sabato 27 luglio 2024

Torino - il quartiere vuole la chiusura del covo fascista "Asso di bastoni" - protetto dalla questura e da governo e Stato Piantedosi/La Russa

Asso di Bastoni, gli abitanti di Via Cellini contro il circolo: «Abbiamo paura, quella gente è pericolosa e va fermata»

Le voci dopo l’aggressione a Andrea Joly: «La goccia che ha fatto traboccare il vaso, quel posto va chiuso». Ma molti preferiscono restare anonimi

«Che fossero fascisti lo sapevamo tutti qua in zona, ma una simile aggressione squadrista era difficile da immaginare». Mattia, 27 anni, è nato e cresciuto in San Salvario. Abita a pochi isolati dall’Asso di Bastoni, un locale in cui non ha mai messo piede e che ora auspica possa chiudere i battenti: «Sedici anni bastano e avanzano – racconta –, l’aggressione di sabato notte è la goccia che ha fatto traboccare il

vaso. È stato superato un limite: prima erano solo sgradevoli per le iniziative e i messaggi razzisti, ora hanno dimostrato di essere pericolosi. Quando uscirò la sera, eviterò di passare in quel tratto di via Cellini. Mi fanno paura, potrebbero prendersela con chiunque».

Mattia non è l’unico ad essere spaventato dopo gli episodi di violenza di sabato notte. Un’altra residente, che preferisce rimanere anonima, non si capacita di quanto accaduto: «Ma come si fa ad essere fascisti nel 2024? Spero che gli aggressori siano condannati a studiare la storia, forse capirebbero quali tempi bui rimpiangono. Ero già disgustata per gli inni a Mussolini, l’aggressione ha dimostrato che quella gente è pericolosa».

In tanti auspicano la chiusura del circolo. «Ci sono schiamazzi fino a tardi, ma questo è tipico di tutti i pub. Non riuscire a dormire perché centocinquanta persone urlano “duce” mi fa sinceramente schifo. Quel posto non deve aprire mai più, quella gente va fermata e istruita», commenta Nicola, 58 anni e residente nella vicina via Madama

Sulla stessa onda anche Lucia, 65 anni e residente in via Ormea: «Ho chiuso un occhio fino a quando si sono limitati a marciare per allontanare gli spacciatori. Erano iniziative più di facciata che altro, ma almeno l’intento poteva essere condivisibile. Ora dico basta: pensavo volessero solo giocare a fare i fascisti, sabato ho capito che sono pericolosi e vanno fermati».

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