Qui sotto il comunicato dei giovani palestinesi GPI:
Il 7 Ottobre 2023 la Resistenza da Gaza ha scritto una nuova pagina della storia palestinese. L’operazione “alluvione di Al Aqsa” che ha portato alla distruzione del muro di filo spinato che imprigiona Gaza da 17 anni, alla presa di decine di colonie sioniste, al sequestro di più di 50 soldati, al sequestro di armamenti nemici e alla distruzione di carri armati e mitragliatrici, si inserisce in un quadro di lotta di liberazione e decolonizzazione della Palestina.
L’umiliazione inflitta all’esercito sionista israeliano dalla Resistenza palestinese è stata ieri e sarà ancora l’umiliazione di tutti gli eserciti imperialisti e colonialisti del mondo. Oggi siamo un passo più vicini alla completa liberazione della nostra terra, e nessuna risposta violenta da parte del colonialismo
sionista potrà schiacciare la nostra volontà. Una volontà così poderosa che, nonostante 75 anni di pulizia etnica in cui il nostro popolo è stato imprigionato, umiliato, brutalizzato, ucciso e privato di ogni risorsa necessaria alla vita umana, la Resistenza palestinese ha aggirato con sbalorditivo successo uno dei servizi di intelligence più avanzati al mondo, obbligando alla ritirata una potenza nucleare su cui l’imperialismo nord-atlantico investe miliardi di dollari annualmente da tre quarti di secolo. La speranza e la fede nella vittoria che la Resistenza unita in tutta la Palestina infonde in noi, ha portato nelle piazze e nelle strade migliaia di persone nella Palestina occupata, così come in Yemen, in Giordania, in Tunisia e in moltissime città dentro e fuori il mondo arabo.Oggi più che mai, sollevarci al fianco della Resistenza delle nostre sorelle e fratelli Gazawi, che hanno reso l’apertura di questa nuova pagina storica possibile e che ne stanno subendo le peggiori conseguenze, è un dovere morale. E infatti, il messaggio che ci arriva dalle piazze è chiaro e forte: i popoli che amano la libertà, stanno al fianco della Palestina.
Dal cuore economico e ideologico del sionismo in cui viviamo, il mondo occidentale, è necessario assumerci la responsabilità del ruolo che ricopriamo sullo scenario della Resistenza palestinese, come sullo scenario della resistenza internazionale contro l’imperialismo, il colonialismo e il razzismo. Oggi, come sempre, ci solleviamo senza paura, perché anche dentro ai canoni ingiusti di una fetta di mondo che con arroganza millanta di essere la culla di tutti i diritti, la nostra lotta è sacrosanta: è, infatti, la Convenzione di Ginevra del 1949 e il diritto internazionale scritto dai nostri colonizzatori a sancire che la lotta armata per la liberazione è un diritto protetto ed essenziale delle popolazioni occupate ovunque.
Mentre istituzioni statali e regionali, mezzi di informazione, e personaggi pubblici e politici fanno la corsa alla difesa del regime coloniale sionista, noi, come atto di resistenza, facciamo la presente chiamata a una settimana di mobilitazione contro l’occupazione e contro gli attacchi su Gaza, Jenin e la Palestina tutta. La lotta, dentro e fuori la Palestina, sul fronte armato, politico, mediatico, culturale ed economico, non si fermerà fino alla liberazione totale.
I POPOLI IN RIVOLTA SCRIVONO LA STORIA. INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!
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