Il governo Meloni è il governo complice del genocidio in Palestina, è il governo della guerra, del riarmo, dell'aumento delle spese militari, è il governo del razzismo antimmigrati, è il governo della massima demagogia in materia economica, della repressione, dello stato di polizia, dell'attacco frontale alla magistratura borghese che è la magistratura di uno Stato capitalistico borghese. Nei tribunali di tutti i paesi capitalisti e imperialisti non c'è giustizia, c'è la giustizia di classe, la giustizia per i ricchi e la giustizia del popolo. Però ci sono leggi nate dalle circostanze storiche con cui si sono formate le Costituzioni che pretendono di dare giustizia all'insegna del diritto, del diritto internazionale, dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Ma quando questo viene fatto dai magistrati va contro la normalità dei governi e degli Stati, delle classi dominanti dei paesi capitalisti e imperialisti.
Per questo tutti i governi capitalisti al servizio dei padroni sanno bene che le leggi valgono per gli altri, non per loro, non per gli esponenti della politica, della corruzione, dell'intreccio economia-affari,
non per coloro che approfittano che il governo è loro per poter violare impunemente la legge.Quindi esistono costantemente una serie di procedimenti giudiziari e di magistrati che si impegnano su questo fronte. Ma questa magistratura, definita ora comunista o “politicizzata”, è quello che evidentemente è incompatibile con i governi e il potere delle classe dominanti e questa incompatibilità si esercita attraverso leggi che vogliono asservire i magistrati agli interessi del governo e questo significa asservirli agli interessi del comitato d'affari della classe dominante, dei padroni, dei finanzieri, delle banche e di tutto ciò che costituisce la classe dominante, e di tutto ciò che è parte e a servizio di questa classe dominante.
L'attuale riforma della magistratura, la cosiddetta separazione delle carriere, non è un fatto tecnico, su cui si potrebbe discutere in punta di legge, di principi, è un fatto politico con cui si vuole mettere la mordacchia ai magistrati che fanno inchieste nei confronti del governo e delle classe dominanti, che gli mettono il bastone tra le ruote.
E questo lo si fa con la violenza legale di leggi imposte da parlamenti maggioritari, "in nome del popolo", per cancellare i magistrati che in nome del popolo vogliono colpire i corrotti o altre malefatte quotidiane delle classi dominanti.
E lo vogliono fare a furor di popolo, con plebisciti in cui, approfittando delle mille criticità della magistratura, dei processi e così via, vogliono usare ciò che loro stessi hanno creato, a loro favore. E quindi su questo vogliono il referendum perché vogliono ingannare il popolo e quindi raccogliere tutte le critiche che il popolo fa ai magistrati - e noi, come rappresentanti del popolo, lo facciamo sempre comunque e spesso siamo vittime di questi procedimenti -, per ottenere a furor di popolo una dittatura governativa che metta un freno ai magistrati a cui impongono l'asservimento al governo.
Per questo è una questione politica importante, altrettanto importante come la repressione delle lotte e di tutta la politica del governo.
Serve la mobilitazione su questo, serve l'inserimento di questa (contro)riforma nelle piattaforme di mobilitazione dell'opposizione politica proletaria e popolare.

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