domenica 17 aprile 2011

pc 16-17 aprile - Bombassei: è vero, a Bergamo la crisi è alle spalle !!!

Si, ma solo per i padroni, dato che per gli operai aumentano le ore di cigs e i disoccupati, si lavora in meno e di più (con recuperi e staordinari come alla Tenaris Dalmine)... con scarsa sicurezza, con aumento degli infortuni, precarietà e salari d'ingresso (più bassi per i giovani).... Il vicepresidente di Confindustria conferma che le aziende orobiche sono pronte, più del territorio.......

Dal video intervista Diventa fan di BergamoNews su Giovedi 14 Aprile 2011 redazione@bergamonews.it:
"Ingegner Bombassei, da una recente ricerca della SDA Bocconi in collaborazione con IBM presentata dal gruppo RCS proprio nella nostra città, risulta che il territorio e le imprese del territorio sono su livelli diversi rispetto alla capacità di innovare e quindi di competere. Le aziende sono pronte, sono strutturate, il territorio soffre ancora di gap sensibili. Lei si ritrova in questa analisi?"
"Direi proprio di sì perché è un qualche cosa che abbiamo già sottolineato da qualche anno. Francamente la crisi possiamo dire che, se non è ancora proprio superata, ma siamo avviati verso il superamento di questa crisi. Qualcuno è rimasto sul percorso, ma credo che le aziende più sane e più innovative abbiano trovato dei riscontri sui mercati nuovi e quindi riescono in qualche modo a uscirne in maniera più che dignitosa, e quindi si affronterà un futuro pieno di ottima crescita. La differenza credo, è un po’ quella rilevata dallo studio, è proprio quella che il sistema come Paese ma anche il sistema come territorio non segue con la stessa velocità e soprattutto con lo stesso entusiasmo che le aziende ci mettono per fare sistema, cosa che credo oggi assolutamente necessaria in un mercato che è totalmente cambiato e che è un mercato globale".
"Si è detto, quindi, la crisi negli aspetti più turbolenti e pesanti è alle spalle, forse non ancora a tutti gli effetti sul sistema economico".
"Assolutamente no, un dato per tutti: vediamo sulla disoccupazione giovanile che sfiora il 30%, è un dato che ritengo personalmente preoccupante, e quindi credo che la nostra generazione e chi ha delle responsabilità in questo settore debba preoccuparsi per trovare uno sfogo a questa problematica giovanile che non è ancora un problema sociale ma che lo potrebbe diventare se non riusciamo a non mettere un rimedio adeguato".

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