Controinformazione, perché le cose che diciamo non sono quelle che si leggono nei normali giornali di informazione. Molto spesso dobbiamo fare addirittura informazione, visto che la gran massa dei lavoratori viene tenuta all'oscuro dalla stampa, dalla televisione, e anche dalle loro associazioni e sindacati, di molti fatti che avvengono e che per la grande stampa e televisioni risultano inesistenti o non successi o quando ne parlano, li deformano.
Rossoperaia, perché il rosso è il colore della lotta, e quindi uno strumento che vuole informare e controinformare non può che essere uno strumento che fa appello alla lotta, perché è la lotta che cambia le cose. Si sa, le parole sono importanti, ma quando si uniscono all'azione dei proletari e delle masse che pesano. Diciamo lotta nella forma più scientifica di lotta di classe, ma ogni lotta fatta da lavoratori precari e disoccupati è in generale uno strumento che mette in discussione le verità rivelate, che poi sono le grandi menzogne della stampa dei padroni. Negli anni ‘70 grande attività fu fatta dalle organizzazioni studentesche e dei lavoratori e dalle loro organizzazioni di orientamento comunista, rivoluzionario, contro la grande stampa, e si può dire che la lotta contro la stampa è parte della lotta contro lo Stato e il sistema ed è parte di quella battaglia per un vero cambiamento che ci ostiniamo a chiamare Rivoluzione proletaria e popolare.
Nessun commento:
Posta un commento