Lo
sciopero arriva nel contesto dell'inizio della campagna elettorale,
dominata da discussione prive di alcuna ricaduta reale sui problemi
sociali reali. Disoccupazione dilagante e sfruttamento sul lavoro,
welfare sempre più inesistente e tagli a sanità, istruzione, edilizia
popolare sono assenti dalle discussioni politiche dei partiti, che tra
allarmi sicurezza e leggi elettorale gettano fumo negli occhi per
spostare l'attenzione dalle non casuali mancanze di azione sui temi
reali.
Mentre la finanziaria di
prossima approvazione si caratterizzerà per un impianto tutto
elettorale, a base di mancette e bonus per raggranellare qualche voto in
più, la realtà del paese parla di estensione della precarietà e dello
sfruttamento anche al mondo della scuola tramite la messa in marcia
dell'Alternanza Scuola-Lavoro, di licenziamenti sempre più facili e intimidazioni ai danni dei lavoratori “scomodi”, di restringimento dei diritti sindacali e di un impoverimento sociale sempre più diffuso.
dell'Alternanza Scuola-Lavoro, di licenziamenti sempre più facili e intimidazioni ai danni dei lavoratori “scomodi”, di restringimento dei diritti sindacali e di un impoverimento sociale sempre più diffuso.
Tra
i punti dirimenti dello sciopero ci sarò la volontà di dimostrare
l'impossibilità di tenere fuori il sindacalismo di base conflittuale
dalle trattative per il nuovo CCNL del settore della logistica. Un
settore sempre più centrale nella logica organizzativa del capitale, che
ne fa un ambito decisivo di intervento politico e che non esita di
concerto con le istituzioni a diffidare i lavoratori dalle proteste,
come nel caso di Torino.
In
questo ambito è evidente lo sforzo recente di CGIL, CISL e UIL nel
voler porsi a elemento “responsabile” tra padroni e lavoratori, che
tradotto significa ottenere briciole da un nuovo contratto nazionale
discusso senza l'oste, ovvero i sindacati di base più rappresentativi
nel settore. I confederali, a causa dell'incastro di date dovuto alle
normative che regolano la chiamata degli scioperi, sono stati costretti
rincorrere questa mobilitazione scioperando il 27. Ciò renderà la data,
loro malgrado, ancora più incisiva.
L'occasione
è insomma ottima per riportare la realtà all'interno degli schermi
televisivi, a partire dalla piattaforma comune di mobilitazione lanciata
dalle sigle sindacali Lo
sciopero generale del 16 giugno aveva già avuto la capacità di sollevare
le reazioni di Renzi e Delrio, evidentemente innervositi dalla riuscita
di quella giornata di lotta: non a caso, il Ministero dei Trasporti ha
ridotto d'imperio a 4 ore lo sciopero nel comparto trasporti, mentre i
giornali asserviti già creano narrazioni di panico in stile “venerdì da
bollino nero” e così via. Allo stesso modo, in relazione alle lotte su
SDA, i latrati del senatore Esposito avevano ulteriormente dimostrato
il nervo scoperto delle istituzioni sul tema del lavoro.
Il
27 Ottobre può essere un'altra giornata importante in questo senso,
dove all'astensione dai luoghi di produzione si aggiungeranno anche
diversi momenti di piazza, che testimonieranno la volontà di estendere ad altri temi, inscindibili dalla dimensione puramente lavorativa, la giornata di lotta.
Milano,
Bologna, Prato, Roma e Napoli saranno sedi tra la mattina e il
pomeriggio di cinque cortei che porteranno in piazza i lavoratori e le
lavoratrici del paese in sciopero, insieme ai tanti solidali provenienti
dall'ampio mondo del conflitto sociale metropolitano.
Qui l'elenco degli appuntamenti per partecipare allo sciopero:
Milano - h 9.30 piazza Medaglie d'oro
Bologna - h 15 piazza Verdi per raggiungere piazza di porta Ravegnana (Due Torri) dove alle 15.30 partirà il corteo
Prato (Firenze) - h 10.30 Stazione Centrale FS
Roma - h 10.30 piazza della Repubblica
Napoli - h 9.00 piazza Garibaldi
Slai cobas per il sindacato di classe con la propria piattaforma - manifestazioni a Taranto-Bergamo-Palermo
Slai cobas per il sindacato di classe con la propria piattaforma - manifestazioni a Taranto-Bergamo-Palermo
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