FIAT NO all’accordo-ricatto di Marchionne
perchè è un attacco a tutta la classe operaia e deve essere respinto con la lotta di tutta la classe operaia.
L’accordo punto per punto sul blog.
Oggi e domani invitiamo gli operai che partecipano al voto a esprimere un forte no
al referendum Marchionne.
Quanto più alto sarà il no, tanto più sarà di incoraggiamento alla lotta.
Domani proletari comunisti, con i compagni di Torino del CCP che aderiscono a proletari comunisti, sarà alla portineria per distribuire il nostro volantino di analisi dell'accordo FIAT, che è sul blog e si può scaricare facilmente. Si tratta di una analisi puntuale e completa, migliore e più corretta di quelle diffuse da Fiom di Torino e nazionale, perchè parte da un giudizio di classe, per il sindacalismo di classe e per l'avanguardia proletaria di questa fabbrica e di questo paese. Esso viene diffusa in altri stabilimenti Fiat da Termini Imerese alla Fiat Sata di Melfi ma anche in altre importanti fabbriche di questo paese, perchè la lotta alla Fiat e la lotta di tutta la classe operaia contro il fascismo padronale che dalla Fiat raggiunge tutte le fabbriche di questo paese.
Ma l'analisi critica dell'accordo non è sufficiente per capire la situazione e orientarsi. Ciò richiede l'approfondimento, teorico, politico, contenuto negli "Speciali Fiat" e raccolti in un opuscolo, in parte pubblicato sulla rivista marxista-leninista-maoista 'La Nuova Bandiera'.
Questo opeuscolo traccia una netta discriminante con il gruppo dirigente Fiom, con la sinistra oppurtunista, così come con i gruppi operaisti ed economicisti, che pure affollano le portinerie in questi giorni.
Naturalmente questo opuscolo e questo materiale è su altro piano rispetto alla caricatura stereotipata, codista e puramente autopropagandista dell'azione comunista marxista-leninista-maoista, costituita dai Carc-(n)Pci.
Segnalare tutto questo non è certo settarismo, ma necessità di classe per evitare confusione e ciarlataneria che nella questione Fiat e nella lotta di classe di oggi
fanno naturalmente danno all'unità di classe contro padroni e governo e alla formazione dell'avanguardia operaia comunista senza la quale nessun avanzamento reale è possibile e che è necessario cotruire nel fuoco dello scontro di classe e in stretto legame con le masse operaie.
Ma per tornare e questi due giorni.
Il referendum è fondato su un ricatto ed è una aperta manifestazione di fascismo padronale nella più generale tendenza al regime moderno fascista nel nostro paese
- Berlusconi è sceso in campo in prima persona in queste ore appunto per questo.
Il moderno fascismo non si affronta e nè si sconfigge con le opinioni giuste o con il voto o con l'appello alla democrazia - questa è una tragica illusione.
Il verdetto del referendum non va accettato comunque.
Anche se vince il no e ciò sarebbe positivo e incoraggiante, è la lotta e non il voto
la sola questione e la sola arma che può sconfiggere il piano, il fascismo padronale e il moderno fascismo.
Lotta al moderno fascismo e al fascismo padronale richiede l'indispensabile e obbligato esercizio della forza, violando le regole della democrazia borghese, sia sul piano della lotta in fabbrica sia sul piano della necessaria lotta politica.
Portare chiarezza e organizzare questo è il compito principale, essenziale e discriminante dei comunisti alla Fiat come in tutto il paese.
Non è che l'inizio.
proletari comunisti-PCm Italia
13 gennaio 2011
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