sabato 18 febbraio 2012

pc 18 febbraio - lo stupro di L'aquila...militari come bestie

la formazione ideologica e culturale nelle caserme dell'esercito imperialista è impregnata di maschilismo fascista, ed è qui che bisogna cercare la matrice dell'ennesimo stupro di gruppo di militari




La ragazza stuprata: "Mi volevano uccidere"

ROMA - "Ho capito che potevo morire. Quelli mi volevano uccidere". Ha detto così la ragazza di 21 anni che è stata brutalmente aggredita 1 vicino la discoteca 'Guernica' di Pizzoli, in provincia dell'Aquila, la notte tra sabato e domenica scorsi 2. Originaria di Tivoli, la ragazza si è confidata con i suoi familiari. In queste ore sta cercando di ricostruire quanto accaduto. L'avvocato Enrico Maria Gallinaro la assiste e cerca di proteggerla da questa "orribile vicenda che l'ha fatta diventare un oggetto", ha detto il penalista.
L'avvocato ha aggiunto: "la natura e la gravità delle lesioni riportate dalla giovane rendono il quadro indiziario estremamente grave. La mia assistita è stata abbandonata semi nuda e gravemente ferita, alle tre del mattino, in un parcheggio, nella neve e nel ghiaccio. E' stato un miracolo che si sia riuscita a salvare".tre persone nello stupro. Dei quattro, tre, due campani e un aquilano, sono militari del 33esimo reggimento artiglieria Acqui, mentre la quarta è una giovane, forse fidanzata dell'aquilano. Nel provvedimento si evidenzia che gli investigatori hanno terminato di rilevare le tracce, di sangue e biologiche, per ricostruire il fatto e stabilire se sia avvenuto o meno nell'auto. I quattro sono stati infatti fermati dal gestore del locale e dai buttafuri che avevano trovato la ragazza seminuda e infreddolita.
Nella mattinata di oggi i carabinieri hanno continuato un nuovo giro di interrogatori, sentendo per la seconda volta, dopo domenica, i militari che avrebbero una posizione meno grave:il campano e l'aquilano di stanza al 33/mo reggimento artiglieria Acqui. I due sostanzialmente hanno ribadito di non avere avuto a che fare con l'aggressione.Non si sa se sarà interrogato anche il terzo militare indagato, della provincia di Avellino.
E' su quest'ultimo che si riversano i sospetti più gravi. L'uomo era stato bloccato con la camicia e una mano sporca di sangue dal gestore del locale e dai buttafuori subito dopo il ritrovamento fuori dalla discoteca della giovane svenuta in mezzo alla neve e insanguinata. Dai primi risultati degli esami del Ris di Roma è emerso che il sangue è della giovane studentessa, come le tracce biologiche trovate su camicia, mano e braccialetto da polso del 21enne militare, iscritto sul registro degli indagati da ieri.

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