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Il nuovo fascista è molto più sofisticato rispetto a quello degli anni ’30. Non indossa un’uniforme e non ha la postura ridicola di Mussolini, ma porta la cravatta e vive in un grattacielo con aria condizionata seduto su una comoda poltrona in pelle. Il fascista di oggi non spara con la Beretta ma con il mouse, pochi clic e questo fascismo economico-finanziario decide la vita e la morte di milioni di persone. Il fascismo dei nostri tempi crea con politiche economiche immigrazione per tenere basso il costo del lavoro e creare una guerra tra poveri, tra disperati immigrati e precari autoctoni.
Se veramente si vuole comprendere la mutazione che ha avuto il fascismo, invece di andare in piazza a lanciar sampietrini contro personaggi che ignorano la storia di cui si sentono eredi, sarebbe fondamentale studiare, attualizzare e capire che dietro quel termine c’è una logica di potere e sopraffazione che oggi indossa altri abiti e ricopre altre posizioni. Il resto è carnevale, sono mascherate di gruppo che distraggono e quindi fanno comodo a coloro che veramente esercitano il potere.
Settanta anni fa i partigiani hanno liberato l’Italia dal fascismo, oggi serve una nuova resistenza. Una resistenza fatta di cittadini sovrani che siano informati e che abbiano il coraggio di mettersi in gioco e vincere questa guerra. Una guerra difficile da vincere perché mentre 70 anni fa era chiaro a tutti chi fosse l’antagonista, era persino vestito di nero, oggi, il nemico da vincere, ed è questo il vero dramma, i più non lo riescono ad identificare. Oggi, il nemico non è facilmente identificabile, sovente è impersonale e ha nomi di multinazionali e banche speculative di cui molti ignorano l’esistenza e il potere sovranazionale. Questa incapacità d’individuazione spinge chi contesta a prendersela soltanto con il primo strato del potere: i partiti. Ma i partiti sono solo le foglie di fico di interessi economico finanziari molto più sofisticati.
Inoltre, il fascismo di oggi non basta vincerlo in Italia o in Europa come fu fatto negli anni 40; l’attuale sistema che ci domina si è globalizzato e se non c’è un sollevamento di tutti i popoli contro queste élite, non ci potrà essere una vera vittoria.