giovedì 19 aprile 2012

pc 19 aprile - non sarà la repressione a fermare il movimento NoTav

cronaca

19/04/2012 - il caso

Vilipendio alle Forze Armate
La Procura contro Perino

Ad Alberto Perino è stato notificato ufficialmente l'avviso di conclusione delle indagini. Ora ha 20 giorni per chiarire

Definì «truppe d’occupazione nazi-fasciste» i militari in Valsusa

alberto gaino

torino

Perino dixit: «Purtroppo abbiamo le truppe di occupazione nazifasciste e, come all’epoca, serve il pass per spostarsi». La Stampa, 11 luglio scorso. Il nostro cronista pone una domanda di buon senso: «Non le pare di esagerare con i termini?». Il leader No Tav tira diritto con il concetto: «Come allora, serve il pass. Anzi: se parla con i vecchi della Valle, le diranno che ai tempi del nazifascismo il pass non era nemmeno indispensabile».
Sì del Guardasigilli
Quelle dichiarazioni si sono tradotte nell’accusa ad Alberto Perino di vilipendio delle forze armate italiane, in particolare per il passo «abbiamo le truppe nazifasciste di occupazione». L’indagine della procura non è stata rapidissima perché questo tipo di reato prevede l’autorizzazione a procedere del ministro della Giustizia. Il sì del Guardasigilli corrisponde ad una sorta di querela, dal momento che la parte lesa è parte dello Stato: una volta autorizzata, la procura torinese ha notificato l’avviso di conclusione delle indagine al domicilio di Perino, attraverso i carabinieri di Condove. L’indagato ha da ieri venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogato, produrre memorie difensive, chiarire se ritiene di poterlo fare. Siamo nell’ambito di un reato di opinione che, prima del 2006, era punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni; da allora, con una multa da 1.000 a 5 mila euro. Il rischio vero per il bancario valsusino in pensione è di doversi confrontare politicamente con le affermazioni di luglio - di cui risponderà pure a un giudice - e con quelle più recenti contro l’Anpi, l’associazione dei partigiani italiani, e il suo presidente Carlo Smuraglia.
Pare che Perino ce l’avesse per l’invito dell’Anpi rivolto a Gian Carlo Caselli a parlare in pubblico a Milano in nome dei valori della Resistenza e in particolare del diritto di parola. E anche per il rinnovo della tessera negato, a suo dire, al padre di uno degli arrestati No Tav da parte di una sezione Anpi (circostanza smentita dal diretto interessato). A tal proposito si è scatenato in una recentissima assemblea pubblica del movimento: «Invito tutti a scrivere a questa sezione milanese per dire che si vergognino e rinuncino pure a festeggiare il 25 aprile se hanno al loro interno teste fasciste come queste. Perché questi sono comportamenti fascisti». La reazione più significativa è di un anziano in prima fila nelle lotte operaie torinesi dell’ultimo mezzo secolo: «Chi crede di essere questo qua?».
I vigneti
L’intervista di Perino alla «Stampa» aveva per titolo «Sono come le truppe d’invasione nazi-fascista» e rispettava fedelmente il pensiero dell’ex bancario. Venne pubblicata sotto un servizio che dava conto del tentativo di gruppi No Tav di tagliare la recinzione del cantiere per raggiungere i terreni di loro proprietà alla Maddalena. Renzo Pinard, sindaco di Chiomonte, ricordò che i soli autorizzati ad entrare nell’area erano stati i proprietari dei vigneti. Perino disse: «Qui, sotto l’autostrada, 1.397 persone hanno comprato un migliaio di metri quadri nel 2008, vogliamo accedere ai nostri terreni».

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