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Impatto del lockdown
Il
30 gennaio 2020 l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha
dichiarato Covid-19 una "emergenza sanitaria pubblica di
interesse internazionale". Fino ad allora il numero di decessi
al di fuori della Cina era di soli 170 e i casi sospetti erano 7.736
in tutto il mondo. Difficilmente si trattava di qualcosa che potesse
giustificare una "emergenza sanitaria pubblica di interesse
internazionale". Poi, l'11 marzo, l'OMS l'ha dichiarata una
pandemia dopo che le morti "attribuite" a Covid-19 dalla
John Hopkins University sono salite a 4.300 in tutto il mondo. Il
termine "attribuito" è importante in quanto non dice
direttamente i decessi "causati" da Covid-19. In altre
parole, anche queste "morti" erano speculative e
presuntive, non definite; tuttavia è stata dichiarata una pandemia
con solo 4.300 in tutto il mondo. Strano, per non dire altro!
A
prescindere dal fatto che il lockdown sia stata la migliore opzione
per il momento, anche le stime prudenti danno l'impressione che il
blocco, a seguito di un già grave declino delle economie, sarà da
capogiro; molto peggio non solo della Grande Recessione del 2008-09,
ma anche della Grande Depressione degli anni '30. Abbiamo già visto
che nel primo trimestre (ovvero prima dell'entrata in
vigore del blocco) la maggior parte delle principali economie erano già in grave recessione; la più grande mai registrata.
vigore del blocco) la maggior parte delle principali economie erano già in grave recessione; la più grande mai registrata.
Se
osserviamo dati comparativi, durante la Grande Depressione il PIL
globale è diminuito del 26,7% nei 43 mesi della sua esistenza tra il
1929 e il 1933, ovvero circa una contrazione del 6,5% ogni anno.
Nella grande recessione del 2008-09 il PIL negli Stati Uniti è
diminuito del 4,3% e non si è ripreso fino al 2011. L'occupazione è
diminuita di 8,6 milioni. Se prendiamo dati comparativi per oggi,
scopriamo che Goldman Sachs ha previsto un calo del PIL del secondo
trimestre di qualcosa tra il 26-40% negli Stati Uniti e, fino alla
fine di aprile, fino a 26 milioni di persone hanno presentato domanda
di disoccupazione. Questa volta gli Stati Uniti hanno messo in campo
il più grande pacchetto di stimoli nella propria storia di 3 mila
miliardi di dollari e anche i tassi di interesse sono stati ridotti
a zero nel giro di una notte.
Se
guardiamo ad altre economie, il FMI prevede un calo dell'8% per il
2020 per l'UE con il Regno Unito che contrarrà il proprio Pil del
30% nella prima metà dell'anno in corso, mentre l'Italia il 18% nel
secondo trimestre.
La
pandemia di coronavirus (COVID-19) sta colpendo le economie
dell'America Latina e dei Caraibi attraverso fattori esterni e
interni, il cui effetto combinato porterà alla peggiore contrazione
che la regione abbia mai subito, superando quelle osservate nel 1914
e nel 1930. Secondo le ultime stime, una contrazione regionale media
del -5,3% è prevista per il 2020, come indicato dall'ECLAC
(Commissione economica dei paesi dell'America Latina) nel loro nuovo
rapporto.
Gli
analisti intervistati da Reuters si aspettano che l'economia
giapponese si riduca del 22% durante il periodo aprile-giugno, il che
sarebbe il suo più grande declino storico. Il governo giapponese ha
già annunciato nel complesso un pacchetto record di stimolo da 2
mila miliardi di dollari, pari a oltre il 40% del suo PIL, e la Banca
del Giappone ha ampliato le sue misure di stimolo per il secondo mese
consecutivo in aprile.
L'FMI
ha prudentemente previsto una contrazione dell'economia
mondiale del 3%. Si stima che ci sarà una perdita di produzione di 9
mila miliardi di dollari (cioè oltre 3 volte il PIL dell'India) in
tutto il mondo. È probabile che le cifre siano molto più grandi
poiché il blocco totale sembra debba continuare.
Queste
stesse pandemie sono il risultato delle attuali politiche economiche
che distruggono il nostro ambiente e quindi indeboliscono i livelli
di immunità non solo degli esseri umani ma anche degli animali,
provocando uno scatto di malattie zoonotiche (che si trasmettono
dagli animali/insetti agli umani). L'OMS nel suo rapporto afferma che
"il 21° secolo è già stato segnato da grandi epidemie.
Vecchie malattie - colera, peste e febbre gialla - sono tornate e ne
sono emerse di nuove: SARS, influenza pandemica, MERS, Ebola e Zika …
Le malattie sono: “Malattia da virus Ebola, febbre di Lassa, febbre
emorragica della Crimea-Congo, febbre gialla, Zika, chikungunya,
influenza aviaria e altra influenza zoonotica, influenza stagionale,
influenza pandemica, sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS),
colera, vaiolo delle scimmie, peste, leptospirosi e meningite
meningococcica." Perché questi hanno fatto un simile salto
negli ultimi due decenni? Gli studi hanno dimostrato che è il
risultato dello stupro della natura non solo da parte del settore
immobiliare, ma, quello che Vandana Shiva chiama il "cartello
del veleno". E se si aggiunge a questo la massiccia distruzione
dei nostri suoli, semi indigeni, l'uso massiccio di fertilizzanti,
pesticidi, ormoni e altri prodotti chimici nelle nostre catene
alimentari, non solo otteniamo uno scatto di queste malattie ma anche
cancro, insufficienza renale e una miriade di nuove malattie. In
effetti, i numeri di mortalità di alcune precedenti pandemie, come
l'influenza asiatica, 1957-58 (1,1 milioni di morti) e Hong Kong,
1968 (2 milioni di morti), e persino la pandemia del 2009, le morti
sono state enormi. Attualmente il numero di decessi per covid-19 nei
tre mesi a fine maggio è di 314,687. Uno degli studi più completi
sulla pandemia, dell'Imperial College di Londra, mostra che il "tasso
di mortalità", o mortalità tra coloro che contraggono
Covid-19, è dello 0,9 per cento.
In
sostanza, la causa generale sia della pandemia che della crisi
economica sono l'attuale sistema capitalista/finanziario parassitario
in cui, man mano che i rendimenti sul capitale nella produzione
industriale continuano a declinare, si devono scoprire nuove sfere di
estrazione di profitti, indipendentemente dal suo impatto
sull'ambiente o sulla salute delle persone. E in questa era digitale
sta diventando sempre più parassitaria la prosperità della finanza,
della speculazione e del commercio e della peggiore delle malattie
piuttosto che della produzione. Il Deep State [lo Stato profondo] non
è più il complesso militare-industriale ma il complesso
militare-industriale-digitale-farmaceutico che gestisce il mondo.
Come ha affermato Vandana Shiva, sono tre le società che dominano il
"cartello del veleno" e con le fusioni formano i 3-Grandi.
Sono: Monsanto-Bayer, Dow-Dupot e Syngenta - ChemChina. Sono questi
che hanno prodotto i gas per lo sterminio messo in atto da Hitler,
come anche nella guerra del Vietnam. Ora producono i nostri semi
(genetici), fertilizzanti, pesticidi ecc. che sono la fonte della
maggior parte delle malattie moderne; preparano anche i farmaci
antitumorali.
Ora
diamo una breve occhiata al funzionamento dell'economia oggi e quale
potrebbe essere il probabile impatto di questo collasso e una
possibile alternativa praticabile.
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Lockdown e dopo
Per
prima cosa diamo un'occhiata agli Stati Uniti, sospettati di essere
la principale fonte del virus (insieme alla Cina). Tra il 18 marzo e
il 19 maggio, il patrimonio netto totale dei 600 ultramiliardari
statunitensi è balzato di 434 miliardi di dollari o del 15%, sulla
base dell'analisi ATF (Americans for Tax Fairness) dei dati della
rivista Forbes. I primi cinque miliardari statunitensi - Jeff Bezos,
Bill Gates, Mark Zuckerberg, Warren Buffett e Larry Ellison di Oracle
- hanno visto crescere la loro ricchezza di 75,5 miliardi di dollari,
ovvero del 19%. A marzo c'erano 614 miliardari nella lista di Forbes,
e 630 due mesi dopo, incluso il nuovo arrivato Kanye West con 1,3
miliardi di dollari. Il patrimonio dei miliardari è aumentato da
2.948 miliardi a 3.382 miliardi di dollari nel periodo dato.
“Insieme, i primi cinque hanno catturato il 21% della crescita
della ricchezza totale dei 600 ultramiliardari negli ultimi due mesi.
Le fortune di Bezos e Zuckerberg sono cresciute insieme di quasi 60
miliardi di dollari, ovvero il 14% del totale dei 434 miliardi",
afferma il rapporto. Rapporto dell'ATF e dell'Institute for Policy
Studies Program on Inequality [Istituto per il Programma di studi
politici sulla disuguaglianza]. Durante lo stesso periodo, oltre 38
milioni di americani hanno perso il lavoro, quasi 1,5 milioni di
americani si sono ammalati a causa del virus e ne sono morti circa
90.000.
D'altra
parte, la popolazione attiva ha sofferto terribilmente. 2,7 miliardi
di lavoratori sono ora colpiti da misure di blocco totale o parziale,
che rappresentano circa l'81% della forza lavoro mondiale che è di
3,3 miliardi, e che ora sta affrontando una forte riduzione del
reddito e dell’occupazione. Ogni tipo di previsione fatta,
dall'FMI, dalla Banca mondiale, dall'OCSE e da agenzie private, sta
proiettando ovunque una riduzione del 5% del PIL globale quest'anno
che sarà molto più della recessione globale del 2008. Lo stato
della popolazione migrante in India non è mai stato così cattivo
fin dal dominio britannico. Milioni di persone indigenti sono
praticamente costrette a chiedere un boccone di cibo nelle città che
hanno contribuito a costruire. Ma questa è solo la punta
dell'iceberg, altri hanno perso il lavoro e gran parte della classe
media e i lavoratori autonomi sono stati spinti verso uno stato di
impotenza, mancanza di mezzi necessari e problemi psicologici. Gli
anziani vengono molestati dalla polizia e dalla società come se
tutti fossero sospetti di aver contratto il coronavirus.
Inoltre,
come abbiamo visto, anche prima del blocco totale le economie
mondiali si stavano dirigendo verso la peggiore crisi di sempre. Ciò
avrebbe comunque comportato enormi difficoltà e portato alla
possibilità di rivolte in tutto il mondo. Inoltre, il sistema
capitalista sarebbe stato considerato assolutamente inefficiente, non
più idoneo, dalla maggioranza. Sarebbe apparso come la "fine
della storia" per il capitalismo, non come Fukuyama predisse,
per il comunismo.
Negli
anni '30, per far fronte al malcontento creato dalla povertà e dalla
fame, sorsero i partiti fascisti che massacrarono milioni di persone
e cercarono di deviare il malcontento dei popoli verso
l'antisemitismo con il divide et impera. Poiché la situazione
probabilmente peggiorerà, questa volta i governanti del mondo
avevano bisogno di un motivo per reprimere. Cosa c'è di meglio di
questa pandemia … quella che era sostanzialmente una crisi del
sistema capitalista, ora sarà vista come una crisi causata da una
pandemia. Creando isteria di massa e paura, hanno praticamente
portato l'intera popolazione agli arresti domiciliari … Senza
precedenti nella storia e de facto con il consenso sociale,
con le persone stesse che lo costringono per paura della diffusione
del virus. In un paese dopo l'altro l'intero Stato è passato nelle
mani della polizia, la sola cui è permesso di girare liberamente
(non c’è covid per loro) usando il bastone con mano di ferro
contro chiunque osasse persino uscire di casa. Qualsiasi permesso,
ogni azione deve avere il consenso della polizia, non quello del
dipartimento della salute. Inoltre, tutte le istruzioni centrali
vengono emesse dal Ministero degli Interni quando avrebbe dovuto
essere il Ministero della Salute che avrebbe dovuto essere in prima
linea. In altre parole, tutto è azione di polizia, non azione
medica. Se l'attenzione fosse stata di tipo medico, l'attenzione
avrebbe potuto concentrarsi maggiormente sul rafforzamento
dell'immunità, che è stata assunta da individui e ONG come Rajeev
Bajaj (MD e CEO di Bajaj Auto), non dal governo.
Ora
per uscire da questa crisi economica i governi di tutto il mondo
hanno i due strumenti monetari standard: aumentare il debito
stampando banconote (quantative easing) e riducendo drasticamente i
tassi di interesse. Ma questi paesi hanno dovuto affrontare un
dilemma; a causa della continua stagnazione delle loro economie,
hanno già accumulato enormi quantità di debito e ridotto i tassi di
interesse quasi a zero e persino negativi. Avendo già fatto questo
di fronte a una crisi così grave quale era la loro via d'uscita?
Ironia della sorte, non hanno altro meccanismo che adottare le stesse
misure di governi come Stati Uniti, Giappone e paesi dell'UE che
pompano quantità record di denaro per salvare le loro economie e
ridurre, ove possibile, i tassi di interesse ancora di più. Questa è
una scommessa gigantesca: potrebbe fungere da ammortizzatore, ma far
precipitare il tutto in una crisi ancora più grande nei prossimi
giorni.
La
produzione nella maggior parte dei settori diminuirà del 25% o più
secondo l'OCSE e il blocco inciderà direttamente sui settori che
rappresentano fino a un terzo del PIL nelle principali economie. Per
ogni mese di blocco, ci sarà una perdita del 2% nella crescita
annuale del PIL. Questo, in breve, potrebbe superare qualsiasi
collasso della produzione globale che abbiamo visto negli ultimi 150
anni! Ancora peggio della Grande Depressione degli anni '30. Le
proiezioni del FMI dicono che oltre 170 paesi potrebbero sperimentare
una crescita del reddito pro capite negativa quest'anno. Ecco quanto
è grave la situazione.
Milioni
di posti di lavoro sono scomparsi a livello globale secondo l'OIL. La
crisi COVID-19 dovrebbe spazzare via il 6,7% delle ore di lavoro a
livello globale nel secondo trimestre del 2020, un equivalente di 195
milioni di lavoratori a tempo pieno. La perdita di reddito da lavoro
è stata di circa 3,5 miliardi di dollari (il massimo) nel 2020.
Quindi, enormi quantità di persone verranno spinte verso la povertà.
Secondo Oxfam, nello scenario più grave - una contrazione del 20%
delle entrate - il numero di persone che vivono in condizioni di
estrema povertà aumenterebbe da 434 milioni a 932 milioni in tutto
il mondo. Lo stesso scenario vedrebbe il numero di persone che vivono
al di sotto della soglia di 5,50 dollari al giorno aumentare di 548
milioni di persone a quasi 4 miliardi. Al livello più acuto, stiamo
entrando in un vero pericolo per milioni di persone che hanno fame,
muoiono di fame, in un modo che non dovrebbe accadere nel 21°
secolo. In India vediamo già che ciò accade su vasta scala.
Come
sottolinea Michael Roberts (Il dilemma del debito), l'aumento del
debito globale riduce la capacità delle economie capitaliste di
evitare crolli e trovare modi rapidi per riprendersi.
Nell'attuale
coronacrisi, il crollo è accompagnato da un elevato debito globale,
sia pubblico che societario e delle famiglie. L'Institute of
International Finance, un organismo che si occupa di commercio, stima
che il debito globale, sia pubblico che privato, ha superato i 255
mila miliardi alla fine del 2019. Questo significa 87 mila miliardi
in più rispetto all'inizio della crisi del 2008 e senza dubbio sarà
molto molto più alto a causa della pandemia. Come ha affermato
Robert Armstrong del Financial Times: “la pandemia pone in
particolare grandi rischi economici per le società con bilanci
altamente indebitati, un gruppo che ora comprende gran parte del
mondo aziendale. Tuttavia, l'unica soluzione praticabile a breve
termine è prendere in prestito di più, sopravvivere fino al
superamento della crisi. Il risultato: le aziende affronteranno la
prossima crisi con pile di debito ancora più precarie". Negli
Stati Uniti, il debito delle società non finanziarie era di circa 10
mila miliardi all'inizio della crisi. 47% del prodotto interno lordo:
non è mai stato così grande. In condizioni normali questo non
sarebbe un problema, perché tassi di interesse bassi hanno reso il
debito più facile da sopportare. I manager aziendali, facendo leva,
hanno solo colto le occasioni che si sono presentate. Il debito costa
poco ed è deducibile dalle tasse, quindi usarne di più aumenta i
guadagni. Ma in una crisi, qualunque sia il suo prezzo, il debito
diventa radioattivo. Con il crollo delle entrate, i pagamenti degli
interessi incombono. Le scadenze del debito diventano minacce
mortali. La possibilità di fallimenti contagiosi aumenta e il
sistema scricchiola.
Eppure,
tutti i paesi sviluppati già nel pieno di una crisi del debito
sovrano, oggi utilizzano solo lo stesso meccanismo di fuga
dall'attuale crisi in quanto sembrano non avere altro rimedio; anche
sapendo quanto possa essere disastroso in futuro.
In
effetti, dalla metà degli anni '80, l'economia degli Stati Uniti è
stata colpita pesantemente da una serie di cicli, e ogni ciclo ha
comportato in una certa misura prestiti sconsiderati e speculazioni
patrimoniali che portano a crisi finanziarie, pressioni
deflazionistiche e prolungata debolezza economica. In altre parole,
piuttosto che investire in attività produttive, le società sono
passate a fusioni e speculazioni finanziarie in modo che gran parte
dei loro profitti provenissero sempre più dalle plusvalenze
piuttosto che dai profitti creati dalla produzione.
Quindi,
abbiamo lo shock petrolifero del 1973; la recessione del 1982-83 che
introdusse le politiche di liberalizzazione di Regan/Thatcher; poi la
crisi Dot Com [Bolla di Internet] del 2001 e infine la Grande
Recessione del 2008-09.
La
profonda crisi del 1980-2 decimò i settori manifatturieri nel nord
globale e indebolì i sindacati per una generazione. Sono state poste
le basi per le cosiddette politiche neoliberiste per cercare di
aumentare la redditività del capitale attraverso un aumento del
tasso di sfruttamento. Ed è stata la base per uno spostamento del
capitale dai settori produttivi nel "nord globale" al "sud
globale" e verso il capitale fittizio del settore finanziario.
Investire profitti e denaro a prestito in obbligazioni e azioni ha
fatto scendere i tassi di interesse e ha aumentato le plusvalenze e i
prezzi delle azioni. Le aziende hanno lanciato un programma senza
fine di riacquisto delle proprie azioni e prestiti per aumentare i
prezzi delle azioni.
Ciò
ha posto le basi per la massiccia finanziarizzazione dell'economia
che oggi ha raggiunto proporzioni gigantesche con la sempre maggiore
concentrazione di denaro nelle mani di poche persone. Come ha
affermato Vandana Shiva a Ginevra il 14 marzo 2019: a marzo 2016 i 6
più ricchi possedevano 343 miliardi di dollari; un anno dopo la loro
ricchezza salì a 402 miliardi. E la maggior parte di questa
ricchezza è gestita adesso da Asset Management Funds (AMFs), fondi
che erano inesistenti prima della liberalizzazione. I maggiori AMF
nell'agosto 2019 controllavano una ricchezza di 74 mila miliardi (per
dare un’idea l'intero PIL dell'India è di circa 2,5 mila miliardi
di dollari). La loro grande espansione è avvenuta dopo il 2008/2009.
Ad esempio, i due più grandi negli Stati Uniti e nel mondo,
Blackstone e Vanguard, avevano una ricchezza di 1 migliaio di
miliardi ciascuno nel 2008. Nel 2019 Blackstone era a 7 mila miliardi
e quello di Vanguard era a 5,6 mila miliardi. UBS era a 3,4 mila
miliardi. La maggior parte di questi giganti hanno i loro uffici
registrati in paradisi fiscali e quindi pagano poche tasse. In
confronto, le attività totali di Goldman Sach nel 2019 sono state di
1000 miliardi. La maggior parte della ricchezza creata da questi AMF
proviene dalla valorizzazione del capitale finanziario e non dal
profitto industriale. Quindi, mentre Blackstone aveva un profitto
lordo di 7,4 miliardi nel 2019, quello di Goldman Sach era di 34
miliardi.
Mentre
questi conglomerati fanno un'enorme ricchezza, la redditività è
stata estremamente debole nella produzione industriale mentre ci si
avvicinava a questa crisi, e ciò suggerisce che non erano in grado
di far fronte a un grave collasso dei sistemi sanitari e delle
economie. In effetti, se guardiamo ai profitti aziendali globali e
non solo alla quantità di profitti per investimento (ovvero la
redditività), vediamo che l'ammontare totale dei profitti si è
arrestato nelle principali economie quando siamo entrati nella
pandemia. Come abbiamo visto, l'economia mondiale stava già per
entrare in una recessione di una certa proporzione, ma ora ovviamente
la pandemia ha peggiorato la recessione.
Una
parte del problema per superare la bassa redditività era che le
società prendevano di più in prestito, aumentavano il loro debito,
prendevano prestiti dalla banca e cercavano di andare avanti. Ciò è
stato particolarmente vero per le società più piccole che hanno
dovuto accollarsi molto debito rispetto alle vendite che stavano
effettuando per continuare a muoversi. E ciò ha aumentato il peso
che grava loro addosso. Se qualcosa dovesse andare storto, rimangono
con enormi quantità di debito. Devono pagare e, in caso di
inadempienza, non solo queste società saranno nei guai, ma anche i
loro finanziatori. Anche i mercati emergenti hanno visto un
drammatico aumento dei debiti mentre la crescita ha rallentato.
Anche
nell'attuale pandemia, la maggior parte dello "stimolo" è
destinata alle banche e agli strumenti finanziari a sostegno dei
mercati azionari e della ricchezza delle grandi imprese. La Federal
Reserve americana è intervenuta per iniettare quantità colossali di
credito attraverso l'acquisto di obbligazioni e strumenti finanziari
in modo che banche e istituzioni possano tenere la testa fuori
dall'acqua. Ma queste medicine funzioneranno questa volta? Jim
Richards pensa di no visto che la domanda non aumenterà.
Naturalmente, per fare questo e alleviare parte della sofferenza di
coloro che sono stati cacciati dal lavoro, i governi occidentali, a
differenza dell'India, hanno anche investito denaro nei conti
correnti di coloro che sono stati colpiti.
........
Mainstream,
VOL LVIII No 25, New Delhi, June 6, 2020
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