venerdì 12 giugno 2015

pc 12 giugno - La 'dottoressa' bastarda di Bolzaneto-G8 Genova, Marilena Zaccardi, tenuta in servizio da stato e governi di destra e di 'sinistra', continua a fare il suo sporco e criminale mestiere!

Manganellate in carcere a Marassi, tra i medici indagati c'è la dottoressa del G8

Manganellate in carcere a Marassi, tra i  medici indagati c'è la dottoressa del G8Il carcere genovese di Marassi

Cinque dottori della Asl non avrebbero denunciato le lesioni. 
Il Dap sospende un agente applicando le norme europee
Marassi sarà anche “una scatola di vetro”, come assicura
 il direttore Salvatore Mazzeo, ma all’interno del carcere 
genovese è accaduto qualcosa che fa tornare alla memoria il G8 e 
la morte di Stefano Cucchi a Regina Coeli.
 Per due ragioni: il pestaggio di un detenuto da parte 
di una guardia; il coinvolgimento di un medico coinvolto nelle torture
 di Bolzaneto,

La prima ragione: il pestaggio di Ferdinando B., detenuto di 36 
anni, a quanto pare manganellato da un agente. 
Da Dario Pinchiera, di 30 anni, indagato per lesioni e ieri sospeso per un 
anno dal Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria. 
La seconda ragione: uno dei 5 medici della Asl-Tre indagati per "omissioni" 
(non avrebbero refertato il detenuto) e "favoreggiamento", si chiama Marilena 
Zaccardi, nota per essere stata processata per le torture a Bolzaneto. 
I reati sono andati in prescrizione, ma ritenuta responsabile in sede civile.
 Su lei rimane l'immagine della "condanna", tanto che all'epoca 
l'Ordine dei Medici la sospese per 2 mesi. Ciò nonostante, due mesi fa la 
Asl l'ha indicata come relatrice in un convegno sulla salute nelle carceri.

La vicenda di Marassi, sulla quale è aperta un'inchiesta da parte 
del pm Giuseppe Longo, ieri ha avuto una svolta: la notifica di 10 avvisi 
di garanzia ai 5 medici della Struttura di Medicina Penitenziaria.
 Oltre a Zaccardi figurano i colleghi: Ilias Zannis, Giuseppe Papatola, 
Silvano Bertirotti e Silvia Oldrati. Più altri 3 medici.
 Più un paio di guardie carcerarie. 
Va detto che a ciascuno sono addossate responsabilità diverse,
 e le iscrizioni servono a chiarire le posizioni, anche a tutela. Oldrati, 
nfatti, è la psichiatra che il 14 aprile scorso durante la visita alla quarta 
sezione del carcere, ha visto il detenuto (per reati di droga) tumefatto, 
 lo ha medicato e lo ha segnalato "con lesioni sospette" al medico 
responsabile, Bertirotti.

Cosa è accaduto il giorno prima, in parte è da ricostruire. Sembra, però, che il carcerato sia stato massacrato da Pinchiera. Il condizionale è d'obbligo. Quest'ultimo, infatti, avrebbe riferito al suo comandante, Massimo Di Bisceglie, che prima sarebbe stato aggredito dal detenuto, si sarebbe difeso e ci sarebbe stata una colluttazione; il recluso sarebbe scivolato, avrebbe avuto la peggio. All'aggressione non avrebbe assistito nessuno e la zona in cui si è verificata, non è coperta da telecamere.

Il direttore Salvatore Mazzeo ha segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica ed al Provveditore alle Carceri, Carmelo Cantone. E tempestivamente ha "invitato" la guardia carceraria a mettersi in ferie forzate. Dichiarando a Repubblica: "Chi ha sbagliato deve pagare, non facciamo sconti a nessuno; i manganelli si usano soltanto se autorizzati dal direttore o dal comandante delle guardie. Solo in caso di rivolta".

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