Referendum a Mirafiori: la lungimiranza degli universitari torinesi
Nella calda mattinata che precede il voto/referendum a Mirafiori, Radio
Popolare Milano manda in onda un breve servizio che riporta una sorta
di sondaggio tra gli universitari torinesi su “come la vedano, la
percepiscano, ma anche cosa ne sanno” della battaglia che si sta
combattendo alla Fiat.
I ragazzi intervistati, potrebbero, “stupire”,
per così dire, tutti coloro che li vorrebbero omologati anziché
ignoranti o utilizzarli come massa di manovra anziché rassegnati, e via
di questo passo. E invece no. Tranne l’eccezione di uno studente che
dice “non ne sono molto, mi devo informare”, che potrebbe nascondere un
certo imbarazzo di chi magari, ha votato questo governo e nel momento
che percepisce sulla propria pelle gli effetti delle menzognere
promesse a fronte di un devastante attacco al proprio futuro, annaspa
in cerca di una giustificazione; tranne questo intervento “fuori
luogo”, tutti gli intervistati esprimono un sentire comune: “il piano
Marchionne non riguarda solo gli operai, ma anche a noi e non solo”.
Così c’è chi lega la NewCo alla riforma Gelmini come “riforma” che
cancella i diritti sia agli studenti che agli operai, in maniera
arbitraria e arrogante; c’è chi vede un modello sociale che va dalle
fabbriche alle università/scuole, che si espande ai precari sino al
pubblico impiego; c’è chi rimarca la necessità di chi, nonostante una
situazione di attacchi senza precedenti, non vuole arrendersi; o chi
“semplicemente” si sente dalle stessa parte della barricata, operai
studenti, e di conseguenza si schiera, è sarà, al fianco degli operai
di Mirafiori, perché c’è necessità di questa unità. In sostanza si
possono affermare due cose: 1) che questo sentire, questo “sapere”, non
alberga solo tra gli studenti torinesi, ma è stato, ed è, visibile in
quasi tutte le mobilitazioni, che hanno mostrato a tutti che non solo
è necessario resistere, ma che è possibile attaccare per cambiare sul
serio; 2) che questa generazione di giovani, anche se non la fa in
maniera compiuta, veda il nesso tra politica e fatti del governo e
politica e fatti del padrone, che marciano verso lo stesso obiettivo –
instaurazione di un regime di moderno fascismo – come unica risposta ai
diritti.
Concludendo e contro -opportunisti-delusi-diffidenti-
avversatori- “grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è
eccellente”.
Circolo proletari comunisti Milano
prolcom.mi@tiscali.it
13-01-11
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