Tre detenuti morti in poche ore
La Uil: «In due casi il motivo è il gelo»
I decessi in carcere a Bologna, Campobasso e Roma
MILANO – Nel giro di poche ore sono deceduti tre detenuti a Bologna, Campobasso e Roma. E i sindacati attaccano: «Se per il trentenne deceduto a Regina Coeli la morte pare essere sopraggiunta per assunzione di sostanze stupefacenti, gli altri due decessi sono avvenuti per malori improvvisi. Riteniamo – denuncia Eugenio Sarno, segretario generale Uil Penitenziari – che a giocare un ruolo determinante possano essere state le condizioni atmosferiche». «Non sarà un caso – si legge nella nota – se i decessi si sono verificati in zone particolarmente colpite dal maltempo e dalla temperature rigide. Così come riteniamo non sia una semplice coincidenza che i decessi di Bologna e Campobasso sono avvenuti in strutture penitenziarie con evidenti problemi di climatizzazione».
I DECESSI - A Bologna, intorno alle 7 di domenica, un detenuto del reparto penale dell’istituto della Dozza è stato trovato cadavere nel letto dal suo compagno di cella. Secondo quanto riferito da Sarno, «parrebbe che la morte sia sopravvenuta per cause naturali (probabile infarto). D.R.M., di 39 anni, scontava una pena per rapina, spaccio internazionale, sequestro di persona ed altro. Avrebbe terminato la detenzione nel 2024».
È morto invece in ospedale il detenuto napoletano di Scampia che si era sentito male nel carcere di Campobasso. «Il prezioso e tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria, immediatamente intervenuti a soccorrere il ristretto – ricorda Donato Capece, segretario generale del Sappe – aveva fatto sì che l’uomo, di circa 40 anni, in carcere per associazione a delinquere e rapina, fosse ricoverato presso il locale ospedale dove purtroppo ha cessato di vivere».
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