Nonostante i divieti della Questura di Ravenna, ieri la solidarietà al movimento NOTAV è stata portata davanti alla CMC.
A Ravenna le forze della repressione si sono stretti attorno alla sede legale della CMC e, con una serie di divieti agli organizzatori e a una diffida di manifestare davanti la sede nei confronti del coordinatore dello Slai cobas per il sindacato di classe, militante di proletari comunisti, e con la militarizzazione della sede della coop, hanno cercato d'impedire un presidio in solidarietà con il movimento NOTAV e per la liberazione degli attivisti arrestati che sarebbe dovuto finire proprio davanti alla CMC.
Il presidio è stato autorizzato davanti alla Prefettura in piazza del popolo e quì, sui cumuli di neve rimasti, sono stati appoggiati degli striscioni e, con il megafono e con il volantinaggio, ci sono stati interventi a sostegno del movimento che si batte contro la TAV e per la libertà dei compagni arrestati e per la partecipazione alla manifestazione del 25.
Presenti in piazza Equal Rights di Forlì, Spazio libertario "Sole e Baleno" di Cesena e giovani dell'area anarchica di Ravenna e proletari comunisti che, oltre alla solidarietà al movimento NOTAV, ha portato uno striscione a sostegno delle masse greche in rivolta.
Ma il presidio, nonostante i divieti, con piccoli numeri, ha voluto raggiungere lo stesso la CMC militarizzata. Ed è stato fatto "all'americana", cioè alcuni con bandiere NOTAV in bicicletta e altri con qualche cartello a piedi, sono passati facendo avanti/indietro davanti a polizia, digos, carabinieri e municipale, a difesa del profitto della coop ravennate.
Ritorneremo presto davanti la CMC, ora il 25 tutti in Val Susa!
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