Via agli accorpamenti nella
sanità lombarda: 30 milioni da investire
Sotto
l’albero, approvato nella giunta prenatalizia, la Regione piazza il riordino
dei reparti ad alta specialità: diciassette. Con un risparmio tra i 25 e i 30
milioni di euro che per il 35% resterà negli stessi ospedali per altre attività
e per il 65% andrà a potenziare i 141 reparti superstiti che dovranno lavorare
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Milano, 21
dicembre 2013 - Sotto l’albero, approvato nella giunta prenatalizia, la
Regione piazza il riordino dei reparti ad alta specialità: diciassette
(5 emodinamiche e chirurgie vascolari, 3 toraciche, 2 cardio e neurochirurgie)
che non raggiungono il numero minimo d’interventi, da maggio, saranno chiusi o
meglio riconvertiti. Con un risparmio tra i 25 e i 30 milioni di euro che
per il 35% resterà negli stessi ospedali per altre attività e per il 65% andrà
a potenziare i 141 reparti superstiti che dovranno lavorare di più. Attesi
da mesi e dopo lunghe trattative con le Asl che li hanno decisi, i tagli
riguardano 7 reparti pubblici e 10 privati. Spariscono le Cardiochirurgie del
Policlinico di Milano e della Multimedica di Sesto, che perde anche
Neurochirurgia al pari della Casa di cura Igea; le Chirurgie vascolari del
Buzzi e degli Istituti Gaetano Pini e Galeazzi, le toraciche degli Istituti
Città Studi e Sant’Ambrogio; l’Emodinamica dei presidi di Sesto San
Giovanni, Garbagnate, Cernusco e Predabissi; la Chirurgia toracica della
Casa di cura privata-Policlinico di Monza, la vascolare e l’Emodinamica
dell’Istituto Città di Brescia e la vascolare dell’Istituto Mater Domini
di Varese.
Il taglio
dei reparti sottoutilizzati è nel pacchetto di provvedimenti deliberati ieri in materia sanità.
Sul fronte investimenti, nel 2014 crescono dell’8% (cioè di 58 milioni) le
risorse per i farmaci innovativi, 65 milioni saranno messi a bando per
sostituzione di tecnologie e progetti di efficienza e di riconversione di
piccoli ospedali in presidi territoriali (un passo verso la riforma della rete
lombarda), 160 milioni saranno destinati a piani di edilizia sanitaria
(sicurezza e completamento). Intanto ieri la Giunta ha stanziato 51,5 milioni
per le riqualificazioni degli Spedali Civili di Brescia (15 milioni),
del Niguarda (27,5) e del San Carlo di Milano (9, che si aggiungono ad
altri 38 deliberati nelle ultime settimane). Ed ha autorizzato altre 415
assunzioni a tempo indeterminato (149 dirigenti, in prevalenza medici, di cui
22 responsabili di strutture complesse, e 266 lavoratori del “comparto”,
soprattutto infermieri), che portano a 1858 il totale delle stabilizzazioni nel
2013: più di quelle dell’anno scorso.
giulia.bonezzi@ilgiorno.net
Redazione - Mar, 24/12/2013 - 07:13
La città che
si svuota, gli eccessi alimentari che tengono lontani i donatori
dall'appuntamento con i centri trasfusionali per non sentirsi «sgridare» per le
impennate del colesterolo: da sempre il ponte di Natale è un momento critico
per l'approvvigionamento del sangue necessario al sistema sanitario milanese.
Per questo un appello ad una mobilitazione straordinaria è stato lanciato dai vertici di diverse associazioni di donatori. Il dg di Avis Milano Sergio Casartelli ha invitato «tutti quelli che lo possono fare, a dare una mano in questo periodo». «Siamo sempre aperti, tranne il giorno di Natale, a Santo Stefano e il primo dell'anno», ha detto durante un incontro nella sede Avis di Lambrate con il presidente della Regione Roberto Maroni. Casartelli ha poi riferito che il numero dei donatori tra la sede Avis e il punto di donazione del Niguarda nel 2013 sono aumentati di circa un migliaio rispetto al 2012. Un dato positivo che va però a compensare la netta diminuzione delle donazioni nelle aziende raccolte con l'unità mobile. «Con la chiusura di molte imprese e i lavoratori in cassa integrazione queste donazioni, normalmente 4000 all'anno, sono dimezzate».
Per questo un appello ad una mobilitazione straordinaria è stato lanciato dai vertici di diverse associazioni di donatori. Il dg di Avis Milano Sergio Casartelli ha invitato «tutti quelli che lo possono fare, a dare una mano in questo periodo». «Siamo sempre aperti, tranne il giorno di Natale, a Santo Stefano e il primo dell'anno», ha detto durante un incontro nella sede Avis di Lambrate con il presidente della Regione Roberto Maroni. Casartelli ha poi riferito che il numero dei donatori tra la sede Avis e il punto di donazione del Niguarda nel 2013 sono aumentati di circa un migliaio rispetto al 2012. Un dato positivo che va però a compensare la netta diminuzione delle donazioni nelle aziende raccolte con l'unità mobile. «Con la chiusura di molte imprese e i lavoratori in cassa integrazione queste donazioni, normalmente 4000 all'anno, sono dimezzate».
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