mercoledì 24 luglio 2024

Asso di Bastoni Torino - i covi fascisti vanno chiusi - Massimo sostegno a iniziative di antifascismo militante

Ma governo e ministero degli interni li vogliono aperti, li coprono e la polizia/Digos a Torino sanno tutto e sono pappa e ciccia con loro. Il resto sono balle 

proletari comunisti 

Da Corriere della sera Torino

Asso di Bastoni, nessuno si è occupato di quel ritrovo «nero». Tranne TripAdvisor

Festa, cori fascisti, aggressione al giornalista Andrea Joly, tutto si è svolto senza che le forze dell'ordine ne sapessero nulla. Ma il circolo di CasaPound è persino recensito sui portali: «Posto adatto se sei appassionato del fascismo»

La cosa più sorprendente di tutta la vicenda «Asso di Bastoni» non è che i fascisti facciano il saluto romano, inneggino al duce, cantino «Faccetta nera» e picchino chi non gli è simpatico. In fondo, sono fascisti ed è la loro natura. È un po’ come stupirsi che un ladro si metta a rubare. Piuttosto, è che lo facciano senza problemi, durante una festa in strada ampiamente annunciata, corredata da dj e fuochi artificiali (e finita con un'aggressione al giornalista Andrea Joly); e che le forze dell’ordine non ne sappiano niente. Oppure lo sapevano e l’han trovato un fatto «normale»: anche peggio. Però non è che per identificare l’Asso di Bastoni per quello che è, cioè un covo di fascisti, bisognasse mettere su una task force investigativa.

Bastava farsi un giro su Trip Advisor, dove il circolo è così rappresentato da un suo convinto estimatore fin dal 2017: «Sei appassionato dell’epoca del fascismo? È il posto adatto! Bellissimo,

accogliente, cibo e birra ottimo (sic), prezzi onesti e per finire: meglio un giorno da leoni che cento da pecora! Grazie per questa bellissima emozione!».
Recensione lasciata da «Vale R», che, per completezza di informazione, così descrive altrove il parco del Valentino: È un posto bellissimo e se non fosse per tutti gli extracomunitari sarebbe molto più bello!». Peraltro su Trip Advisor il locale gode di una lusinghiera valutazione di 4,5 su 5. Ma forse in Questura si erano lasciati fuorviare dal nome, non avendo interpretato il bastone come manganello, ma nel senso esoterico della carta dei tarocchi di Marsiglia a cui si ispira. Cito dal sito 7Tarocchi.it: «L’Asso di Bastoni diffonde un’energia molto maschile, che mette in risalto l’idea di nascita, azione, fertilità. L’energia dell’arcano è da ricercarsi proprio nella sessualità, ovvero in quel desiderio vitale di piacere e di creazione proprio di ogni essere umano».

Insomma, forse l’hanno considerato una specie di locale per scambisti. Anche se nel settore la Questura aveva dimostrato, in altri casi, mano ben più salda: ricordate la chiusura di «Lumidolls», il locale dove ci si accoppiava con bambole al silicone? Si vede che le bambole costituivano per la cittadinanza una minaccia più seria degli squadristi di CasaPound. 

Un’altra possibilità è che l’Asso di Bastoni sia stato frainteso per un circolo di tifosi interisti intitolato all’omonimo difensore nerazzurro e i fuochi artificiali con una celebrazione per la conquista dello scudetto. Quanto a «Faccetta nera», forse un omaggio simpaticamente goliardico a uno dei giocatori di colore della squadra di Inzaghi. Né, infine, è esclusa l’ipotesi che la denominazione «Asso di Bastoni» sia stata superficialmente interpretata come quella di un circolo di anziani dediti alla pratica dello scopone scientifico.
Può succedere, via; con tutto il daffare e le preoccupazioni per l’imminente festival dei No Tav… Però adesso che la natura del luogo e dei suoi frequentatori si è appalesata per quello che è (e con ludibrio pubblico per tutta la città), che vogliamo fare? Lo si potrebbe chiudere? O quantomeno abbassargli il rating su Trip Advisor?

Nuovo blitz artistico di Andrea Villa a Torino dopo i fatti di Casapound: “Non appenderti a un’idea sbagliata, ripudia il fascismo”

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TORINO – “Non appenderti a un’idea sbagliata, ripudia il fascismo”: questo il messaggio affisso dallo street artist Andrea Villa da alcune ore in corso Regina Margherita 52, a Torino.

Il manifesto contro il fascismo era già stato affisso in passato, ma ora il tema è tornato di calda attualità dopo l’aggressione fascista al giornalista de La Stampa Andrea Joly: “A distanza di 10 anni ho voluto riproporre il mio manifesto “Rifiuta il fascismo” in solidarietà al giornalista Andrea Joly, vittima di aggressione da parte degli attivisti di Casapound. – spiega Villa – Come artista mi dichiaro apertamente antifascista e sostengo sempre la libertà di stampa, soprattutto in questo periodo storico.”

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