Bologna - Ancora guerra al Cie di via Mattei.Posted in Bo
Nella notte tra il 14 e il 15 aprile una nuova rivolta è scoppiata nel Cie di via Mattei. Alcuni detenuti del centro hanno provato a scappare arrampicandosi sulle gabbie esterne. Sbirri ed esercito sono intervenuti per impedire la fuga a colpi di manganellate, idranti e lacrimogeni, “Qui sembra l'Afghanistan”, ci dicono. Due ragazzi sono caduti da diversi metri d'altezza. Uno di loro è rimasto privo di sensi mentre gli altri provavano a chiamare il 118 preoccupati per le conseguenze della caduta. L'ambulanza è arrivata solo dopo un'ora e i feriti sono stati portati in ospedale e poi di nuovo al Cie, anche se uno dei due ha riportato danni alla colonna vertebrale ed è stato assistito continuamente dai suoi compagni d stanza perché non riusciva a muoversi dal letto.
Durante la rivolta che è durata tutta la notte i reclusi hanno dato fuoco a due stanze, ora chiuse e inutilizzabili.
Nel frattempo la legge non si arresta e i rimpatri neppure, oggi pomeriggio un altro ragazzo è stato respinto nel suo paese d'origine, anche se era da diversi anni in Italia dove lascia la sua famiglia e gli amici. Un'altra esistenza spezzata da mesi di tortura subita nel Cie di Bologna, tra dosi massicce di tranquillanti e di maltrattamenti.
Ma nonostante tutto l'impegno dei gestori (La Confraternita della Misericordia) e dell'infermeria le proteste non si assopiscono, non bastano gli psicofarmaci e la brutalità delle forze dell'ordine a spegnere il coraggio di chi schiacciato da quell'inferno tenta di fuggire.
Solidarietà con i reclusi, i rivoltosi e i fuggitivi
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