A fronte della resistenza dell'esercito libico davanti alla aggressione imperialista l'imperialismo alza il tiro del suo intervento. Gli usa annunciano nuovi criminali bombardamenti con i droni, Italia e Francia avviano un intervento da terra con istruttori per i gruppi filoimperialismo occidentale della ribellione al regime reazionario di Gheddafi.
Va quindi intensificata e proseguita la mobilitazione antimperialista contro la guerra e l'intervento imperialista USA-Francia-GB con il coinvolgimento sempre più esteso dell'imperialismo italiano, con il governo che agisce in questo caso sotto una egida obiettivamente bipartizan.
La manifestazione nazionale di Napoli è stato un primo passo e un primo segnale positivo di questa mobilitazione; ora è sul piano locale e utilizzando anche le scadenze del 25 aprile, 1 maggio, sciopero generale del 6 maggio, che va proseguita ed estesa la mobilitazione.
Ma naturalmente bisogna preparare le condizioni per un salto di qualità e quantità della mobilitazione nazionale - e soprattutto se si andrà all'intervento di terra, le basi militari del sud restano la prima trincea di questa lotta.
Via le truppe imperialiste dalla Libia-stop all'intervento imperialista e neocoloniale dell'Italia.
Si ad un fronte nazionale antimperialista in libia per respingere l'aggressione e andare avanti lungo una rivolta popolare che metta anche fine al regime di Gheddafi, per una rivoluzione di nuova democrazia.
Proletari comunisti
22 aprile 2011
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