Stamattina a firenze è piombata ancora la digos nelle case di alcuni compagni, notificando altri ordinanze di custodia cautelare. Sul rapporto si leggeva: carcere per un compagno di milano (per il corteo del 21 maggio contro la repressione a firenze), ad altri sono stati dati i domiciliari (alcuni con divieto dichiamare addirittura l'avvocato) e per altri ancora sono arrivati nuovi obblighi di firma. Queste condanne arrivano dopo l'approfondirsi del processo che ha portato alle denunce del 4 maggio e altri ancora per il presidio che ci fu il giorno stesso delle denunce, con conseguente corteo non autorizzato, e per il corteo contro la repressione del 21.
Questa operazione dimostra che ad ad essere coinvolti siamo tutti, non solo chi è stato condannato, perchè al corteo contro la repressione c'erano tantissime realtà e compagni venuti a dimostrare la loro solidarietà ai denuciati. Essa dimostra inoltre la volontà da parte dello Stato di minare il movimento e rompere proprio quelle dinamiche che hanno portato a legare tutte le mobilitazioni di questi anni.
Oggi più che mai il silenzio è complice. la solidarietà un arma! A pugno chiuso
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