martedì 19 aprile 2011
pc 19 aprile - Lettera aperta al movimento antifascista nazionale.
I conigli non stanno solo a destra…
…Ovvero sulla miseria del riformismo.
Il 23 Marzo a Palermo gli antifascisti hanno condotto una grandiosa battaglia contro fascisti e sbirri a loro difesa. Gli antifascisti forti delle loro ragioni hanno attaccato per primi i servi in divisa tentando di forzare la “zona rossa” a difesa dei fasci e degli assessori loro padrini pronti per la grottesca passerella all’interno di Mondadori, chiusa al pubblico…
Il dato politico della giornata a nostro avviso è che i giovani studenti e lavoratori antifascisti hanno lanciato un forte segnale di opposizione e di resistenza, non facendosi intimidire dalla repressione bensì attaccando per primi e spiazzando gli sbirri. I fasci nonostante hanno smosso i loro camerati da Roma, Catania e Reggio Calabria nonché i loro padrini assessori del PDL e altri partiti si sono nascosti al riparo dei cordoni di polizia.
Importante sottolineare che il risultato della giornata del 23 non c’è stato per caso, non sono arrivati all’improvviso gli ultras della violenza e hanno attaccato gli sbirri senza pensare, al contrario quello che è successo è frutto di una grande consapevolezza politica, dell’assurdità che ad un gruppuscolo di schifosi fascisti (gli stessi di Pza Navona, gli stessi del liceo Umberto I di Palermo e così via) venga concessa la Mondadori nel pieno centro città con la copertura politica di assessori e consiglieri di vari livelli istituzionali. Questo sdegno ha dato vita nei giorni precedenti ad una campagna a 360° contro la Mondadori, con attacchinaggi, volantinaggi e presidi informativi verso la cittadinanza. Un percorso che è sfociato nella giornata del 23.
Nonostante la protezione dello stato i fascisti si sono dimostrati per quello che sono: conigli!
Il manifesto affisso massicciamente durante la campagna si concludeva con un appello: “schieratevi!”.
Purtroppo nel “nostro” campo c’è chi non si è schierato e ostacola le lotte ancora prima dello stato e dei suoi servi in divisa e non: è il riformismo sotto varie forme.
In questo caso particolare a Palermo abbiamo assistito al riformismo parolaio a tratti ridicolo quanto dannoso del Collettivo 20 Luglio di Scienze Politiche, che a parole si riempie la bocca di termini come antifascismo, conflitto, lavoratori, analisi di classe ecc ecc ma che nei fatti scade appunto nel pacifismo arrecando gravi danni alla lotta confondendo e deviando le forze.
Il problema più generale non è rappresentato dal Collettivo 20 Luglio ma da tutta un’area riformista parolaia in città che grida grandi slogan di lotta dai megafoni e poi nella pratica diserta le lotte radicali, divide le forze per bassi fini settari e cosi via, quest’area in città è riconducibile al Cobas Confederazione.
Siamo indignati come collettivo autorganizzato dell'accademia di aver condiviso per un periodo un coordinamento universitario con un collettivo che si dichiara antifascista e anticapitalista ma nei fatti è riformista, settario e parassita.
Infatti non è la prima volta che tale area politica ha arrecato danni al movimento dimostrando più volte il suo settarismo.
Per citare alcuni esempi che sicuramente le formazioni militanti a Palermo possono ricordare,
ci sarebbe l’episodio di un’assemblea contro la repressione svoltasi all’Accademia di Belle arti occupata lo scorso Dicembre dove a fronte di una volontà condivisa dalla totalità dell’assemblea, ove era presente tutto il movimento palermitano, di intraprendere un percorso comune contro la repressione anche con strutture organizzative, il collettivo 20 luglio che fa parte di un fantomatico “comitato di difesa” costituito dai loro parenti e amici (leggi confederazione cobas) , dopo un primo intervento formale dicendo che il comitato è aperto a tutti, alla richiesta di tutte le altre realtà di entrarvi a farne parte è stato risposto che non è possibile a causa delle “progettualità politiche differenti!" denotando al contrario l’esclusività per pochi eletti di questo comitato di difesa…
Altra manifestazione di settarismo si è verificato sempre in quel periodo quando il movimento studentesco a Palermo nelle sue diverse anime ha condiviso un documento contro la repressione verso il movimento studentesco e codesto collettivo è stato l'unica realtà a non sottoscrivere quattro righe di comunicato stampa ma sottoscrivendone uno separato con le solite sigle riconducibili a quell’area politica di cui fanno parte contribuendo ulteriormente nei fatti alla spaccatura del movimento studentesco e di fatto aiutando il nemico.
La stessa area politica che in occasione dello sciopero generale è stata l’unica che ha preferito spaccare il movimento e fare una magra sfilata di poche decine di attivisti cobas e quei pochi studenti loro figliocci invece di partecipare al fianco degli operai al corteo di Termini Imerese con tutto il movimento studentesco e dei lavoratori a livello regionale.
Lo stesso collettivo a cui adesso non possono essere perdonati gli ultimi episodi avvenuti a Palermo.
Tornando alla mobilitazione antifascista da buoni opportunisti quali sono hanno tentato di ritardare il più possibile le fasi organizzative della campagna antifascista, con scarsi risultati.
In un secondo momento a discussione già avviata durante un'assemblea pubblica partecipata da tutte le realtà antifasciste di Palermo, tutta quest’area si è opposta, alla mobilitazione antifascista che necessariamente doveva avere come obbiettivo il tentativo di bloccare la presentazione del libro propagandistico di Casapound alla Mondadori, la loro proposta alternativa era invece di organizzare un’allegra piazza tematica a poche centinaia di metri dalla Mondadori con la lontana eventualità di “provare ad avvicinarsi valutando le condizioni al momento” già dalle intenzioni era chiaro che si partiva al ribasso.
Quell'assemblea dunque si spacca e termina con l’indizione di due iniziative previste per il 23 marzo:
un concentramento a piazza verdi (piazza tematica)
un concentramento alternativo per avvicinarsi alla "zona rossa" militarizzata con l'obiettivo di arrivare alla Mondadori.
A parole tutti d’accordo ad organizzare in ogni caso la campagna di boicottaggio contro la Mondadori nei fatti questa campagna è stata portata avanti solo dalle seguenti realtà antifasciste: CAIL collettivo accademia, CUA di lettere e filosofia, Proletari Comunisti, Red Block, Slai Cobas per il sindacato di classe, Studentato Occupato "Anomalia", Studenti medi Palermo, qualche individualità anarchiche e non.
E pazienza diciamo noi, non tutti riescono a cogliere l'importanza dei fatti in corso.
Ma ciò che ci riempie di rabbia è altro ancora cari compagni.
In piazza, davanti ai cordoni di polizia, alla prima carica il collettivo venti luglio che era anche distante dagli antifascisti (quelli veri) è stato brillante nella sua corsa verso la loro facoltà a poche centinaia di metri ad assistere alla battaglia da osservatori.
Diteci voi compagni antifascisti in tutta Italia, hanno forse sbagliato gli antifascisti veri a urlare "merde, merde, merde" a questi sedicenti compagni quando sono stati visti davanti la loro facoltà impotenti e impauriti come conigli che si rintanano dopo una battuta di caccia?
Noi crediamo proprio di no. E se già siete indignati ancora non avete letto tutto.
La risposta del neo "leader" del collettivo venti luglio (il vecchio è in pensione impaurito dalla repressione) ai cori a loro rivolti è stato: "Che avete concluso, state scappando!".
Scappando? Dopo quasi un’ora di scontri tra polizia e antifascisti, dopo aver resistito e aver contrattaccato alle cariche delle autoblindo, dopo aver respinto decine e decine di lacrimogeni dopo una battaglia vera e propria gli antifascisti non hanno arretrato nascondendosi, ma organizzando un corteo nella centralissima via Maqueda, passando sotto il Comune, anche questo significa scappare?
Ma per i parolai è facile aprire bocca senza muovere un dito… Vergogna!
E per concludere, qualche giorno fa, Venerdì 1 Aprile Azione Universitaria, diretta emanazione di Giovane Italia (giovanile del PDL), ha organizzato nella facoltà di Scienze Politiche un convegno dal titolo “I volti della destra”. Al convegno hanno preso parte il giornalista Marcello Veneziani, il Rettore dell'Università di Palermo Roberto Lagalla e l'assessore comunale Raoul Russo (uno degli stessi che ha appoggiato la presentazione di casapound).
Il nemico non è fesso e dopo la batosta che la questura si è presa il 23 avrà fatto le sue considerazioni e sicuramente non a caso avrà scelto la facoltà di scienze politiche per fare riunire i fascistelli sapendo che non esiste un “problema interno”, blindandola e circondandola completamente.
Infatti quale è stata la risposta del venti luglio per difendere la facoltà in cui è presente?
Organizzare una festa antirazzista dopo l'iniziativa fascista, nessuna tentativo di contestazione neanche un accenno per provare a coinvolgere il movimento cittadino (certo già avevano perso la faccia pochi giorni prima in piazza) e neppure nessuna comunicazione a quei pochi studenti che simpatizzano per loro. Intanto il vero movimento antifascista prosegue nella mobilitazione e darà una prima risposta agli esponenti locali del PDL che hanno appoggiato i fascisti e che hanno anche denunciato un’attivista sindacale dello Slai Cobas per “istigazione alla violenza”.
Siamo veramente contenti che il collettivo venti luglio in questo periodo perda sempre più militanti scontenti dell’incoerenza tra parole e fatti.
Carlo Giuliani si rivolterebbe nella tomba se sapesse che esistono collettivi che portano il suo nome o nomi che richiamano alle giornate del G8 di Genova ma che non sono fatti della sua pasta!
Invitiamo tutti i sinceri antifascisti ad esprimersi al riguardo.
Saluti di lotta
Cail collettivo autorganizzato accademia in lotta
cail.pa@libero.it
www.cail-pa.blogspot.com
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento