sabato 14 gennaio 2023

pc 14 gennaio - Il ministro dell’istruzione reazionario Valditara arricchisce il suo nero “curriculum” querelando gli studenti che protestano per i morti sul lavoro

 

Agli studenti che protestavano per i ragazzi mandati a morire per il profitto nelle fabbriche con la scusa dell’alternanza scuola-lavoro, il ministro moderno fascista (ma qui ci starebbe meglio fascista all’antica) non ha resistito alle accuse degli studenti di essere tra i mandanti dei morti sul lavoro insieme a Confindustria e Inail e dà mandato ai suoi avvocati per far partire la querela, come riportato dall’articolo che riproduciamo dell’Avvenire.

Questa meschina querela si aggiunge al “curriculum reazionario” del ministro che mostra anche in altre dichiarazioni quanto non abbia “capito” affatto che ciò che si chiede è l’abolizione dell’alternanza

scuola-lavoro, per reazionaria “deformazione” ideologica e totale servilismo nei confronti dei padroni: "… bisogna investire di più sulla formazione degli studenti per creare una cultura della sicurezza sul luogo di lavoro, anche coinvolgendo i datori di lavoro e i sindacati, e garantire ai ragazzi che effettuano percorsi di alternanza scuola-lavoro una formazione specifica sulla sicurezza in base alle attività che andranno a svolgere".

E qui ha menzionato due figure a lui particolarmente care, il tutor scolastico e il tutor aziendale, "che devono coordinarsi in un confronto costante. L'alternanza scuola-lavoro è una componente strutturale nella formazione dei ragazzi in tutti i modelli scolastici occidentali. Proprio per questo, il ragazzo non può mai essere lasciato solo, il dialogo tra scuola e impresa non si esaurisce al momento della stipula della convezione, ma deve essere continuo".

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Alternanza scuola lavoro

Blitz degli studenti, Inail imbrattata

E Valditara querela

“Non si può morire di scuola”. Lo urlano e lo ripetono gli studenti a Milano, che ieri mattina hanno imbrattato con una grande scritta bianca, “Vergogna”, la sede dell’Inail e con vernice rossa anche la targa dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro. una protesta che accende subito lo scontro anche con il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara. L’azione è di Rete Studenti Milano per protestare contro il mancato risarcimento alla famiglia di Giuliano de Seta, morto in alternanza scuola-lavoro nel settembre scorso. “Oggi abbiamo sanzionato la sede Inail di Milano a seguito del mancato risarcimento alla famiglia di Giuliano de Seta, risarcimento che è stato negato con la motivazione paradossale della mancanza di qualifiche di giuliano nemmeno considerato stagista a tutti gi effetti hanno spiegano in un comunicato gli attivisti -. Noi crediamo sia l’ennesima riconferma di un fatto ormai accertato e palese: lo stato non è interessato alla scuola, e men che meno a risolvere un problema ormai palese, ovvero la mancanza di sicurezza sul lavoro nel nostro Paese”.

“Le tre morti sul lavoro che si verificano ogni giorno in Italia, oltre ai tre studenti morti in stage, non sono morti bianche”, secondo la rappresentanza degli studenti, che poi ha indentificato dei presunti “mandanti, da Confindustria a Mario Draghi, dall’Inail a Valditara” hanno concluso, “tasselli che compongono il mosaico di un sistema ora più che mai schiavo del profitto e del tutto disinteressato al capitale umano utilizzato per generarlo. Non si può morire di scuola”.

Parole che non sono piaciute, naturalmente, al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che ha annunciato “di aver dato mandato agli avvocati di querelare i responsabili di queste dichiarazioni infamanti e gravemente diffamatorie. Con gli autori di questi comunicati non voglio aver nulla a che fare” ha detto. Nel mirino il passaggio della nota in cui si “cita il ministro, assieme ad altri rappresentanti delle istituzioni, tra i “mandanti ben precisi” delle “tre morti sul lavoro che si verificano ogni giorno in Italia” e dei tre ragazzi deceduti recentemente durante lo svolgimento di stage”. Solidarietà al ministro anche dall’assessore all’istruzione del Piemonte, Elena Chiorino. “Si tratta di attacchi ignobili e strumentali, - aggiunge Chiorino – che nulla risolvono delle morti degli studenti nell’alternanza scuola/lavoro, ma che dimostrano quanto chi attacca non sia neppure informato sul lavoro del ministero per riformare la normativa e garantire la dovuta sicurezza dei nostri ragazzi”.

Avvenire 12 gennaio ’23

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