1. Che cosa è "India
Vermella"?
India Vermella un
sito di informazio del Comitato Galiziano di Sostegno alla Guerra
Popolare in India, con cui cerchiamo di far raggiungere ai nostri
lettori la realtà della lotta rivoluzionaria che guida la PCI
(Maoista).
2. Perché
solidarietà con la rivoluzione Naxalita?
La Rivoluzione in
India è una parte importante della rivoluzione proletaria mondiale,
lungo il cammino della guerra popolare di lunga durata tracciata dal
compagno Charu Mazundar applicando il marxismo-leninismo-maoismo. Ciò
rende doveroso per i comunisti sostenere e sostenere questa lotta.
"Il tuono di
primavera" di Naxalbari, come lo chiamò "Radio Pechino"
risuonò in tutto il subcontinente indiano, rompendo con la linea
revisionista della convivenza pacifica che i traditori imputavano al
leninismo. Naxalbari è erede diretto della via della Grande
Rivoluzione Culturale Proletaria guidata dal Presidente Mao. Oggi
resta una chiara linea di demarcazione che separa i veri comunisti
dagli opportunisti, per quanto questi cerchino di nascondersi dietro
false bandiere rosse. Nello Stato spagnolo abbiamo l’esempio del
cosiddetto Partito Comunista dei Popoli di Spagna, i cui
slogan radicali non possono oscurare l’appoggio al governo reazionario di Modi contro i Maoisti.
slogan radicali non possono oscurare l’appoggio al governo reazionario di Modi contro i Maoisti.
3. Nel movimento
comunista internazionale, c'è solidarietà da parte dei Maoisti con
i Naxaliti?
Sì, da molti anni.
I comunisti indiani hanno partecipato attivamente a organizzazioni
internazionali come il Movimento Rivoluzionario Internazionalista
(MRI), compreso l’allora Partito Comunista dell’India ML
(Naxalbari), che ora è confluito nel Partito Comunista dell’India
(Maoista). E quest'ultimo è un membro fondatore del Comitato di
Coordinamento dei Partiti e Organizzazioni Maoiste dell'Asia
meridionale (CCOMPoSA).
4. Qual è il vostro
lavoro in Galizia?
È fondamentalmente
propaganda e sostegno della Rivoluzione, come pure denuncia della
situazione di prigionieri politici e di guerra in India, come è il
caso del compagno Ajith, del compagno Kobad Gandhy o del professor GN
Saibaba, che grazie al nostro lavoro è stato portato al Parlamento
europeo.
5. Siete anche
solidali con il PCF e la rivoluzione nelle Filippine?
Sì, certo. Anche la
guerra popolare nelle Filippine è il risultato della rottura con il
revisionismo e le sue politiche riformistiche indicata dalla GRCP dal
1966 in poi. Il compagno Sison ha persistito su questo cammino,
resistendo anche alle pressioni degli imperialisti e dei loro servi,
come Duterte, per porre fine alla guerra popolare.
La linea
capitolazionista, seguita da alcune organizzazioni del fronte, è
stata spazzata via nei fatti e dal sostegno determinato al PC delle
Filippine e al Nuovo Esercito del Popolo da parte delle masse
oppresse.
6. State
celebrando il cinquantenario della rivolta di Naxalbari? Come
giudicare il lavoro teorico e pratico dei Naxaliti durante questi 50
anni?
Ebbene, come è
evidente, questi 50 anni sono ricchi di grandi lezioni, successi e
sconfitte, perdite dolorose di dirigenti, come gli assassinii dei
compagni Charu Mazumdar, Azad, Kishenyi o, più recentemente, omicidi
della compagna Shruthi e del compagno Manikanti. In questi 50 anni il
nemico ha spesso cantato vittoria, ma la via di Naxalbari si è ogni
volta rafforzata.
Il partito fondato
dal compagno Mazumdar, alla sua morte è caduto nelle mani di
liquidatori, ma la sua linea rivoluzionaria è rimasta in altri
compagni che hanno dato origine a nuove organizzazioni hanno tenuto
alta la gloriosa bandiera rossa di Naxalbari. Sono le organizzazioni
che hanno dato vita all'attuale PCI (maoista) sotto la direzione del
compagno Ghanapati.
Naxalbari coinvolse
masse diseredate e oppresse delle campagne e delle città. Parliamo
di milioni di uomini, donne e bambini e di vasti territori, in un
"corridoio rosso" che non smette di crescere, perché, come
ha sottolineato il presidente Mao, la guerra popolare è guerra delle
masse e in India i compagni hanno ha impugnato fermamente questo
principio della linea di massa nella guerra.
Ci sono ampie basi
d’appoggio in cui le masse sono che, attraverso i comitati
popolari, comandano, organizzano la produzione, l'istruzione, la
sanità e la giustizia popolare.
7. C'è ancora la
“Operazione Green Hunt” in India?
In questi 50 anni la
repressione è stata una costante, sotto governi di destra come di
sinistra, come quello del cosiddetto Partito Comunista (marxista)
dell'India. Sono state tentate centinaia di operazioni di
accerchiamento e di annientamento, che non sono riuscite a spegnere
la scintilla scaturita in quel villaggio del Dajerleeng.
La “Operazione
Green Hunt” è caratterizzata da una logica di genocidio da parte
dello Stato dell'Unione contro “ la più grande minaccia” verso
la loro democrazia, dall’uso delle più recenti tecnologie alo
scopo di togliere le terre definitivamente agli adivasi per dar
concederle alle multinazionali, principalmente minerarie.
8. La rivoluzione
di Naxalite è basata esclusivamente sui contadini o anche sugli
operai?L'India è un immenso
sub-continente, fatto di diversi stati e regioni. È al centro di
tante contraddizioni. La forza principale delle masse popolari nella
rivoluzione della Nuova Democrazia sono i contadini e la forza
proletaria e degli intellettuali rivoluzionari, fusi in un solido
blocco, il Partito. Le città sono tradizionalmente centri di potere
del vecchio stato, in cui esso mantiene l'egemonia sulle masse
oppresse. Ciò non impedisce ai rivoluzionari di essere presenti nel
movimento dei lavoratori e degli studenti
9. Chi è il dottor
Saibaba?
Il professor GN Saibaba è
un noto intellettuale maoista, arrestato con la falsa di appartenere
al PCI (Maoista) clandestino. La persecuzione contro di lui del
vecchio stato ha provocato molte proteste, anche per sua condizione
di disabile (è costretto su una sedia a rotelle), contro la
violazione dei più elementari diritti di prigioniero politico
10. Qual è la
situazione attuale del PCI (maoista) e dei suoi guerriglieri del
PLGA?
Il PCI (Maoista) si è
stretto e unito intorno alla ampie file della guerra popolare,
colpendo non solo le forze repressive, ma anche le principali forze
brahmanico e semi-feudali.
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