Partito Comunista dell'India (Maoista)
Comitato Speciale di Zona Dandakaranya
Comunicato Stampa
3 Giugno 2011
OPPORSI al dispiegamento dell’esercito nel Bastar!
Parlare di 'addestramento' non è altro che uno stratagemma per ingannare il popolo!
Dare poteri all'esercito per attaccare con il pretesto della 'autodifesa' non è altro che dare a mano libera per i massacri e atrocità contro gli Adivasi!
Quando la prima colonna dell'esercito indiano è arrivata a Kanker, il formale processo di dispiegamento dell'esercito nel Bastar è cominciato. Ma per nascondere questo fatto agli occhi del popolo, i dirigenti del governo stanno diffondendo la menzogna che l'esercito è arrivato qui solo per l’addestramento e non per combattere i maoisti.
E 'stato detto che in nome dell’`autodifesa', il Ministeri della difesa e della giustizia avevano emesso “principi guida” per l'Esercito, ma nessuno è pronto a rivelare i dettagli. È bene notare che alla Forza Aerea era già stato dato il diritto di attaccare per ‘Autodifesa'.l vari governi statali e il governo centrale hanno nascosto il fatto che questo era un ovvio dispiegamento ed hanno raccontato a tutti che arrivavano solo per una formazione come parte del loro stratagemma utile a ingannare il popolo e pacificare quelle forze democratiche che hanno trovato scandaloso il dispiegamento dell'Esercito. Il fatto clamoroso è che l'Esercito è ora schierato nella guerra in corso contro il popolo del nostro paese. Dopo le regioni del Kashmir e del Nord-Est, oggi l'esercito indiano sta per intraprendere una brutale guerra contro la parte più oppressa del popolo dell'India. Ora i timori sembrano concretizzarsi: la legge draconiana - AFSPA (Legge sui poteri speciali per le forze armate) potrebbe anche essere proclamata nel Bastar.
In realtà il governo ha dato mano libera all'Esercito e alla Forza Aerea per attaccare il popolo in nome di una “autodifesa”, dato che non ci sono misure definite per la demarcazione netta tra un maoista combattente e un comune cittadino. Sin dal 2005, prima con il Salwa Judum e ora con l’Operazione Green Hunt, le forze armate dello stato hanno dato alle fiamme più di 700 villaggi; ucciso più di 1500 persone; violentato centinaia di donne Adivasi; bruciato i raccolti; saccheggiato i villaggi; e costretto decine di migliaia di persone a fuggire dai loro luoghi natii. La recente carneficina di Chintalnar è solo un esempio del terrorismo di stato in corso nel Dandakaranya. E ora, con l'esercito che partecipa a questo assalto e con tutti i poteri che gli sono stati concessi in nome dell’autodifesa, i massacri degli Adivasi e le brutalità si moltiplicheranno. Questo potrebbe rappresentare un grande punto interrogativo per l'esistenza stessa della comunità adivasi. In particolare, il Jal-Jungle-Zameen [acqua-terra-legno] e l'antico patrimonio culturale delle tribù Mariya, gli abitanti indigeni del Maad, potrebbero svanire.
Una accesa discussione sta andando avanti in tutto il paese sulla questione del strappo della terra in questi giorni. In particolare, nel contesto degli incidenti dell’Uttar Pradesh, tutti i partiti politici appartenenti alle classi dirigenti tra cui il Congress Party e il BJP si sono dipinti come “Campioni dei contadini” e parlano vagamente contro le acquisizioni forzate dei terreni come parte del loro tentativo di portare avanti i loro interessi nascosti. Ma tutti questi “campioni” stanno zitti su questa enorme acquisizione forzata della terra che si sta svolgendo in una delle più arretrate aree Adivasi del paese in nome dell’addestramento dell'Esercito. Il governo di Raman Singh, del BJP, ha senza nessuna preoccupazione di dare via qualcosa come 750 chilometri quadrati di terra nella zona dell’area Maad nel distretto di Narayanpur per una delle tre scuole di formazione proposte. Raman Singh, l'uomo che è andato sbandierando la sua tattica di vendita a basso prezzo di un chilogrammo di ceci al mese per 5 rupie ad ogni famiglia Adivasi nella regione di Bastar, adesso è completamente smascherato. Non c’è stato alcun dibattito né alcuna discussione sulla decisione di dare via una parte così grande di terra preziosa e di foresta. Leggi come PESA (Panchayat Extension to Scheduled Areas – Estensione delle assemblee alle aree [tribali] catalogate) e la 5a Catalogazione sono diventati una barzelletta qui. La popolazione locale Mariya della regione Maad è totalmente all'oscuro del fatto che le terre che ha abitato per migliaia di anni e la foresta grazie alla quale è stata in grado di sopravvivere fino ad oggi, non gli appartiene più. Un quinto dei 4.000 chilometri quadrati in totale dell’area della regione Maad dovrebbe ora essere data via per l'esercito. E dovrebbe essere ulteriormente ampliata secondo i resoconti provenienti dai media. Non appena i mezzi dell'esercito hanno iniziato a muoversi verso il Bastar, l'Autorità per l'acciaio delle aziende dell’India (SAIL) ha dichiarato che il progetto minerario di Raoghat sarebbe stato privatizzato con un bando di gara a livello globale. Questo rende il quadro molto chiaro ora. Da un lato ci sarebbe una vasta base militare e dall'altro lato della regione Maad le multinazionali si metterebbero in coda per una corsa al saccheggio del prezioso minerale di ferro dalle colline di Raoghat. La mafia mineraria diventerebbe attiva con i progetti di estrazione in attesa e le terre dei popoli tribali persone verrebbero acquisite con la forza. Adesso non è per niente difficile capire chi sta per arrivare con quale intenzione e che interrelazione c’è tra questi!
Politicamente, oggi, il movimento maoista sta ponendo una seria sfida alle politiche pro-imperialiste neoliberiste che vengono applicate da parte dei servili governanti del nostro paese. Le lotte degli Adivasi e dei maoisti che li guidano sono diventate la più grave minaccia per le classi dirigenti dell'India e dei loro padroni imperialisti, che sono decisi a saccheggiare enormi giacimenti di minerali preziosi provenienti dalle regioni Adivasi in particolare. Nel Chhattisgarh, Jharkhand, Odisha, Andhra Pradesh, Bihar, Bengala Occidentale e altri Stati, centinaia di protocolli di intesa che sono stati firmati dai vari governi e dalle aziende non vengono messi in atto a causa dell'opposizione messa in campo dai popoli. In particolare nel Dandakaranya, diversi progetti di grandi aziende, come le miniere, grandi dighe di e industrie pesanti sono stati bloccati a causa delle proteste organizzate e alla resistenza delle lotte del popolo. Per riassumere, nel Dandakaranya la forza inarrestabile dello “sviluppo” degli sfruttatori non è stata in grado di andare avanti. Ecco perché stanno conducendo questa guerra brutale contro il popolo nella quale ora è coinvolto l’esercito.
Gli adivasi del Bastar non hanno mai piegato la testa allo sfruttamento, all'ingiustizia, alla repressione e al dominio esterno. Essi hanno una storia gloriosa di diverse ribellioni contro i colonialisti inglesi. Nel 1910, al tempo di Mahan Bhumkaal, una grande sollevazione tribale, i governanti britannici avevano schierato l'esercito contro il popolo del Bastar. Ora, dopo un centinaio di anni, i governanti hanno ancora una volta inviato l'esercito in modo che la loro giusta lotta venga schiacciata crudelmente. Facciamo appello al popolo del Dandakaranya ad affrontare questa sfida con coraggio. I popoli fanno la storia! Per questo, la vittoria finale potrà solo appartenere a loro!
Il nostro Comitato speciale di zona si appella a tutti i democratici, alle organizzazioni per i diritti umani, ai movimenti contro gli spostamenti forzosi, le organizzazioni adivasi e i sostenitori degli Adivasi, intellettuali, scrittori, artisti e personalità dei media a far sentire la propria voce contro l'istituzione di scuole di addestramento dell'Esercito nel Bastar e l’enorme espropriazione di terra proposta a questo scopo. Avanziamo per costruire manifestazioni con lo slogan - "Esercito Indiano, torna indietro dal Bastar ". Opponiamoci al dispiegamento dell'esercito nell’attuale guerra contro il popolo in nome delle scuole di addestramento. Richiediamo di stracciare tutti quei protocolli di intesa firmati dal governo del Chhattisgarh con le grandi imprese e tutti quei progetti di acquisizione forzata di terra.
(Gudsa Usendi)
Portavoce
Comitato speciale di zona - Dandakaranya
PCI (Maoista)
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