mercoledì 18 aprile 2012

pc 18 aprile - Dichiarazione del Partito Comunista dell’India (Maoista) - Appello a tutti i democratici e patrioti nel nostro paese!

Dichiarazione del Partito Comunista dell’India (Maoista)
Appello a tutti i democratici e patrioti nel nostro paese!
Comitato speciale di zona del Dandakaranya, 30 marzo 2012

Condannare la brutale offensiva condotta dalle forze armate del governo nel Maad!
Facciamoci avanti per fermare l’ingiusta guerra contro i più oppressi del nostro paese!

Nella prima settimana di marzo, da 20 a 25 villaggi in Maad sono stati calpestati dal tallone di ferro delle forze armate governative. Ciò ha mostrato ancora una volta ha esposto il volto fascista e brutale dei governi centrale e statale che non si stancano di parlare di “sviluppo” per gli Adivasi. In questa che finora è la più grande offensiva in Maad, sono state impiegati oltre tremila truppe delle forze armate. L’hanno battezzata “Operazione Vijay” e “Operazione Haka”. Questa massiccia campagna repressiva è stata condotta in seguito alle decisioni prese nella riunione dei DGP e dei principali funzionari dei distretti di azione dei naxaliti, sotto la guida del ministero centrale nazionale. In questa campagna di quasi due settimana un Adivasi è stato assassinato e un altro è stato sequestrato, e finora non è noto dove si trovi. Più di venti villaggi e diversi Adivasi inermi sono stati vittime di violenza, razzie, distruzioni e pestaggi.

Forze congiunte del CRPF (CoBRA), polizia del Chhattisgarh e Maharashtra, commandos C-60, STF e SPO si sono divise in quadre e ha iniziato l’attacco simultaneo dai distretti di Narayanpur e Bijapur del Chhattisgarh e dal distretto di Gadchiroli del Maharashtra. I funzionari Vijay Kumar, Anil Navani, Subrahmanyam hanno preparato i piani per questa operazione. Ramnivas, Pankaj Singh e Longkumer si sono accampati nel campo base presso di Kurasanar Narayanpur e hanno supervisionato questa offensiva. Mayank Srivastava, Narayan Rajendradas e molti altri funzionari hanno anche preso parte a questa campagna. Il piano per questa operazione congiunta è stato tracciato condotto a partire dalla regione occidentale del Maad, confinante con Maharashtra, dalla regione meridionale del Maad confinante col distretto di Bijapur, vale a dire dalla sponda opposta
del fiume Indravati e dal quartier generale del distretto di Narayanpur lungo la direttrice nord-est.

Hanno attaccato contemporaneamente diversi villaggi dopo una marcia di a 40 a 50 chilometri lungo sentieri della giungla. Disponevano di equipaggiamenti avanzati, sistemi GPS e UAV e erano accompagnati da agenti e informatori che già avevano collaborato con la polizia. Il 14 marzo le forze armate entrate dal Maharashtra hanno attaccato il villaggio di Goddelmarka e il 15 quello di Ekonar. Tra l'11 e il 15 marzo, le forze di polizia provenienti dal Bijapur hanno attaccato una dozzina di villaggi, tra cui Takilode, Rekavaya, Vedama, Dunga, Kumnar, Tadiballa e Kummam. Tra il 15 e 16 marzo forze provenienti dal Narayanpur hanno attaccato i villaggi di Kacchapal, Toke, Kodenar e Jatwar. Nel villaggio di Toke le truppe del governo hanno assassinato Dunga Dhurva e gli abitanti temono che abbiano ucciso anche un altro giovane di nome Adivasi Lalsu di Goddelmarka. Negli scontri sono rimasti feriti Sonu di Kacchapal e Jaini di Goddelmarka. Inoltre, in ogni villaggio in cui sono entrate, le forze governative hanno saccheggiato, picchiato, distrutto case e devastato.

Nel villaggio di Padko, lungo il tratto meridionale del fiume Indravati, le forze governative hanno distrutto un campo in cui la popolazione coltivava collettivamente ortaggi, mais etc. Nella foresta intorno a questo villaggio c’è una scuola gestita dalla rivoluzionaria Janatana Sarkar e a centinaia le truppe governative l’hanno attaccata. Tutti gli studenti e insegnanti avevano evacuato in anticipo la scuola, temendo l’attacco. La polizia vi si è accampata per due giorni l’ha rasa al suolo. Attacchi simili attacchi sono stati lanciati anche in Jatwar, Ekonar e Toke.
Questa campagna ha creato un clima di terrore e paura in tutto il Maad. Tutte le 13 persone che sono state esibite come “maoisti catturati” per provare il successo di questa campagna erano in realtà semplici contadini. Tutti quelli su cui sono riusciti a mettere le mani durante gli attacchi ai villaggi sono stati portati via. (accludiamo all’appello tutti i dettagli su questa offensiva).

È chiaro che questa è parte del guerra contro il popolo che da due anni e mezzo va avanti col nome di “Operazione Green Hunt”. Lo scopo di questo tipo di offensiva in Maad è quello di terrorizzare la popolazione e scacciarla dai loro villaggi. Di fatto sono i preparativi per mettere l’intera regione nelle mani dell’esercito. L’esistenza della comunità Maria, una delle più antiche comunità umane del mondo, è in pericolo. Anche se i governi affermano che il loro obiettivo è quello di strappare l’Abhujmaad dalle mani dei maoisti, la realtà è che questa offensiva è stata condotta contro i villaggi e la loro gente. L’offensiva ha attaccato fattorie, scuole e case. Un’offensiva contro il modello di sviluppo alternativo costruito dal popolo grazie al movimento maoista.

Perché i governi degli sfruttatori si impegnano tanto per ottenere il controllo sul Maad, attaccandola? Tutti sanno che questa zona è ricca delle più preziose risorse minerarie. Adiacente a questa zona c’è la catena delle Raoghat, in cui si stanno intensificando per iniziare estrazione di minerale di ferro.
In particolare, grandi società come Tata e Essar hanno i messo gli occhi su questo settore. La NECO Jaiswals sta facendo tutto il possibile per far partire le miniere di Amdaimetta, che ricadono in questa area. Molte grandi società sono ansiose di scacciare gli Adivasi ed evacuare la zona. Sanno che questo non accadrà facilmente a causa della presenza del movimento maoista. È per questo che parlano di schiacciare il movimento maoista. È chiaro che è una manovra per saccheggiare le enormi risorse naturali in queste foreste e colline, e che questa fa capo direttamente alla borghesia compradora e burocratica e agli imperialisti.
In particolare, gli imperialisti USA stanno pericolosamente intervenendo nelle questioni interne del nostro paese. Di recentemente il Pentagono ha segnalato il fatto che le sue forze speciali sono presenti in India e stanno prendendo parte alle operazioni anti-sovversive. Questo significa che i compradores al potere del nostro paese non esitano a svendere la sovranità del nostro paese per spianare la strada e consegnare le nostre risorse naturali alle grandi compagnie.

Il nostro appello è a tutte organizzazioni progressiste, democratiche e rivoluzionarie, alle organizzazioni per i diritti democratici, agli intellettuali, scrittori, giornalisti, gente dei media, artisti, cineasti, contadini, operai, studenti e insegnanti perché condannino questa offensiva terroristica e violenta condotta in Maad dai governi statali del Chhattisgarh e Maharashtra e dal governo centrale dell’UPA coi nomi di “Operation Vijay” e “Operation Haka”. Leggete il rapporto preparato dal nostro comitato speciale zonale su tutta l’offensiva, diffondetelo e pubblicatelo.
Fate sentire la vostra protesta nelle diverse forme, assemblee, raduni, cortei di protesta, conferenze stampa, raccolte di firme ecc. Visitate i villaggi colpiti da questa campagna per conoscere i fatti. Richiediamo il rilascio dei tredici Adivasi innocenti che sono stati arrestati durante questa campagna e il rilascio incondizionato anche di tutti gli altri Adivasi imprigionati in varie carceri del Chhattisgarh e Vidarbha accusati di essere maoisti. Esigiamo che tutti i funzionari di polizia e i paramilitari responsabili dell’omicidio di Dunga e la scomparsa di Lalsu e di tutte le atrocità commesse durante l’offensiva siano puniti. Esigiamo che la operazione Green Hunt, la guerra ingiusta dei governi degli sfruttatori contro il popolo più oppresso e sfruttato del paese sia immediatamente fermata. Esigiamo che esercito schierato in Bastar per “l’addestramento” sia ritirato.

(Gudsa Usendi)

Portavoce Dandakaranya Special Zonal Committee
PCI (Maoista)

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