Mentre la Gelmini, bleffando sui dati reali, annuncia una falsa stabilizzazione di insegnanti precari, per fine giugno stanno per arrivare migliaia di lettere di licenziamento da parte delle ditte ai lavoratori, molte donne, che fanno da anni le pulizie nelle scuole, per la infame politica della Gelmini di tagliare i costi nelle scuole pubbliche. Così gli studenti oltre che scuole di serie A e serie B, oltre che subcultura, dovrebbero trovare dal prossimo anno anche scuole sporche, tra cui quelle materne e elementari.
Nel 2008 le lavoratrici, i lavoratori in alcune città, come Taranto, risposero ad un primo tentativo di tagli con una vera e propria rivolta che durò mesi, con blocchi stradali, di edifici istituzionali, occupazioni delle scuole, minacciando anche allora il blocco delle elezioni; e riuscirono a frenare i licenziamenti. Oggi è più che mai necessario riprendere questa strada ovunque!
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Occupare le scuole
Ostacolare le elezioni
Scuole occupate contro i tagli del governo
(12 maggio 2011) Una ventina di scuole stamani sono state occupate dai collaboratori
scolastici. Gli ex lavoratori socialmente utili addetti alla pulizia degli
istituti hanno incrociato le braccia contro i tagli del governo. Secondo i
manifestanti sarebbero già scattate le procedure di mobilità e sarebbe a
rischio il posto di lavoro di ottomila persone solo in Campania, 14mila in
tutta Italia. Ieri non sarebbe infatti andato a buon fine per i
collaboratori un incontro tra Miur, Mef e Consorzi.
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