Mentre nel mondo, in tutto il mondo, da New York a Washington, da Berlino a Londra, da Istanbul alle principali città del Pakistan, da Milano a Sidney, si stanno svolgendo manifestazioni di solidarietà a sostegno del popolo palestinese e della sua lotta di liberazione; ... in Israele, dopo l’uso del fosforo bianco contro Gaza, dopo il bombardamento su un mercato e le prime centinaia di morti, dopo la distruzione della università islamica, dopo la decisione del governo di tagliare acqua, luce e viveri alla popolazione di Gaza, qualificata al livello di “animali umani” dal ministro israeliano della guerra; ecco arrivare dalla deputata del Likud Tally Gotliv, una “giurista”, l’invocazione, neppure tanto velata, della “soluzione finale”.
Bisogna fermare l’apocalittica rappresaglia che si sta preparando in Israele e punta a realizzare un massacro di massa senza precedenti, degno coronamento di 75 anni di oppressione coloniale, razziale, di classe, di vero e proprio apartheid, di sofferenze inenarrabili imposte ai palestinesi! In questo momento di massima debolezza dello stato di Israele e dei suoi protettori occidentali, tra cui l’Italia è sempre in prima fila, si deve levare potente qui il grido di solidarietà di classe con le masse oppresse palestinesi ed arabe – un grido che chiama allo schieramento attivo contro il proprio governo e il proprio esercito quei settori della società israeliana che non condividono questa prospettiva criminale.
Qui un altro messaggio della stessa deputata:
“Solo un’esplosione che scuoterà il Medio Oriente ripristinerà la dignità, la forza e la sicurezza di questo Paese! È tempo di pronunciare il giudizio finale. Sparare missili potenti senza limiti. Non radere al suolo soltanto un quartiere. Schiaccia e devasta Gaza. Altrimenti “Noi non avremo fatto nulla”. Con bombe penetranti. Nessuna pietà! Nessuna pietà!”
da pungolo rosso
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