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Importante in questo processo l'incriminazione dell'ENI, ottenuta anche grazie all'azione dei familiari delle vittime e della Rete che con un esposto denuncia l'ha pone sul banco degli inquisiti anche a Taranto - inchiesta in corso.
Il 3 marzo 2008 il titolare dell'azienda e quattro operai morirono asfissiati per le esalazioni provenienti da una cisterna che stavano lavando. Dei 20 imputati, 15 sono accusati di omicidio colposo aggravato plurimo e lesioni colpose.
Il gup del Tribunale di Trani, Margherita Grippo, ha ammesso la costituzione di parte civile della Regione Puglia (rappresentata dall'avvocato Giuseppe Losappio) e del Comune di Molfetta (avvocato Francesco Logrieco) nei confronti delle 17 persone fisiche imputate nel procedimento-bis per la tragedia alla Truck Center di Molfetta, dove il 3 marzo 2008 il titolare dell'azienda e quattro operai morirono asfissiati per le esalazioni provenienti da una cisterna che stavano lavando.
La decisione è stata presa al termine della seconda udienza preliminare svoltasi oggi al Tribunale di Trani. Il giudice non ha invece ammesso la costituzione di parte civile della Regione Puglia nei confronti delle tre persone giuridiche imputate nello stesso procedimento, ovvero le società Eni spa, Nuova Solmine spa e Meleam Puglia srl.
L'udienza è stata aggiornata al 22 luglio prossimo. Dei 20 imputati, 15 sono accusati di omicidio colposo aggravato plurimo e lesioni colpose. Si tratta di amministratori e dirigenti delle tre società coinvolte nell'inchiesta. Le società rispondono di illecito amministrativo e un imputato di sola falsa testimonianza.
Il primo processo si concluse il 26 ottobre 2009 con la condanna a quattro anni di reclusione dei dirigenti della Fs Logistica Alessandro Buonopane e Mario Castaldo e di Pasquale Campanile, dirigente della società 'La 5 Biotrans', incaricata del trasporto della cisterna.
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