"Boom dell'indotto di Industria 4.0", "Il balzo degli ordini dei costruttori di robot si trasferisce a monte tra le Pmi meccaniche"; "terzisti spinti a crescere dalla ritrovata forza della domanda interna e dalla presenza di incentivi fiscali sui beni hi-tech", "...abbiamo ordini fino a gennaio e svariate trattative aperte: il mercato è decisamente ripartito e qui stiamo correndo tutti per rispettare i tempi di consegna, dando lavoro aggiuntivo ad altre imprese qui intorno..."; "...fortemente facilitati grazie all'apparato di incentivi legato ai beni di industria 4.0..."; "...mi sto ingegnando in ogni modo per aumentare la capacità produttiva..."; "...l'Italia ora vale oltre il 20% dei ricavi.peso specifico raddoppiato rispetto agli anni passati... la domanda è triplicata..."; "... un mercato così non si vedeva da anni... e per noi si traduce in una crescita dei volumi dell'8-10%"; "... dovremo sicuramente assumere nuovo personale...". - Dal giornale padronale Sole24Ore
DAL FRONTE DEI LAVORATORI:
"Per i contratti a tempo indeterminato ad agosto le cessazioni superano le assunzioni e le stabilizzazioni (-29mila)"; "Per le assunzioni vediamo una crescita dei contratti precari e un calo di quelli stabili: il maggior contributo è dato dai contratti a tempo determinato (+26,3%) e dall'apprendistato (+25,9%)..."; "...boom dei contratti a chiamata, che sostituiscono i vecchi voucher; nei primi otto mesi del 2017 hanno registrato un aumento del 129,5%..." - Dati INPS
Questi 2 specchietti sono illuminanti del sistema del capitale, della politica del governo al suo servizio, ma nello stesso tempo mostrano l'inevitabilità della lotta di classe, che deve portare a porre fine ad una società in cui i padroni si ingrassano e i lavoratori si impoveriscono.
I medi e piccoli padroni dell'indotto che mangiano e vivono alla greppia del grande capitale, per far fronte
all'aumento della produzione, devono aumentare la produttività, ma questo vuol dire aumentare il capitale costante - la stessa attuale "parola magica": "industria 4.0" indica "una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti"; ma l'aumento del capitale costante rispetto al capitale variabile - forza-lavoro - riduce relativamente il plusvalore dato solo dal pluslavoro della forza-lavoro, degli operai; ma i padroni non vogliono ridurre i loro profitti, anzi li vogliono aumentare.
Allora. A parte i "benefici" degli incentivi/bonus fiscali/decontribuzione del governo che servono però solo a risparmiare sui costi, la strada trovata è sempre quella: sfruttare di più la forza-lavoro, gli operai, che, in funzione di questo, devono essere meno, meno stabili, ma lavorare di più, essere iperflessibili, lavorare quando e come serve, essere "usa e getta", avere meno salario, meno diritti.
Come spiega Alberto Orioli su Sole 24 ore: "Industria 4.0 può far aumentare del 10% i posti di lavoro nel manifatturiero, (MA) come saldo tra 8 milioni di posti tradizionali destinati a sparire di scena e 10 milioni di nuovi impieghi legati alla nuova rivoluzione tecnologica in atto"
E aggiunge: "L’ammodernamento delle regole del gioco è stato compiuto con il jobs act, come ultimo atto di una stagione di riformismo partita dalle idee di Marco Biagi, quindi è ancora più legittimo guardare, senza più ideologia, all'occupazione come conseguenza di scelte strategiche di sviluppo".
(nostre sottolineature)
Tradotto: basta "ideologie" di lotta di classe, di scontro con padronato, governo... ma sostenere le scelte del sistema del capitale per sperare di avere uno straccio di lavoro.
NON VOLENDO, GLI SCRIBACCHINI DELLA VOCE DEI PADRONI COLGONO NEL SEGNO: E' L'IDEOLOGIA E SOPRATTUTTO LA PRATICA DELLA LOTTA DI CLASSE IL CUORE E CIO' CHE TEMONO E SCONVOLGEREBBE I LORO PIANI.
BENE, NON DELUDIAMOLI!
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