Si insedia la Giunta De Magistris.
Solo i Carc potevano pensare che sarebbe stata la giunta di Cremaschi e Gino Strada e che gli assessori li potesse scegliere chi li ha votati.
Non siamo su “Scherzi a parte”.
De Magistris ha rappresentato una ribellione, moderata dal voto, contro la candidatura governo-camorra-malaffare di Lettieri/Berlusconi, così come contro l'arroganza partitocratica delle giunte precedenti, compartecipi del crollo,degrado della situazione, espressa in maniera eclatante con la questione dei rifiuti.
Certo l'elezione di De Magistris ha animato energie e speranza di una parte delle masse popolari – una parte non tutta; il 50% non ha votato a Napoli, e tra operai, precari, disoccupati questa “speranza” è abbastanza blanda.
Comunque bisognava colpire la “monnezza” di Napoli anche con il voto, una volta che esso si è polarizzato. Ma ora le elezioni sono finite e anche la ricreazione.
I disoccupati, precari Bross sono tornati giustamente alla carica, rivendicando effettivamente il piano di raccolta differenziata porta a porta come occasione per il lavoro, ma anche rivendicando il ripristino di forme di salario garantito che permetta di vivere. Questioni che sono nelle promesse elettorali di De Magistris.
Ma De Magistris subito mostra un'ambiguità di fondo, un piano fondato su una malintesa immagine..ridare una nuova immagine di Napoli in Italia e nel mondo.
Di qui questo lancio della venuta di Obama a Napoli, forse già in ottobre; politica di grandi eventi (coppa america, ecc. ), come se dietro questa immagine non ci fosse la Nato e il ruolo di sede del comando di guerra nel Mediterraneo di questa città, o i grandi affari, grandi speculazioni che i grandi eventi portano sempre con sè; dove forse si riuscirà a restringere il ruolo della camorra ma si arricchiranno altri gruppi famelici, saliti prontamente sul carro del vincitore già nella fase del ballottaggio.
Alcuni della nuova giunta vengono dalle vecchie amministrazioni, altri alimentano poi un altro filone che può caratterizzare questa giunta: magistrati, carabinieri, riproponendo l'illusione alla Saviano per cui con la legge e l'ordine si bonifica la città, dimenticando che questa legge e ordine solo superficialmente smantellano clan, ma nella sostanza lasciano del tutto sul terreno i problemi di lavoro, di reddito, di servizi sociali,di ambiente, di vita, di diritti, che proletari e masse popolari vivono tutti i giorni.
Anzi pensiamo che quando la “politica alternativa” appare soprattutto con la faccia della legge e ordine, aggrava i problemi per i proletari e brucia le speranze di alternativa.
Di qui la necessità assoluta per i comunisti, i proletari di affidare alle lotte, all'autorganizzazione, all'autonomia politica e programmatica la carta decisiva per sfruttare l'opportunità della nuova situazione politica che comunque questa giunta crea.
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