Manifestazioni a sostegno della Resistenza palestinese nelle due principali città:
- A Tunisi:
- A Sfax:
sit-in anche in altre città minori
La
posizione ufficiale della Tunisia tramite la presidenza della
repubblica afferma tra
le altre cose il "sostegno pieno e incondizionato al poolo palestinese" e
il "diritto dei palestinesi di riprendersi tutte le terre palestinesi e
anche il diritto di stabilire il proprio Stato indipendente con la sua
capitale a Gerusalemme". Facendo appello al mondo intero di ricordare i
massacri sionisti negli anni a Dawaimah, Deir Yassin, Kafr Qasim, Khan
Younis, alla moschea di Al-Aqsa, e altri, bisogna riconoscere "il
diritto legittimo alla resistenza contro l'occupazione".
Infine
nella giornata di ieri ha avuto luogo una riunione alla presidenza
della repubblica a cui hanno preso parte il primo ministro, il ministro
della difesa, il ministro degli esteri, il ministro degli affari
sociali, il ministro della salute e il presidente della Mezzaluna Rossa
tunisina. E' stato discusso come sostenere il popolo palestinese a
livello diplomatico e concreto con l'invio di donazioni di sangue,
strumenti chirurgici, generatori d'energia. Sono stati stabiliti
contatti tra la Mezzaluna Rossa tunisina e quella palestinese, per
sapere di cosa ci sia bisogno e per inviare personale medico e
paramedico tunisino in Palestina.
In tutti gli stabilimenti scolastici accanto alla bandiera tunisina è stata innalzata quella palestinese.
Il
movimento rivoluzionario e anti imperialista tunisino ha accolto con
favore la posizione ufficiale seppur continuando a chiedere che venga
promulgata una legge che criminalizzi i rapporti di normalizzazione con
l'entità sionista, ciò oggi avviene in Tunisia da parte di alcuni
operatori privati (in particolare agenzie di viaggio) e a volte in
occasione di eventi culturali e universitari.
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