capo di gabinetto dell'assessorato alle attività produttive, e della richiesta di incontro già inoltrata; il Dott. Silvia dice che la lettera dello Slai l'ha letta ma si trincera dietro un “voi non siete firmatari!” ma vista l'incazzatura degli operai si allontana “aprendo” ad un possibile incontro da concordare a partire della prossima settimana.
L'incontro con la delegazione dei sindacati confederali è terminato meno di un'ora dopo. I delegati hanno riferito agli operai che nella sostanza la risposta è stata negativa e cioè che per quanto riguarda l'accordo di programma siamo ancora fermi alle tre proposte, Biogen ecc. che ancora non si concretizzano realmente. E il tutto è rinviato alle prossime settimane...

Per quanto riguarda il gruppo di operai che si è avvicinato allo Slai si farà una riunione nei prossimi giorni...

Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo

Nessun commento:

Posta un commento