La manifestazione del 30 giugno
Sia l'accesso alla zona di Portoria, sia alcuni cantieri del nascente centro dirigenziale di Piccapietra, vennero bloccati e presidiati dalle forze dell'ordine, mentre venne chiuso per lavori (fittizi) il vicino parco dell'Acquasola.[29]Tra i sindacati la UIL si oppose alla manifestazione prevista, mentre la CISL lasciò ai propri iscritti libertà di scelta sulla partecipazione o meno[14].
Il 30 la manifestazione, seppur in un'atmosfera tesa, si svolse inizialmente senza particolari problemi: partendo dal primo pomeriggio da piazza dell'Annunziata, i manifestanti proseguirono per via Cairoli, via Garibaldi, via XXV Aprile, piazza De Ferrari, via XX Settembre (dove furono deposti fiori davanti al sacrario dei caduti, situato sotto al ponte Monumentale), per poi terminare in piazza della Vittoria, con un comizio dal segretario della Camera del Lavoro.[31] Nelle foto della manifestazione si vedono sia politici sia comandanti partigiani che sfilano preceduti dai Gonfaloni della città.[32][33]
Al termine della manifestazione parte dei manifestanti risalirono verso piazza De Ferrari, fermandosi lungo la strada sia davanti al teatro Margherita (controllato da gruppi di Carabinieri, che verranno fischiati) sia davanti al Sacrario dei Caduti, dove furono cantati degli inni della Resistenza.[31] I manifestanti giunsero così in piazza de Ferrari, dove molti si fermarono nei dintorni della fontana centrale ove erano presenti alcuni mezzi motorizzati della polizia, oltre ad agenti a piedi, e la situazione cominciò a peggiorare. Ai canti partigiani e slogan dei manifestanti contro le forze dell'ordine, quest'ultime provano a disperdere la folla con un idrante, per poi passare a cariche intorno alla fontana.[31]
Nella descrizione di un giornalista del Corriere della Sera gli scontri furono così raccontati:
«Giovanotti muscolosi si applicavano a divellere cassette di
immondizie, a staccare dalle pareti di un portico riquadri con i
programmi dei cinematografi, a spaccare i cavalletti che recingevano un
piccolo cantiere di lavori in piazza De Ferrari. Nelle mani dei
manifestanti comparvero, stranamente bombe lacrimogene. La sassaiola
contro la polizia era incessante. Un agente fu buttato nella vasca della
fontana di piazza De Ferrari, altri vennero colpiti dalle pietre e
andarono sanguinanti a medicarsi[36]»
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