Il 27 aprile inizierà il processo per l’opposizione al comizio di casa Pound del 23 maggio 2019, a Corvetto.
Scendiamo in strada per ribadire che a Corvetto c’eravamo tutti e tutte e che i 50 antifascisti a processo non saranno lasciati soli.
Perché quel
giorno, ancora una volta, abbiamo dimostrato che a Genova i fascisti
possono parlare solo a se stessi, in piazze vuote, e se protetti da
centinaia di guardie. Comunque, non gli riesce lo stesso.
Perché in quei
giorni iniziavano anche i blocchi in porto contro i traffici di guerra,
e a 2 anni di distanza Procura e Questura vorrebbero rinchiudere quella
lotta in un’inchiesta per associazione a delinquere, che ha colpito
recentemente 5 militanti del “Calp” e di “Genova Antifascista”.
Durante il
ventennio gli antifascisti erano banditi, oggi saremmo delinquenti? E
sia!! Non saranno i tribunali a giudicare le nostre lotte.
Perché nello
“stato d’emergenza” per l’epidemia Covid è sempre più urgente
organizzarsi per lottare contro la ristrutturazione economica e sociale
che Stato e padroni stanno preparando. Perché il presente a cui ci
stanno costringendo è qui per restare, se non cominciamo ad opporci al
più presto.
Perché il 24 aprile 1945 la Genova antifascista e proletaria si è liberata da sola, senza aspettare.
Questa è la nostra storia, non la rinchiuderanno nelle aule di tribunale.
La solidarietà è nella lotta
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